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Friuli al voto, Fedriga sogna la riconferma: chi sono gli sfidanti

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Seggi aperti in Friuli Venezia Giulia per le elezioni regionali, dalle 7 alle 23 di domenica 2 aprile. I cittadini avranno tempo anche lunedì 3 aprile dalle 7 alle 15. Gli aventi diritto al voto sono oltre 1,1 milioni in 215 comuni e 1.360 sezioni.

Lo scrutinio si svolgerà nel pomeriggio del 3 aprile. A Udine e in altri 23 comuni si vota anche per il rinnovo di sindaco e Consiglio comunale. Lo spoglio, in questo caso, avrà inizio subito dopo l’espletamento di quello regionale.

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Massimiliano Fedriga, presidente uscente del Friuli, in lizza per la riconferma. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Il governatore uscente del Centrodestra, Massimiliano Fedriga, è ponto al bis. Tutti i pronostici danno per quasi certa la sua riconferma. È difficile che qualcuno degli sfidanti possa spuntarla. I giochi si faranno all’interno dello schieramento di maggioranza, sinora a trazione Lega. Ma le elezioni politiche generali dello scorso 25 settembre hanno ribaltato i giochi, facendo di Fratelli d’Italia il partito con cui ora tutti devono fare i conti.

Fedriga e il Centrodestra

Tradotto in chiave Friuli: è molto probabile che a queste elezioni regionali il Carroccio, in calo su base nazionale, paghi pegno e perda voti a favore di Fratelli d’Italia. Per questo Fedriga scommette molto sulla propria Lista Fedriga. Non è più il tempo dei partiti tradizionali, per molti uomini politici. Si è già visto nelle elezioni comunali: spesso i candidati sindaci, sia quelli provenienti dal Centrodestra che quelli provenienti dal Centrosinistra, si smarcano dalle formazioni politiche e costruiscono una lista imperniata sul proprio nome. Nel caso di Fedriga in Friuli, fanno parte della coalizione del presidente regionale uscente Forza Italia e Autonomia responsabile. Partiti già presenti in Consiglio con numeri minoritari.

Friuli, i 3 sfidanti del governatore

Lo sfidante principale di Fedriga è Massimo Moretuzzo, consigliere regionale uscente e segretario del Patto per l’autonomia. È il candidato delle forze che gravitano attorno al PD, a cui si rifà anche il Movimento 5 stelle. Di fatto Moretuzzo prova a sperimentare il famigerato ‘campo largo‘ in Friuli, saltato in estate a livello nazionale. Della coalizione di Centrosinistra fanno parte anche le liste di Open-Sinistra, Alleanza Verdi-Sinistra e Slovenska skupnost (Unione slovena).

La segretaria dem, Elly Schlein con Massimo Moretuzzo, candidato presidente alla Regione Friuli. Foto Ansa/Francesco De Filippo

Il secondo sfidante di Fedriga è Alessandro Maran del Terzo Polo, già parlamentare (e segretario regionale) dei Ds, poi due volte col Pd e con Scelta civica. Lo sostiene un’unica lista, dentro la quale però vi sono Italia Viva, Azione, la costituenda Lde (Liberali democratici europei) e +Europa. I radicali sono gli ultimi arrivati dopo l’esperienza nazionale con il PD e guardano all’unione delle forze europeiste dietro il simbolo dell’eurogruppo Renew Europe. Quarta sfidante è Giorgia Tripoli, sostenuta dalla lista Insieme liberi, che raccoglie numerose esperienze politiche, civiche e associative della minoritaria galassia dei No-green pass, No-euro e No-vax.

Le regole delle elezioni

In base alle norme che regolano le elezioni del Friuli, regione a statuto speciale, diventa presidente della Regione colui che ottiene il maggior numero di voti validi espressi (maggioranza relativa). Alle liste collegate al presidente eletto spetta il 60% dei seggi se il candidato ha ottenuto più del 45% dei voti validi. Oppure il 55% dei seggi, se il candidato ha ottenuto il 45% o meno dei voti validi.

Il nuovo Consiglio regionale sarà composto da 48 consiglieri, di cui due sono il presidente della Regione e il primo sfidante non eletto. Gli altri 46 seggi sono attribuiti alle liste a livello regionale. E poi distribuiti, secondo un metodo proporzionale, tra i candidati consiglieri nelle 5 circoscrizioni in cui è suddiviso il territorio del Friuli: Trieste 9 consiglieri, Gorizia 5, Udine 17, Tolmezzo 3, Pordenone 12.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore. Segui Domenico su Facebook Segui Domenico su Linkedin

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