La ong Alarm Phone segnala che dalla notte del 12 marzo un barcone alla deriva con circa 47 persone a bordo chiede aiuto disperatamente. L’emergenza naufragi per i migranti che dall’Africa e dal Medio Oriente attraversano il Mare Mediterraneo per raggiungere l’Italia e le coste dell’Europa aumenta di giorno in giorno. 

Nel solo anno 2022, segnala su Twitter Alarm Phone – la ong che dal 2014 riceve le chiamate di allerta da parte di chi attraversa il mare in condizioni disperate – ha ricevuto allarmi per 673 imbarcazioni in difficoltà nel Mediterraneo centrale. “Di gran lunga l’anno più trafficato che abbiamo vissuto in questa regione” scrivono su Twitter. Per Mediterraneo centrale si intende il tratto di mare fra Libia, Italia e Tunisia.

Il barcone con i 47 migranti a bordo nel pomeriggio dell’11 marzo, prima che le condizioni del mare peggiorassero. Foto Twitter @seawatch_intl

Situazione di grave pericolo

Le persone in difficoltà ci hanno chiamato di nuovo questa mattina” scrive su Twitter il 12 marzo Alarm Phone. “Più di 24 ore dopo il nostro avviso iniziale alle autorità“. “Sono esausti e ancora in mare, a combattere il vento e le condizioni meteorologiche avverse. Esortiamo le autorità a coordinare un salvataggio il prima possibile e portare le persone al sicuro in Italia!“. Nella serata dell’11 marzo la ong aveva dichiarato, sempre via social media, di avere “perso i contatti con le 47 persone”. “La cosiddetta guardia costiera libica ci ha detto che le autorità italiane avrebbero coordinato i soccorsi ma non danno alcuna informazione. Le persone devono essere salvate e portate in salvo in Europa ora“.

L’imbarcazione alla deriva si trova in mezzo alle onde nel Mediterraneo centrale. Era la stessa Alarm Phone a essere entrata in contatto con il barcone alla deriva con 47 migranti, proveniente dalla Libia. La ong aveva segnalato subito la necessità di soccorsi immediati per via delle condizioni meteo “estremamente pericolose. A un certo punto il mercantile Basilis L, si era messo in viaggio verso l’imbarcazione in difficoltà.

Tuttavia temiamo che riporterà le persone in Libia. Devono essere portati in un luogo sicuro, non nelle terribili condizioni della Libia” aveva scritto Alarm Phone. Le ultime informazione diffuse nella serata dell’11 marzo erano preoccupanti: “Le persone a bordo sono nel panico. Al telefono urlano e abbiamo difficoltà a comunicare con loro. Devono essere soccorsi senza ulteriori indugi!!!” scriveva ancora la ong su Twitter.

La posizione della barca alla deriva al mattino del 12 marzo nel Mediterraneo centrale fra le coste della Libia (In basso) e l’Italia. Foto Twitter @alarm_phone

Cos’è Alarm Phone

Alarm Phone non è il numero telefonico addetti al salvataggio immediato, si spiega sul sito della organizzazione non governativa. Ma un contatto di emergenza, in supporto alle operazioni di salvataggio. Alarm Phone non può effettuare salvataggi. In una sezione del suo sito web così Alarm Phone spiega ai migranti cosa devono fare per contattare i suoi volontari.

Come funziona

Se siete in difficoltà o in pericolo, o se le autorità stanno effettuando un respingimento, seguite questa procedura: chiamate la Guardia costiera e comunicate la vostra situazione di emergenza. Chiamate Alarm Phone. Ci assicureremo che la vostra richiesta di soccorso venga gestita. In caso non veniate soccorsi immediatamente dalla Guardia Costiera, chiamate Alarm Phone di nuovo. Informeremo le organizzazioni umanitarie e i media affinché facciano pressione sulle operazioni di soccorso. Vogliamo supportarvi e proteggere la vostra vita e il vostro diritto alla libertà di movimento.

Chi ha il numero di Alarm Phone

Il numero di Alarm Phone, +334 86 51 71 61, è scritto sull’account Twitter della ong ed è diffuso principalmente attraverso contatti diretti con le comunità di migranti e rifugiati nei paesi di transito del Nord Africa e in Turchia. Inoltre, si specifica sul sito della ong, “distribuiamo volantini con informazioni sui rischi legati all’attraversamento del Mar Mediterraneo“. Alarm Phone  si compone da volontari, la maggior parte dei quali ha esperienza di attivismo ai confini esterni dell’Europa. In reti come Welcome to Europe, Afrique Europe Interact, Borderline Europe, Noborder Morocco e Watch The Med.

Gli attivisti coinvolti nel progetto si trovano in diverse località. Fra queste Alarm Phone menziona Tunisi, Palermo, Melilla, Tangeri, Cadice, Marsiglia, Strasburgo, Londra, Vienna, Zurigo, Berlino, Ginevra e Izmir. Alcuni dei partecipanti hanno esperienza diretta, avendo attraversato il Mediterraneo loro stessi negli anni passati.