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La NATO spinge sul sostegno all’Ucraina: “È urgente inviare i carri armati a Kiev”

A quasi un anno dall'invasione russa Stoltenberg chiama gli Alleati a serrare in ranghi pur negando di essere in guerra contro Mosca

A 10 giorni dal 24 febbraio quando si compirà un anno di guerra in Ucraina, la tensione fra NATO e Russia è sempre più alta. “Non vediamo da parte del presidente Putin segnali che si stia preparando per la pace” dice il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg.

Vediamo l’opposto” aggiunge da Bruxelles, in occasione di una riunione dei ministri della Difesa, il 14 febbraio. Putin “si sta preparando per fare più guerra, per nuove offensive e nuovi attacchi“. Stoltenberg ribadisce quanto da tempo l’Occidente sta affermando. Ovvero che a primavera è molto probabile che scatti un’offensiva su larga scala dei russi per la conquista dell’intero Donbass.

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Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. Foto Ansa/Epa Stephanie Lecocq

NATO: in Ucraina i tank, non i jet

Da settimane le forze ucraine combattono accanitamente e con successo per respingere gli assalti russi su Bakhmut e nelle aree vicine. Ma ora la Russia si preparerebbe a sfondare. Arrivando al quartier generale della NATO Stoltenberg ha precisato che la minaccia putinianarende ancora più importante il fatto che alleati e partner forniscano maggiore sostegno all’Ucraina“.

Parlando dell’aiuto militare a Kiev, Stoltenberg ha sottolineato che “la questione dei caccia non è la più urgente al momento, la priorità ora è consegnare i tank“. Sull’invio di moderni aerei da combattimentoabbiamo una discussione in corso e consultazioni tra alleati sul tipo di sistemi che dovrebbero essere forniti all’Ucraina” ha detto il numero uno della NATO. E ha poi sottolineato che “la necessità urgente ora è consegnare i veicoli blindati, i veicoli da combattimento della fanteria, i Leopard e gli altri carri armati che abbiamo promesso“. “Il tipo di sostegno che abbiamo fornito all’Ucraina è cambiato nel tempo e continuerà a cambiare e a evolversi mentre questa guerra si sviluppa“, ha spiegato.

L’Occidente sempre più in guerra

La guerra, dunque, si sviluppa, è destinata ad attraversare nuove fasi, non certo a finire presto, sembra di capire dalla parole del capo dell’Alleanza atlantica. Il quale parla da condottiero in guerra. Essendosene probabilmente accorto tiene subito a precisare che “ la NATO né gli Alleati della NATO sono parte di questa guerra.” Dopo un anno di conflitto senza vincitori né vinti è però difficile credere una cosa del genere. Certo: formalmente l’Alleanza e i paesi dell’Occidente non sono in guerra contro la Russia. Tuttavia appoggiano incondizionatamente l’Ucraina e si preparano a un netto salto di qualità nelle forniture militari al Governo di Volodymyr Zelensky.

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Soldati seduti in cima a un carro armato Leopard in Polonia, nel campo di addestramento di Swietoszow, Là Ue e NATO addestrano le forze armate ucraine all’uso dei Leopard. Foto Ansa/Epa Maciej Kulczynski

Per la prima volta, infatti, si è deciso di inviare in Ucraina carri armati pesanti e presto forse anche caccia bombardieri. “Ciò che facciamo come alleati NATO è fornire sostegno all’Ucraina. L’Ucraina si sta difendendo: questa è una guerra di aggressione” afferma ancora Stoltenberg. “La Russia ha attaccato una nazione sovrana e indipendente in Europa e naturalmente l’Ucraina ha il diritto di difendersi. Il diritto all’autodifesa è parte del diritto internazionale e noi sosteniamo l’Ucraina nel suo diritto all’autodifesa“. “Poi certo – ha aggiunto – il tipo di sostegno che forniamo si è evoluto, così come la guerra si è evoluta“.

I caccia della NATO in Ucraina? Sì ma non ora

L’evoluzione di cui parla Stoltenberg significa che nell’arco delle prossime settimane arriveranno in Ucraina dalla Germania come da altri paesi europei decine di carri armati Leopard 2 di ultima generazione, assieme ai moderni Abrams americani. Il discorso è diverso per i caccia bombardieri. A Bruxelles il 10 gennaio scorso le richieste di Zelensky di armi pesanti, in particolare i caccia bombardieri, non sono state accolte con quell’entusiasmo che il presidente dell’Ucraina sperava di aver suscitato. “È impossibile consegnare gli aerei all’Ucraina a breve” ha spiegato il presidente della Francia, Emmanuel Macron. “A breve” ha dichiarato: la cosa, dunque, sul medio e lungo termine potrà verificarsi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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