Gli italiani e le nozze: aumentano i matrimoni, boom di unioni civili
Più di un rito su due fra un uomo e una donna non è religioso. Toscana al primo posto per unioni tra persone dello stesso sesso
L’Istat ha reso noti i dati del suo rapporto Matrimoni, unioni civili, separazioni e divorzi, anno 2021. Per i primi 9 mesi del 2022 si registra un lieve aumento delle nozze, pari al +4,8% su base annua. Un incremento dovuto esclusivamente alla crescita dei riti civili.
Crescono in misura molto marcata le unioni civili: +32%. Nel 2021 era cresciute sul 2020 del 39,6%. Per numero di matrimoni complessivamente non siamo ancora ai livelli precedenti alla pandemia di Covid. Ma comunque nel 2021 si sono celebrati in Italia 180.416 matrimoni, pari all’86,3% in più rispetto al 2020.
I matrimoni religiosi
Quello fu il primo anno del Covid, con lokdown e zone rosse, per cui molte coppie avevano rinviato le nozze. L’aumento dei matrimoni nel 2021 non è stato però sufficiente a compensare quanto perso, in cifre, nell’arco dei 12 mesi precedenti. I matrimoni religiosi, quasi triplicati rispetto al 2020, sono in calo (-5,1%) rispetto al periodo pre-pandemico. E comunque più di un matrimonio su due, statisticamente, è celebrato con rito civile, pari al 54,1%.
I riti civili
La quota dei matrimoni civili osservata nel 2020 (71,1%) aveva registrato un eccezionale aumento a causa delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid. Restrizioni che andavano a colpire in soprattutto le celebrazioni con rito religioso e i relativi ricevimenti e catering. Nel 2021, emerge dalle rilevazioni Istat, tale quota si ridimensiona (54,1%) riallineandosi all’andamento crescente osservato negli anni pre-pandemici (52,6% nel 2019).
Il rito civile, spiega il rapporto dell’Istat, è più diffuso nelle seconde nozze (95%), essendo in molti casi una scelta obbligata. Lo è anche nei matrimoni in cui almeno un coniuge è straniero, ovvero il 91,9% contro il 48,2% dei matrimoni di sposi entrambi italiani. La scelta del rito civile va però diffondendosi sempre di più anche nel caso dei primi matrimoni (43,1% nel 2021). Considerando i primi matrimoni tra sposi entrambi italiani si riscontrano incidenze di celebrazioni con rito civile più basse nel Mezzogiorno (25,4%) e più alte nel Centro (47,5%).
Matrimoni e divorzi
La scelta del regime patrimoniale di separazione dei beni, tendenzialmente in crescita rispetto al passato (62,7% nel 2008, 40,9% nel 1995), mostra una lieve contrazione nel 2021. Gli sposi scelgono questa opzione nel 73,4% dei casi (il 74,7% nel 2020). Nel 2021 i divorzi consensuali presso i Tribunali sono stati 34.225. Questa tipologia di divorzi registra l’aumento più consistente con il + 31,7% rispetto al 2020 quando erano stati 25.982. Complessivamente i divorzi nel 2021 sono stati 83.192 con un aumento del +24,8% rispetto al 2020 quando erano stati 66.662.
Le unioni civili
Sempre nel 2021 sono state 2.148 le unioni civili tra coppie dello stesso sesso presso gli Uffici di Stato Civile dei Comuni italiani. Rispetto al 2020 si registra un aumento del +39,6%: un valore tornato sostanzialmente ai livelli del 2019. Il 34,5% delle unioni civili è nel Nord-Ovest, seguito dal Centro (27,2%). Tra le regioni in testa si posiziona la Lombardia con il 21,8%. Seguono Lazio (13,8%) ed Emilia-Romagna (10,1%). La Toscana si colloca al primo posto (5,6 per 100mila) seguita dal Lazio (5,2) e dalla Lombardia (5,0). Nel 2021 l’8,5% delle unioni civili si è costituito nel comune di Roma e il 6,6% in quello di Milano. Si conferma anche nel 2021 la prevalenza di unioni tra uomini (1.225 unioni, il 57,0% del totale). La ripartizione con la più alta incidenza delle unioni tra uomini è il Sud (59,3%), mentre tra le regioni spicca l’Umbria (68,6%).