Il signore delle formiche, su Sky il film che ricostruisce il caso Braibanti
Dopo essere approdata alla scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, la pellicola arriva in prima tv su Sky
Presentato al Festival di Venezia 2022, arriva in prima tv su Sky Il signore delle formiche, di Gianni Amelio. La pellicola, che ricostruisce il caso Braibanti e il bigottismo dell’Italia degli Anni ’60, vede nel cast principale Luigi Lo Cascio ed Elio Germano: ecco cosa aspettarsi e quando sarà visibile.
Il signore delle formiche è stato presentato in concorso alla 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La pellicola di Gianni Amelio, come si è visto, vanta nel proprio cast Luigi Lo Cascio ed Elio Germano, affiancati dal giovane Leonardo Maltese, al suo debutto al cinema. Oltre a loro, nel lungometraggio spicca anche Sara Serraiocco e Anna Caterina Antonacci. La sceneggiatura è di Gianni Amelio, Edoardo Petti e Federico Fava.
Come si è visto, la pellicola ripercorre la drammatica vicenda che ha visto come protagonista Aldo Braibanti. Scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano, è finito al centro del polverone per via del suo legame con il il 23enne Giovanni Sanfratello, suo collaboratore. Il padre del ragazzo, infatti, ha denunciato l’autore nel 1964 alla Procura di Roma con l’accusa di plagio, per aver appunto plagiato il giovane con le sue idee. Dopo una battaglia legale durata 4 anni, Braibanti è stato condannato a nove anni di carcere, divenuti quattro in appello e infine due, in quanto partigiano della Resistenza.
La pellicola ripercorrerà anche la gogna mediatica subita da Braibanti e, soprattutto, il trattamento che l’opinione pubblica gli ha riservato all’epoca. Il lungometraggio arriva in prima tv su Sky. Il film sarà disponibile a partire da lunedì 13 febbraio alle 21.15 su Sky Cinema Uno (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama). Il signore delle formiche sarà visibile anche in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.
Il signore delle formiche, la storia di Aldo Braibanti raccontata nel capolavoro di Gianni Amelio
Alla fine degli anni 60 si celebrò a Roma un processo che fece scalpore. Il drammaturgo e poeta Aldo Braibanti fu condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio. L’autore avrebbe sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico, un suo studente e amico da poco maggiorenne. Il ragazzo, per volere della famiglia, venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”.
Alcuni anni dopo, il reato di plagio venne cancellato dal codice penale. Ma in realtà era servito per mettere sotto accusa i “diversi” di ogni genere, i fuorilegge della norma. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure.
In concorso per il Leone d’Oro, la pellicola ha ottenuto alla 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia il Premio Brian. Dopo l’approdo al Lido, il film ha fatto il suo debutto nelle sale italiane l’8 settembre 2022, riscuotendo 1.700.000 euro.