La ragazza scomparsa: Capaldo “ispirato” dal caso Orlandi
Il romanzo uscito due anni fa torna tra i più letti in libreria alla luce della riapertura delle indagini su Emanuela Orlandi
La ragazza scomparsa – il titolo del romanzo del 2021 di Giancarlo Capaldo – rimanda immediatamente ad uno dei cold case più noti nel nostro Paese: Emanuela Orlandi. Senza dubbio la più celebre delle ragazze scomparse, insieme a Mirella Gregori. Tornato con forza in libreria alla luce della riapertura delle indagini voluta da Papa Francesco.
Una curiosità mai sopita e uno dei più profondi conoscitori del caso sono le due grandi ragioni che hanno riportato in vetta alle classifiche La ragazza scomparsa. Da un lato Giancarlo Capaldo – oggi scrittore, ieri da magistrato, procuratore aggiunto a Roma e capo della DIA, ha indagato su molte “pagine oscure” della storia repubblicana, da Moro all’eversione nera, passando per la Banda della Magliana e la P3 – dall’altro il caso Emanuela Orlandi.
La ragazza scomparsa: il romanzo di Capaldo parla del caso Orlandi
La ragazza scomparsa è il noir seguito del suo primo romanzo I deliti di via Margutta. Protagonista ancora il terzetto composto dal principe Gian Maria Ildebrando del Monte di Tarquinia da sua moglie Gloria e dal fido maggiordomo inglese Oliver. Si imbattono in un caso internazionale con al centro lo Ior, la banca del Vaticano. A cui appare connessa la scomparsa di una giovane cittadina vaticana, la sedicenne Eloisa. Seguire il conto corrente Alea iacta est, che Anna Chiara, amica della principessa Gloria, porta i tre a scoprire molto sulla difficile eredità ricevuta. Adolfo Marcucci, finanziere intimo di papi e cardinali, in punto di morte ha suggerito alla moglie di recuperare i soldi. Per reperire informazione il principe chiama in causa Luciano. L’uomo custodisce i più reconditi segreti di numerosi notabili in Italia e all’estero, e lo mette subito in guardia. Lo scandalo potrebbe macchiare per sempre l’immagine del Vaticano. Tutto si muove tra ragione di Stato, interessi privati, vizi disonorevoli, adolescenti, prelati e boss criminali, e naturalmente il nuovo Papa, ancora l’Anonimo, divenuto Giovanni Paolo III.
Tra romanzo e mistero… il riferimento alla realtà
«Chi tocca il Vaticano a volte muore, è accaduto perfino ai papi.». Figuriamoci una giovane ragazza come Eloisa/Emanuela. La frase campeggia in quarta di copertina del romanzo di Capaldo, in cui tanto appare ispirato proprio a quel rapimento/sparizione di cui si anno poche certezze storico-giudiziarie. Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, l’ex magistrato, lo conosce da inquirente di rilievo e lo romanza aggiungendovi ipotesi mai provate rispetto a quanto è giunta la verità processuale. Almeno fino all’esito dell’ultima e recentissima riapertura delle indagini. Innegabile “il fascino sordido e i vizi indicibili e sconosciuti della Città Eterna” e la suggestiva ipotesi di verità o almeno di una ricostruzione possibile di quanto accaduto nel 1983 e sulle motivazioni che portarono proprio a quella sparizione.