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Ucraina, paura per la centrale nucleare. Zelensky vola in Polonia

Biden e Macron uniti nel sostegno a Kiev, aumenta l'invio di armi da parte americana

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, è andato in Polonia, il 5 aprile, per la prima volta dall’invasione russa. Incontrerà il presidente polacco Andrzej Duda e il premier Mateusz Morawiecki. Gli Stati Uniti hanno intanto annunciato un nuovo invio di armi a Kiev per un totale di 2,6 miliardi di dollari. 

La guerra continua senza sosta, le voci della pace non riescono a farsi sentire, coperte dal frastuono delle armi, da una parte e dall’altra. La Finlandia, divenuta ufficialmente il 31° paese membro della NATO, sostiene che “la Russia e la Cina si stanno avvicinando sempre di più l’una all’altra, lavorano insieme. E questo rende le cose difficili“.

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Foto Ansa/Forza armate Ucraina

Zelensky dagli alleati dell’Ucraina

A Varsavia, dopo un incontro con il presidente Andrzej Duda e con il primo ministro Mateusz Morawiecki, il presidente dell’Ucraina ha in programma molti appuntamenti bilaterali e multilaterali. Zelensky incontrerà anche imprese polacche, volontari e sindaci delle città confinanti con l’Ucraina. In serata parlerà inoltre ai polacchi e agli ucraini ora in Polonia. Circa 1.900 città e villaggi dell’Ucraina necessitano di “ricostruzione a causa dell’aggressione russa” ha dichiarato lo stesso Zelensky durante un video incontro con i membri dell’Associazione nazionale dei governatori degli Stati Uniti.

Ucraina, bombardamenti e vittime

Sei persone sono morte e altre 7 sono rimaste ferite nel bombardamento russo sulla regione di Donetsk in Ucraina. Lo afferma l’Ufficio del procuratore generale di Kiev, come riporta Ukrainska Pravda. Nell’attacco sono state colpite soprattutto zone residenziali. I morti sono “due minatori a Toretsk, uno spedizioniere di montagna e un’infermiera, una commessa di Krasnogorovka e altri tre uomini che vivevano nel villaggio Lastochkino, nel distretto di Pokrovsky“, si legge nel messaggio del procuratore. Le Nazioni Unite hanno intanto nuovamente chiesto a Mosca di “cessare il trasferimento forzato illegale e la deportazione di civili e altre persone all’interno dell’Ucraina o nella Federazione Russa. In particolare i bambini“.

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Una visita del direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA) Rafael Mariano Grossi (a destra) a Zaporizhzhia il 29 marzo 2023. Fto Ansa/Epa Sergei Ilnitsky

La centrale di Zaporizhzhia

Da parte russa si afferma che un drone ucraino si è schiantato vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ria Novosti citando un ufficiale russo, nel giorno in cui il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, dovrebbe recarsi nella regione russa di Kaliningrad per colloqui sulla sicurezza attorno alla centrale nucleare.

Secondo l’ufficiale militare russo un drone di fabbricazione polacca che pesava più di due chili si è schiantato vicino all’impianto. L’agenzia di stampa non riferisce però quando sarebbe avvenuto lo schianto. Grossi spinge per una zona smilitarizzata attorno al più grande impianto nucleare d’Europa. Lì da un anno sono avvenuti numerosi bombardamenti: la Russia e l’Ucraina si sono accusate a vicenda di minacciare la sicurezza della centrale.

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Alexei Paramonov, nuovo ambasciatore della Russia in Italia. Foto Ansa

Nuovo ambasciatore russo in Italia

I riflessi della guerra in Ucraina toccano, indirettamente, anche l’ambasciata russa a Roma. Dopo dieci anni andrà via Sergei Razov, e al suo posto subentrerà Alexei Paramonov, che conosce bene l’Italia avendo ricoperto l’incarico di console a Milano. L’avvicendamento è certo ma dovrebbe essere ufficializzato in questi giorni. Nel frattempo, ci si interroga su quali saranno le implicazioni per i rapporti bilaterali, ormai ai minimi termini dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Sulla carta arriva una figura considerata moderata, rispetto a un falco – Razov – che ha ingaggiato un aspro duello con le autorità e i media del nostro Paese.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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