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Lucio Battisti e la musica dei suoi 80 anni

Il 5 marzo del 1943 è nato uno dei cantanti più iconici. Colui che ha accompagnato un'infinità di generazioni con la sua musica

Oggi, 5 marzo 2023, Lucio Battisti avrebbe compiuto 80 anni, ma ha lasciato sulla terra ancora oggi un ricordo immortale con le sue canzoni, che sono di fatto le sue poesie.

Ne I giardini di marzo, Lucio Battisti tornava indietro nel tempo, a quando era giovane parlando della sua vita. Ma anche della famiglia che non riusciva ad arrivare a fine mese perché i soldi al 21 erano già finiti. Lui timido, cercava di vendere con non poche difficoltà i libri di scuola per portare qualche soldo a casa, e si chiedeva come mai quei fiori sul vestito della mamma che indossava da tanto tempo non fossero mai appassiti.

Lucio Battisti
Lucio Battisti. Crediti: Ansa – VelvetMag

Lucio Battisti cantava la vita e dava sonorità alle sensazioni, ai ricordi, alle cose, alla natura, come quello scoglio che arginava il mare in Emozioni. Ma è sempre ne I giardini di marzo che il cantante – dopo aver esorcizzato il passato – si abbandona al fatto che sì, nonostante tutto, ancora, il coraggio di vivere, quello ancora non c’è. E chissà se quel coraggio – oggi – lo avrebbe cantato tale e quale a ieri. Attuale ancora oggi di un’attualità autodistruttiva, priva – appunto – di quel coraggio che ci consente di vivere. Oggi 5 marzo 2023 si celebrano gli 80 anni incompiuti di quel cantante discreto come la sua voce, che ha firmato i suoi più grandi successi con Mogol, scomparso troppo presto – nel 1998 – all’età di 55 anni.

Lucio Battisti: il suo “canto libero” continua

Lucio Battisti è nato a Poggio Bustone – in provincia di Rieti – il 5 marzo del 1943. E’ rimasto legato alla sua terra fin dalla nascita, anche quando il suo cognome ha superato il confine italiano. Diventa internazionale e conquista quel successo che fin da subito ha cercato di indirizzarlo verso una strada più sobria. Non a caso, non amava molto i riflettori televisivi e i tour. Ma Battisti si evolveva – e continua a farlo – in parole, canto e arpeggio. Un mix poetico che arrivava – e arriva – ovunque e a chiunque. La passione per la musica è arrivata quando era solo un ragazzino, quando papà Alfieroper l’esame di terza mediagli ha regalato una chitarra. Ha iniziato infatti come chitarrista di complessi che si esibivano nei locali e questo ‘timido’ debutto lo ha poi portato a suonare in Germania e Olanda. Ma la sua vocazione artistica era più incisiva e aspirava a qualcosa di più. Il suo più grande sogno era quello di diventare un cantante. Decisivo è stato l’incontro con il paroliere Giulio Rapetti, in arte Mogol.

Lucio Battisti, Mariolina Cannuli e Mogol
Lucio Battisti, Mariolina Cannuli e Mogol. Crediti: Ansa – velvetmag

Quello con Mogol è stato uno dei sodalizi artistici più fortunati che la musica ricorda. E’ durato circa un ventennio dal quale sono nati capolavori considerati patrimonio del cantautorato italiano. Io vivrò (senza te)Donna selvaggia donnaDio mio noIl tempo di morireEmozioniLa canzone del soleNel cuore, nell’animaIl mio canto libero. Come cita la Repubblica il grande autore di testi racconta il suo Lucio e lo celebra con uno dei pensieri, forse, più dolci ed intimi mai sentiti prima: “Quando vedo un arcobaleno spuntare, penso a lui”.

Battisti, Mina e Lucio Dalla

Con Mina hanno condiviso l’applauso gioioso del pubblico a Teatro 10. Un frammento in bianco e nero dove Mina e Lucio Battisti in otto minuti e venti secondi hanno riscosso successo contando un medley delle canzoni del cantante. Le prove che precedevano la registrazione non erano andate bene, Battisti si sarebbe anche un po’ innervosito perché non c’era l’organo per Lorenzini. Ma grazie alla tranquillità e a qualche battuta di Mina, la situazione si è poi rasserenata. Difatti, dopo lo show, il pubblico è esploso. L’applauso è stato infinito tant’è che moltissimi minuti verranno poi tagliati al montaggio finale. Anche l’orchestra Rai ha applaudito convinta e la band che ha accompagnato Mina e Battisti, commossi.

Lucio Battisti e Mina
Lucio Battisti e Mina. Crediti: Ansa – velvetmag

Dopo quella esibizione Mina e Battisti non hanno cantato più insieme e il cantante non è più apparso difronte alle telecamere della Rai. La critica di allora, puntualmente ha stroncato la puntata, e del duetto se ne è parlato poco. Era lunedì 24 aprile del 1972, ed oggi, dopo 51 anni lo riguardiamo un’altra volta e cogliamo ciò che conta davvero, ovvero che, Mina e Battisti in quel lontano ’72 ci regalarono uno dei capitoli più importanti della storia della musica italiana in tv. E poi ci sono i due Lucio. Battisti e Dalla. Nati entrambi sotto le prime bombe della Seconda Guerra Mondiale con un giorno di differenza. Lucio Dalla il 4 marzo, Battisti il 5. Il cantautore di Piazza Grande e L’anno che verrà avrebbe voluto condividere un tour con Battisti, ma non c’è stato modo di trovare un accordo. Ci piace quindi ricordarli insieme in un possibile scambio di note quelle che potremmo solo immaginare.

Teresa Comberiati

Spettacolo, Tv & Cronaca Rosa

Calabrese, a vent’anni si trasferisce a Roma dove attualmente vive. Amante della fotografia quanto della scrittura, negli anni ha lavorato nel campo della comunicazione collaborando con diverse testate locali in qualità di fotografa e articolista durante la 71ª e 75ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica. Ha già scritto il suo primo romanzo intitolato Il muscolo dell’anima. Colonna portante del blog di VelvetMAG dedicato alla cronaca rosa e alle celebrities www.velvetgossip.it, di cui redige ogni mese la Rassegna Gossip.

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