Bufera sul ministro Valditara, dopo il suo attacco alla preside di Firenze
Per il titolare dell'Istruzione è "impropria e strumentale" la lettera sul fascismo della docente agli studenti dopo l'agguato dei giovani di destra
Un nuovo caso politico agita la maggioranza di Governo in seguito alle proteste contro il ministro Valditara da parte dell’opposizione. Il titolare dell’Istruzione ha stigmatizzato come “impropria” e “strumentale“, e si dice pronto, se necessario, a “prendere misure“, una lettera della preside del liceo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino.
La docente ha scritto agli studenti rimarcando il pericolo di uno strisciante fascismo nell’Italia di oggi. Questo a seguito di una violenta aggressione, un vero e proprio agguato, subito il 18 febbraio da alcuni ragazzi del liceo Michelangelo di Firenze davanti a scuola. A opera di giovani di Azione studentesca, organizzazione di destra vicina a Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni.
Valditara: “Pronto a prendere misure“
“È una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo” ha detto in Tv a Mattino 5 il ministro Valditara. “Il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà. In Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il fascismo o peggio con il nazismo“. “Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole. Se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure” ha rincarato la dose il Valditara.
Casa ha scritto la preside
Nella lettera, che si riferisce espressamente ai fatti accaduti al liceo Michelangelo, la preside Savino ha ricordato che il “fascismo in Italia è nato ai bordi di un marciapiede qualunque. Con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti“. Un invito ai ragazzi a reagire in primo luogo contro l’indifferenza, prima che sia tardi. Nella missiva la professoressa Savino ha citato a questo proposito Antonio Gramsci, l’intellettuale che fu tra i fondatori del Partito comunista e morì nelle carceri fasciste.
Sabato 18 febbraio un gruppo di giovani ha aggredito alcuni studenti davanti al liceo Michelangelo nella centralissima Via della Colonna a Firenze, pestandoli davanti ai passanti. La Digos ha individuato poi i responsabili in 6 persone: 3 maggiorenni e 3 minorenni, tutti estranei alla scuola e appartenenti all’organizzazione di destra Azione studentesca.
Levata di scudi contro Valditara
“La lettera della preside del liceo di Firenze Annalisa Savino è un esempio di sensibilità civile e di pedagogia repubblicana” ha detto il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo. “L’attacco del ministro Valditara contro di lei è inaccettabile. La velata minaccia di future misure disciplinari è la spia del clima di autoritaria intolleranza che questo Governo sta promuovendo e diffondendo alzando il clima di tensione nel Paese“.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha chiesto le dimissioni e quantomeno le scuse di Valditara, mentre il Partito Democratico ha chiesto che il ministro riferisca in Parlamento. “Venga con urgenza in Aula a spiegare perché ha censurato la preside Annalisa Savino e non ha assunto una posizione chiara sui fatti di sabato a Firenze“, ha chiesto la capogruppo del PD a Montecitorio Debora Serracchiani.
“È incredibile. Il ministro dell’Istruzione anziché condannare con fermezza l’aggressione squadrista e fascista posta in essere da componenti di Azione Studentesca, associazione vicina a Fratelli d’Italia, se la prende con la preside per la lettera. Un testo in cui la dirigente scolastica rimarcava il ruolo della scuola come argine alla violenza, alla prepotenza, ai totalitarismi” hanno dichiarato gli esponenti del Movimento Cinque Stelle in Commissione Istruzione di Camera e Senato.