Matilde Gioli è Fernanda Wittgens: icona di forza, resilienza del ‘900
La prima direttrice della Pinacoteca di Brera nel film TV su RaiUno di martedì 31 gennaio
Ancora una storia di donne, o meglio eroine che hanno contribuito a rendere unica la storia che ci precede. La Rai sceglie di raccontare ancora una di queste storie e l’affida al volto di Matilde Gioli che interpreterà Fernanda Wittgens, icona di forza e resilienza del ‘900. Prima direttrice della Pinacoteca di Brera, che sotto i bombardamenti nella Seconda Guerra Mondiale ha protetto ciò che amava di più al mondo: l’arte.
Fernanda Wittgens è la prima direttrice della Pinacoteca di Brera, ed è tra le prime donne in Europa a coprire un ruolo di prestigio come quello. A darle voce e volto sarà Matilde Gioli nel film Tv di Maurizio Zaccaro Fernanda. Presentato oggi, 27 gennaio 2023, Giorno della Memoria, nella sede Rai di viale Mazzini in conferenza stampa. Il film è coprodotto da Rai Fiction – Red Film con Mario Rossini; andrà in onda martedì 31 gennaio alle 21:25 in prima Tv su RaiUno. Nel cast, anche Eduardo Valdarnini, Maurizio Marchetti, Valeria Cavalli, Francesca Beggio e Lavinia Guglilmen.
Al coraggio di Fernanda si deve la sopravvivenza delle opere ospitate nella galleria milanese, anche del Cenacolo vinciano, come la salvezza di molti ebrei perseguitati dal regime nazifascista. “Abbiamo deciso di cominciare a raccontare Fernanda dalla sua infanzia per far vedere la sua situazione familiare che non era stra-benestante. Aveva sette fratelli, ha vissuto perdite notevoli: prima il padre e poi il fratello. Situazioni – queste – che non potevano non essere raccontate. Infatti, in fase di sceneggiatura, abbiamo ricreato un po’ tutta la storia” ha spiegato il regista Maurizio Zaccaro durante la conferenza stampa aprendo una parentesi sull’intimità di Fernanda.
Sappiamo del suo lavoro alla Pinacoteca di Brera e cosa è successo dopo. Ma sulla sua vita privata, sui suoi desideri non era mai stato raccontato nulla, se non la passione per l’arte fin da bambina nata grazie al padre che la accompagnava a vedere le opere a Brera. Questo, per la sceneggiatura, è stato un trampolino di lancio nel raccontare la vita di Fernanda.
Fernanda, Matilde Gioli a VelvetMAG: “Diventare questa donna mi ha aiutata a ritrovare un po’ di ordine”
In Fernanda c’è molto cuore. Una vera eroina di altri tempi che ha pensato di salvare l’arte, ma anche un mondo che viveva nella catastrofe, forse, quella più pura. Fernanda è la prima donna di una collection che vedrà altre tre protagoniste femminili apparire in film Rai e che sono: Margherita Hack, Alda Merini e Tina Anselmi. Con Fernanda Wittgens fanno parte dunque, di una collezione che Rai Fiction ha deciso di preparare per celebrare le grandi figure femminili del nostro Paese. Iniziamo quindi con Fernanda interpretata da Matilde Gioli che abbiamo avuto il piacere di intervistare.
Come si studia un personaggio come Fernanda. Una donna che è diventata icona di forza, di resilienza, lottando per salvare la bellezza dell’arte durante la Seconda Guerra Mondiale?
L’approccio con un personaggio del genere chiaramente richiede delicatezza, rispetto. Si porta una responsabilità un po’ diversa rispetto a quando si interpreta un personaggio fittizio, come mi è sempre capitato in questi anni di interpretare. I personaggi a cui ho dato vita erano tutti personaggi inventati, che comunque meritano rispetto, ma, sapendo però che questa donna è vissuta davvero, mi ha sicuramente richiesto un impegno maggiore. Da qui l’importanza delle fonti, delle biografie, anche dei tanti racconti di un figlio o un nipote di chi l’ha conosciuta davvero. Importantissimo è stato poi il contributo del regista che è arrivato preparatissimo su un’idea di un personaggio cercando il più possibile di esser aderente alla realtà, non solo sui fatti, ma anche su chi fosse davvero questo personaggio nei dettagli più quotidiani. Spesso mi rivolgo a Fernanda anche se non l’ho mai conosciuta, ma spero di averla rappresentata al meglio.
Cosa le ha lasciato Fernanda e cosa potrà lasciare ai telespettatori che vedranno il film su RaiUno martedì, 31 gennaio?
Fernanda ha lasciato in me un atteggiamento di maturità, disciplina che magari io non tiro tanto fuori. A volte sono un po’ indisciplinata, un po’ casinista (ride, n.d.r.). Diventare questa donna mi ha aiutata a ritrovare un po’ di ordine, di determinazione. Ci accomuna una grande curiosità, una grande fame di sapere, e dunque, lei, non ha fatto altro che rinforzarla in me. Io spero che sia proprio questo suo patos, questa sua passione, generosità, questo rispetto per gli altri che ispireranno anche chi la guarderà a casa e che si porterà dietro questi valori così importanti, soprattutto in un momento storico come quello di oggi.
Fernanda racconta terrore e bellezza. Cosa è per Matilde Gioli la bellezza?
E’ una domanda difficile, sono laureata in Filosofia, quindi, il concetto di bellezza l’ho studiato. Su quello che per me è la bellezza, ho cambiato idea parecchie volte durante gli studi, perché è un concetto molto ampio ed è difficile darne una definizione universale e oggettiva. E quindi ne ho fatta una mia assolutamente soggettiva. Non la definisco tanto l’immagine di qualcosa, ma il sentimento che crea dentro di noi. E quando si crea quel piacere, quel senso di pace, di trovarsi nel posto giusto, di benessere, quando si reagisce in questo modo a qualcosa, quel qualcosa è bellezza.