Addio a Tom Sizemore: l’attore di “Salvate il soldato Ryan” è morto a 61 anni
Da alcune settimane era ricoverato in gravi condizioni dopo essere stato colpito da un aneurisma cerebrale
Lutto nel mondo del cinema: si è spento l’attore hollywoodiano Tom Sizemore, all’età di 61 anni nella città di Los Angeles. A rendere nota la notizia ci ha pensato il suo manager, Charles Lago, attraverso un comunicato ufficiale, come ha riportato il Guardian.
Lo scorso 18 febbraio, Tom Sizemore era stato colpito da un aneurisma cerebrale. Fin da subito, le sue condizioni di salute sono apparse irrimediabilmente compromesse. Solo martedì 28 febbraio, era stato reso noto che la famiglia aveva deciso di valutare il “fine vita” per l’attore, dopo che i medici hanno annunciato che non ci sarebbe stato più nulla da fare.
A distanza di giorni, la notizia – che già aleggiava nell’aria – è dunque stata rivelata. Ad annunciare al pubblico la morte di Tom Sizemore, un comunicato ufficiale di Charles Lago. Il manager del compianto volto hollywoodiano ha affermato (come riportato dal Guardian): “È con grande tristezza e dolore che devo annunciare che l’attore Thomas Edward Sizemore si è spento serenamente nel sonno oggi al St Joseph’s Hospital di Burbank. Suo fratello Paul e i suoi gemelli Jayden e Jagger erano al suo fianco“.
Addio a Tom Sizemore: una carriera di successi (ma anche di eccessi)
Nato a Detroit nel 1961, Thomas Edward Sizemore ha raggiunto la notorietà a partire dagli Anni Novanta, soprattutto in diversi film d’azione. Ha infatti lavorato in diverse occasioni con la regista Premio Oscar Kathryn Bigelow. Grazie a lei ha esordito sul grande schermo proprio grazie a lei in un piccolo ruolo in Blue Steel – Bersaglio mortale (Blue Steel), nel 1989. Per Bigelow lavorerà anche nei cult movie Point Break – Punto di rottura (Point Break) e Strange Days.
La notorietà però lo ha colto grazie al ruolo del poliziotto scrittore ed assassino Jack Scagnetti nel controverso Assassini nati – Natural Born Killers di Oliver Stone (1994). Il regista l’aveva già diretto in Nato il 4 luglio. Pochi anni dopo l’uscita del discusso cult di Stone, nel 1998 ha ricoperto uno dei ruoli più noti della sua carriera, ovvero il sergente Michael Horvath in Salvate il soldato Ryan di Steven Spielberg. Altri ruoli degni di nota sono stati: il tenente Danny McKnight in Black Hawk Down di Ridley Scott; Dallas in Sorvegliato speciale di John Flynn; il Michael Cheritto in Heat – La sfida di Michael Mann e il film televisivo L’occhio gelido del testimone, per il quale ha ricevuto la sua unica nomination ai Golden Globes.
I problemi legali
Parallelamente al successo, Tom Sizemore ha fatto discutere anche per diverse controversie legali. In particolar modo, l’attore ha avuto numerosi problemi per via della dipendenza da stupefacenti e accuse di abusi, che ne hanno irrimediabilmente compromesso la carriera. È finito in diverse occasioni in carcere, dai primi Anni Duemila al gennaio 2020, per via della guida sotto effetto di sostanze illecite. A proposito del suo declino, l’attore ha scritto nel suo libro di memore: “Ero un ragazzo che veniva quasi dal nulla ed era salito in alto. Avevo avuto la casa da multimilionario, la Porsche, il ristorante che possedevo in parte con Robert De Niro. E ora non ho assolutamente niente“.