Papa Francesco resterà in Africa, fra Congo e Sud Sudan, fino al 5 febbraio. L'ambasciatore Luca Attanasio fu ucciso il 22 febbraio 2021
Il Papa è arrivato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. Francesco visiterà anche il Sud Sudan. Si tratta di due dei maggiori paesi africani, ricchissimi di materie prime ma dove la gran parte delle persone è poverissima.
Papa Francesco ha viaggiato a bordo di un Airbus A350 di Ita Airways, intitolato a Enzo Bearzot, per compiere un viaggio apostolico di 6 giorni nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan. Si tratta del 40° viaggio dall’inizio del suo pontificato, il primo del 2023 fuori dall’Italia.
Il Papa sarà in Repubblica Democratica del Congo fino al 3 febbraio e, a seguire, in Sud Sudan dal 3 al 5 febbraio. Ad accoglierlo all’aeroporto di Kinshasa c’era il primo ministro Jean-Michel Sama Lukonde. Con il suo viaggio il Pontefice vuole portare in Africa “un messaggio di pace e di riconciliazione” spiega il Vaticano. Bergoglio, in un telegramma al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha sottolineato che è “mosso dal vivo desiderio di incontrare i fratelli nella fede e gli abitanti di quelle nazioni“. E ha augurato “il bene e la prosperità dell’intero popolo italiano“.
All’Angelus di domenica 29 gennaio, in Piazza San Pietro a Roma, papa Francesco aveva menzionato il senso del suo viaggio. “La Repubblica Democratica del Congo soffre, soprattutto nell’Est del Paese” aveva sottolineato. E aveva ricordato come in quelle aree ci siano “scontri armati e sfruttamento“. Mentre il Sud Sudan “dilaniato da anni di guerra, non vede l’ora che finiscano le continue violenze che costringono tanta gente a vivere sfollata e in condizioni di grande disagio“.
Esiste però anche un valore ecclesiale ed ecumenico, non solo sociale, del viaggio di Francesco in Africa. In Sud Sudan il Papa arriverà infatti insieme all’Arcivescovo di Canterbury e al Moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia. “Vivremo così insieme, da fratelli, un pellegrinaggio ecumenico di pace” le parole del Pontefice.
La cronaca dalla regione, spiega Vatican News, riferisce di uno scontro tra la Repubblica del Congo e il Ruanda che si fa sempre più aspro. A pagarne le conseguenze sono gli abitanti nel Nord Kivu, che da decenni vivono nel terrore e sempre in cerca di un luogo sicuro dove poter vivere. Scappano dai villaggi presi di mira dalle numerose bande di criminali che si mescolano alle milizie organizzate. L’esercito regolare congolese non riesce a fronteggiare i ribelli e spesso si fa complice delle stesse milizie.
La forza di peacekeeping dell’ONU fatica a mantenere il controllo. Nella regione del Nord Kivu i ribelli del gruppo M23 hanno tagliato le vie di collegamento vitali per Goma, il capoluogo della regione. Ed è proprio nella zona di Goma, lungo il percorso per Bukavu, che il 22 febbraio 2021 un commando tese un agguato e assassinò l’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, 43 anni. Oltre al diplomatico persero la vita anche un carabiniere, Vittorio Iacovacci, 30 anni, e Mustapha Milambo, l’autista del convoglio su cui viaggiava l’ambasciatore.
Il pensiero di Papa Francesco andrà anche a loro. Alla fine del 2020 Luca Attanasio aveva ricevuto il Premio Nassiriya per la Pace. “In Congo parole come pace, salute, istruzione, sono un privilegio per pochissimi” disse il diplomatico. “E oggi la Repubblica Democratica del Congo è assetata di pace, dopo tre guerre durate un ventennio“.
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