Governo Meloni, via libera alle assunzioni di 2mila poliziotti
Ma stagna nella palude dei veti incrociati il decreto sulla concorrenza che avrebbe dovuto essere varato già nel 2022
Le tempistiche del PNRR mettono pressione al Governo Meloni. È corsa a ostacoli per il disegno di legge sulla concorrenza: l’esame prosegue, ma in Consiglio dei ministri slitta ancora l’approvazione.
Già prima del Cdm del 6 aprile, il 28 marzo c’era stata una retromarcia sulla liberalizzazione dei saldi e un problema di coperture. Il nuovo scoglio è rappresentato dalle misure sulle concessioni per gli ambulanti. Via libera, invece, dal Governo, al decreto legge per oltre 3mila assunzioni nella Pubblica amministrazione, più di 2.100 per le forze dell’ordine.
Meloni, il problema siccità
L’intento è quello di “rafforzare la sicurezza dei cittadini“, sottolinea Giorgia Meloni. Approvato, con qualche scintilla fra Lega e FdI, anche il decreto legge del ministro Francesco Lollobrigida che istituzionalizza la cabina di regia sulla siccità. La premier delega Matteo Salvini a guidarla. La prima riunione è attesa entro un mese, e nel giro di una decina di giorni dovrebbe essere nominato un commissario straordinario.
“Affrontiamo questo problema – dice Meloni – in modo strutturale prima che diventi un’emergenza“. L’entusiasmo in FdI, notano però alcune fonti di Governo, non è lo stesso che si respira nella Lega, soprattutto nel fronte lombardo del partito. E nelle scelte comunicative c’è chi nota una rincorsa fra gli alleati a scavalcarsi su tutte le misure varate. Mentre inizia il Cdm a Palazzo Chigi, da Milano arrivano segnali sulla salute di Silvio Berlusconi che allentano un po’ le preoccupazioni. E Meloni durante la riunione lascia la sala per parlargli al telefono, esprimendogli incoraggiamento e auguri di pronta guarigione.
Grave ritardo sul ddl concorrenza
Oltre alla Meloni il leader di Forza Italia sente anche Matteo Salvini. Unite dall’apprensione per le condizioni di Berlusconi, le varie anime del Governo non trovano la sintesi sul ddl concorrenza, che andava avviato già nel 2022 e rappresenta uno degli obiettivi del PNRR per quest’anno. L’Italia è chiamata da Bruxelles, in linea con la direttiva Bolkestein, ad aumentare la concorrenza anche nel settore del commercio ambulante. Nelle prime ipotesi di testo si prevedeva la messa a gara delle concessioni per 10 anni. La scadenza, però, non è così imminente e sono in corso approfondimenti, secondo le spiegazioni del rinvio.
C’è poi il decreto sul rafforzamento organizzativo delle pubbliche amministrazioni. Nessun taglio particolare, alla fine. Due terzi del nuovo organico riguardano Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Polizia, Capitanerie di porto e Guardia costiera. Queste assunzioni sono finanziate attraverso l’ultima legge di Bilancio del esecutivo Meloni con i fondi per la sicurezza. Quelle nei ministeri sono coperte dalla manovra del Governo Draghi. C’è anche l’aumento del compenso fino al 30% per i ricercatori che vincono finanziamenti di ricerca, ad esempio i progetti Gant Horizon e Marie Curie. “Aumentiamo gli incentivi per i ricercatori che sono scappati all’estero a rientrare in Italia – spiega Meloni – perché noi vogliamo che gli italiani abbiano la possibilità di trovare qui le condizioni migliori per lavorare“.
Il numero verde 1500
Fra le novità che il Governo Meloni ha varato, la garanzia che proseguirà fino al 31 dicembre 2023 il numero di pubblica utilità 1500 del ministero della Salute. “Avevamo preso l’impegno di trovare una soluzione per il mantenimento del 1500 e la salvaguardia dei livelli occupazionali” afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci. “Con questa norma il Ministero della Salute assicura il servizio fino a dicembre, in attesa dell’affidamento a un nuovo operatore economico. Sono state oltre 8 milioni le chiamate al 1500 tra il 2020 e il 2022. Terminata l’emergenza Covid, il numero di pubblica utilità può continuare a essere un utile strumento di supporto ai cittadini“.