Udienza Generale 22 febbraio, Papa Francesco alle autorità: “Basta guerra”
Il messaggio arriva a due giorni dal drammatico anniversario dello scoppio del conflitto in Ucraina
L’Udienza Generale del 22 febbraio coincide con il primo giorno di Quaresima, il Mercoledì delle Ceneri. In questa ricorrenza Papa Francesco chiede di non cedere alle ideologie. Al termine della sua catechesi, ancora un accorato appello alle autorità interessate alla guerra in Ucraina.
A due giorni dal drammatico anniversario che ricorda lo scoppio della guerra in Ucraina (24 febbraio 2022) Papa Francesco rivolge il suo pensiero, ancora una volta, a quel popolo a cui ha attribuito il triste appellativo di “martoriato“. In occasione dell’Udienza Generale del 22 febbraio, che apre il tempo di Quaresima avviato dal Mercoledì delle Ceneri, il Santo Padre invita a non cedere alla falsità delle ideologie. Partendo proprio dalla tradizione religiosa, l’auspicio è quello a non creare divisioni, ma unità. Ricordando il primo Concilio nella storia della Chiesa Cattolica, quello di Gerusalemme, il Pontefice ricorda che gli Apostoli scelgono di seguire lo Spirito Santo. “Insieme, senza dividersi, nonostante avessero sensibilità e pareri diversi – ricorda il Papa – si pongono in ascolto dello Spirito. Ed Egli insegna una cosa, valida anche oggi: ogni tradizione religiosa è utile se agevola l’incontro con Gesù“.
La catechesi e l’appello di Papa Francesco
Nella sua catechesi del Mercoledì delle Ceneri, Papa Francesco ricorda che il Vangelo non si basa su ideologie, ma si tratta di un annuncio in grado di apportare cambiamenti radicali. “Ma se tu ti rifugi in una idea – sottolinea il Santo Padre – di destra, di sinistra, di centro, stai facendo del Vangelo un partito politico. Una ideologia, un club di gente“. Con queste parole il Pontefice ricorda che il Vangelo entra in relazione nella vita di ognuno ed è per questo che dona la libertà e non la costrizione, che comporta seguire ad ogni costo e con ogni mezzo un’ideologia. Attraverso lo Spirito la Chiesa si orienta, fa chiarezza e ha le chiavi per poter discernere. “Come Chiesa, possiamo avere tempi e spazi ben definiti, comunità, istituti e movimenti ben organizzati ma, senza lo Spirito, tutto resta senz’anima“.
Ed è per questo che non si possono seguire le proprie ragioni e il proprio tornaconto nell’annuncio. E a conclusione della sua catechesi Papa Francesco fornisce un’immagine molto esplicativa: “La Chiesa non è un Parlamento” ricorda il Santo Padre. Aggiunge: “La Chiesa è un’altra cosa, è una comunità di uomini e donne che credono e annunciano Gesù Cristo ma mossi dallo Spirito Santo non dalle proprie ragioni“. In questo giorno molto importante per Chiesa Cattolica, in cui si celebra l’inizio della Quaresima che prepara alla Pasqua, il Santo Padre lancia un importante appello di pace. A fedeli riuniti in Aula Paolo VI, tra cui in questo mercoledì un corposo gruppo di ucraini, Papa Francesco rivolge il suo pensiero alla “cara e martoriata” Ucraina.
A due giorni dal “triste anniversario” che ricorda l’invasione russa, il Papa si rivolge alle autorità. Il suo appello è accorato e pieno di dolore, come in diverse altre circostanze. “Vorrà il Signore perdonare tanti crimini e tanta violenza? Egli è il Dio della pace. Restiamo vicini al martoriato popolo ucraino che continua a soffrire e chiediamoci: è stato fatto tutto il possibile per fermare la guerra?“. Con questa domanda il Santo Padre si rivolge a tutti coloro che hanno il potere di mettere fine alla guerra. Il messaggio è rivolto a quanti: “Hanno autorità sulle nazioni. Perché si impegnino concretamente, per la fine del conflitto, per raggiungere il cessate il fuoco e avviare negoziati di pace“. Perché, come ribadisce il Pontefice: “Quella costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria“.