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Angelus 19 marzo, Papa Francesco: “San Giuseppe modello di paternità”

Nella Festa del Papà l'invito a seguire il padre di Gesù come esempio di bene

Nell’Angelus di domenica 19 marzo Papa Francesco esorta a seguire la via del bene ed a essere pronti ad accogliere i doni di Gesù come il cieco che riacquista la vista. E proprio in occasione della Festa del Papà che si celebra quest’oggi, il Pontefice invita a seguire proprio il modello di San Giuseppe. 

Il Vangelo di oggi presenta uno dei miracoli di Gesù: Egli ridona la vista ad un cieco dalla nascita. Questo evento prodigioso, però, come sottolinea Papa Francesco nella sua riflessione che precede l’Angelus, è accolto in “malo modo” da molte persone. Si tratta di diversi gruppi, ciascuno dei quali ha una reazione diversa al miracolo, una reazione che si comprende leggendo il Vangelo di Giovanni. Esso infatti fa vedere come procede Gesù e come procede il “cuore umano“. Il Santo Padre, infatti, evidenzia i diversi tipi di ‘cuore’, che si suddividono in ‘tiepidi’, ‘timorosi’ e ‘coraggiosi’. Innanzitutto ci sono i discepoli del Signore che dedicandosi al “chiacchiericcio” si chiedono se l’uomo sia nato cieco per colpa sua o dei genitori. I discepoli cercano un “colpevole“, come accade a ciascuno di noi, tante volte. Si è alla ricerca di un colpevole, sottolinea il Papa “anziché porsi domande impegnative nella vita“.

Papa Francesco Angelus
Angelus Papa Francesco @Crediti Ansa – VelvetMag

La riflessione di Papa Francesco

Avvenuta la guarigione, poi, le reazioni aumentano. Prima ci sono i vicini che appaiono scettici difronte al miracolo. Lo scetticismo che spinge a non credere nei cambiamenti, a dare spazio alla paura. In queste reazioni emergono, sottolinea il Santo Padre: “cuori chiusi difronte al segno di Gesù – e prosegue – o perché cercano un colpevole, o perché non sanno stupirsi, perché non vogliono cambiare, perché sono bloccati dalla paura“, sono tante le situazioni che oggi assomigliano a questa. Il Pontefice, infatti, evidenzia come davanti a qualcosa che rappresenta un messaggio di testimonianza, qualcosa di forte che rappresenta la presenza di Gesù, si è sempre più portati a cercare una via di uscita, a non accettare la verità. L’unico che ha una reazione positiva è il cieco stesso. Lui, testimone tangibile di quanto successo, lo ammette in maniera semplice, ma precisa: “Ero cieco ed ora ci vedo“.

Prima subiva i pregiudizi della gente che ritenevano che la sua cecità e la sua povertà fossero una pena per i suoi peccati o per quelli dei suoi antenati. Adesso il cieco è libero, non ha più paura di ciò che possano dire o pensare gli altri perché “il sapore amaro dell’emarginazione lo ha già conosciuto“. Papa Francesco sottolinea come questo uomo ha già sentito su di sé il senso di essere considerato uno scarto della società, di essere trattato con indifferenza, “utile solo al pietismo“. Ma guarito, non sente più suoi quei commenti sprezzanti, perché Gesù gli ha ridato dignità. Ed è questo quello che avviene sempre, tiene ancora a ribadire il Santo Padre: “quando Gesù ci guarisce, ci ridona dignità“.

Bandiere ucraine in Piazza San Pietro
Fedeli in Piazza San Pietro con bandiere ucraine @Crediti Ansa – VelvetMag

San Giuseppe esempio di bene e guida dei papà

Dietro a questo momento raccontato nel Vangelo di oggi non vi è solamente la riconquista della vista a livello sensoriale, ma si trova un significato più profondo che è quello di rinascere nella vita. Questo Vangelo, con tutti i suoi personaggi, mette ciascuno al centro della scena portando ognuno a riflettere su quale sarebbe la propria reazione. E su questa riflessione il Pontefice invita a domandarsi se nella vita si accoglie con amore chi si trova durante il cammino o se si preferisce cedere ai pregiudizi e ai pettegolezzi. A tal proposito, Papa Francesco chiede la grazia di sapersi stupire ogni giorno dei doni di Dio, anche nei momenti più difficili ed offrire il bene a chi si trova accanto. Allo stesso modo in cui ha fatto San Giuseppe accogliendo Gesù come figlio e così come ha fatto Gesù con cieco.

Al termine della preghiera dell’Angelus il pensiero del Santo Padre arriva in Ecuador, dove lo scorso sabato 18 marzo un terremoto ha causato morti, feriti e ingenti danni. E salutando tutti i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, Papa Francesco rivolge i suoi auguri a tutti i papàche in San Giuseppe trovino il modello, il sostengo e conforto per vivere bene la loro paternità“. Al padre di Gesù, infatti, anche nel corso della riflessione che ha preceduto l’Angelus il Pontefice ha chiesto di ispirarsi come modello di bene. E ricordando ancora tutti i più deboli del mondo, l’esortazione del Pontefice si conclude con una preghiera per il “martoriato popolo ucraino” che continua ancora a soffrire per i crimini della guerra.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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