Naufragio all’alba di domenica 26 febbraio al largo di Steccato di Cutro, a una ventina di chilometri da Crotone. Un barcone stracolmo di migranti si è spezzato in due in mezzo la mare, a causa delle pessime condizioni meteorologiche.
Stando all’Adnkronos ci sono almeno 43 morti e 80 sopravvissuti ma si tratta di un bilancio del tutto provvisorio. Si temono oltre 100 vittime. La Guardia Costiera ha recuperato due uomini in stato di ipotermia e il corpo privo di vita di un bambino.
“Non sappiamo dove seppellirli”
I dispersi in mare, forse già morti, sono decine e decine. Non esiste una stima precisa di quante persone abbiano fatto naufragio ma si ipotizza che fossero circa 180, forse di più. L’imbarcazione – su cui viaggiavano migranti da Iran, Afghanistan e Pakistan – sarebbe finita contro gli scogli a causa del mare molto agitato. Secondo quanto riferisce all’Adnkronos il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, sull’imbarcazione viaggiavano circa 180 persone. “Affronteremo anche il problema di dove sistemare le salme” riferisce il sindaco. “Crotone era già in sofferenza, ma ci organizzeremo, anche nei vari paesi. Ci vuole solidarietà anche in questo“.
Bambini fra le vittime del naufragio
Nell’area al largo di Cutro e di Crotone, sulla costa orientale della Calabria, il mare è forza 3-4. Sono attivi fra l’altro due motovedette e un elicottero della Guardia Costiera. I migranti non avrebbero neppure fatto in tempo a chiedere aiuto, lanciando un SOS. Alcuni dei sopravvissuti avrebbero raggiunto la costa a nuoto. A metà mattina del 26 febbraio i soccorritori avevano recuperato 80 persone vive. Sono 43 i cadaveri, alcuni dei quali il mare ha spinto sulle spiagge del litorale. Fra i superstiti vi sono adulti, nuclei familiari, bambini.
#Crotone naufragio migranti, prosegue il soccorso dei #vigilidelfuoco sulla spiaggia nella zona di Steccato di Cutro. Difficili le operazioni in mare, impegnati sommozzatori e soccorritori acquatici [#26febbraio 12:00] pic.twitter.com/US4qKUqUVg
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) February 26, 2023
I resti del barcone sparsi per 300 metri
“È una notizia drammatica” ha commentato Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana. “Un brutto risveglio che dovrebbe destare la comunità tutta affinché simili tragedie non accadano“. “È qualcosa che non si vorrebbe mai vedere. Il mare continua a restituire corpi. Tra le vittime ci sono donne e bambini“, spiega all’Adnkronos Antonio Ceraso sindaco di Cutro. L’imbarcazione a causa del mare in tempesta si è spezzata e come racconta il sindaco “si vedono i resti del barcone su 200-300 metri di costa“.
Meloni: “Non si speculi sul naufragio“
“Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini“ dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La premier ha sottolineato che “si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole“. Il Governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo. Anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza“.
Piantedosi: “Tragedia immane“
“Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate. È una tragedia immane” ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Una tragedia, a ha aggiunto, che “dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive. È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi”.