Da dove proviene l’olio sacro dell’incoronazione di re Carlo?

Manca sempre meno al giorno della cerimonia di incoronazione di re Carlo. Il Sovrano, affiancato dalla moglie, la regina consorte Camilla, riceverà ufficialmente la corona il prossimo 6 maggio. Il cerimoniale ha subito uno svecchiamento delle tradizioni, ma le parti più antiche e significative sono rimaste inalterate. Tra queste il momento dell’unzione con l’olio sacro.

Questo venerdì, infatti, si è tenuta una cerimonia di consacrazione per il profumato olio di crisma che verrà utilizzato per ungere re Carlo durante la sua incoronazione a maggio. Come riportano le fonti ufficiali della Famiglia Reale, l’olio sacro proviene direttamente da Gerusalemme. L’importante cerimonia religiosa, infatti, si è svolta nella chiesa del Santo Sepolcro. Ad officiare erano presenti il Patriarca di Gerusalemme, Theophilos III, e l’arcivescovo anglicano di Gerusalemme, Hosam Naoum.

Lo stesso olio, però, non viene solo dalla Città Santa, ma deriva dalla spremitura di olive provenienti da due oliveti situati sul celebre Monte degli Ulivi, presso il Monastero di Maria Maddalena e il Monastero dell’Ascensione. Avvenuta appena fuori Betlemme e l’olio è stato aromatizzato con fiori d’arancio sesamo, ambra, rosa, neroli, gelsomino, cannella e benzoino.

La funzione dell’olio nella cerimonia di incoronazione di re Carlo

La cerimonia dell’incoronazione è ricca di momenti significativi e simbolici. Re Carlo riceverà il globo, lo scettro e l’anello dell’incoronazione del sovrano che simboleggiano il suo potere e il suo dovere come monarca. Durante la funzione che si terrà presso l’Abbazia di Westminster il 6 maggio, l’arcivescovo di Canterbury benedirà il sovrano e gli ungerà il capo con l’olio consacrato. Anche Camilla, la regina consorte, riceverà lo stesso trattamento prima di ricevere la corona sul capo. L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha dichiarato: “Sono onorato e grato che Sua Beatitudine il Patriarca Theophilos III e l’Arcivescovo Hosam Naoum abbiano consacrato l’olio che sarà utile per ungere Sua Maestà il Re“. La formula utilizzata durante la cerimonia è la stessa con cui gli arcivescovi nei secoli passati hanno consacrato i re della storia inglese. L’utilizzo dell’olio di Gerusalemme, invece, sembra essere una scelta di re Carlo.

Lo si intende dalle parole dello stesso arcivescovo, che ha dichiarato: “Voglio ringraziare in particolare Sua Beatitudine per aver fornito questo olio dell’incoronazione. Questo riflette il legame familiare personale del re con la Terra Santa e la sua grande cura per i suoi popoli. Sono anche lieto che l’arcivescovo anglicano a Gerusalemme abbia partecipato alla consacrazione dell’olio“. Lo stesso Welby ha aggiunto nella sua lunga dichiarazione che la scelta simboleggia il profondo legame storico tra l’incoronazione, la Bibbia e la Terra Santa. Questo olio, infatti, fin dall’antichità ha unto diversi re e svariate regine della storia non solo inglese. Per la prima volta dopo quasi un secolo, invece, l’arcivescovo ungerà anche la regina consorte. Camilla, che dopo l’incoronazione manterrà il solo titolo di regina, infatti, trova il suo precedente più vicino nella Regina Madre, la cui cerimonia risale al 1937. Durante questo importante momento di consacrazione i nipoti di Camilla reggeranno un baldacchino svolgendo una funzione ufficiale e inaspettata.