Cannes 2023 riparte con Johnny Depp: l’ultimo film aprirà il Festival, ma arrivano nuovi guai
Il ritorno di Johnny Depp sulle scene è accompagnato da una nuova polemica che potrebbe minare (ancora) la sua carriera
Sarà Jeanne du Barry, diretto e interpretato da Maiwenn e con Johnny Depp, il film d’apertura del Festival di Cannes 2023. Per il divo hollywoodiano si tratterà del tanto atteso ritorno, dopo la causa legale con l’ex moglie Amber Heard, che lo ha visto trionfare. Una nuova polemica, però, ha travolto la pellicola.
Della serie “ricominciamo bene“. Il nome di Johnny Depp è ritornato alla ribalta nel corso degli ultimi giorni e, finalmente, per meriti artistici. Pierre Lescure e Thierry Frémaux, rispettivamente Presidente e Direttore Artistico del Festival di Cannes, hanno difatti annunciato che Jeanne du Barry sarà il film d’apertura dell’edizione 2023. Per la regia di Maiwenn – che ne ricopre anche il ruolo principale – si tratta del biopic incentrato sulla cortigiana del XVIII secolo che dà il titolo alla pellicola e che è divenuta l’ultima Favorita del Re di Francia, Luigi XV (Johnny Depp).
Insomma, sembra tutto perfetto per il gran ritorno del divo hollywoodiano, dopo la controversia legale con l’ex moglie Amber Heard che l’ha travolto. Eppure, c’è un “ma” che potrebbe rappresentare un nuovo ostacolo per la pellicola: ecco cosa è successo e cosa potrebbe mettere a rischio l’arrivo della pellicola al Festival di Cannes 2023.
Cannes 2023, Jeanne du Barry con Johnny Depp a rischio? La nuova polemica che ha travolto la pellicola
Il Festival di Cannes 2023 inizia a prendere forma. Oltre alla conferma ufficiale, da parte dell’organizzazione dell’evento, di Indiana Jones e il quadrante del destino (con Harrison Ford) e Killers of the Flower Moon, di Martin Scorsese e con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro, alla kermesse arriva (forse?) anche Jeanne du Barry. Diretto e interpretato da Maiwenn, sarà il film d’apertura della manifestazione, che si terrà dal 16 al 27 maggio. Ma perché quel forse?
Ebbene, a pochi giorni dall’ufficializzazione del titolo, la regista del progetto è stata citata in giudizio da Edwy Plenel, fondatore e caporedattore della rivista Mediapart. Quest’ultimo avrebbe presentato una denuncia nei confronti di Maiwenn a seguito di una presunta aggressione, subita dalla regista e attrice (ex moglie di Luc Besson).
Secondo la ricostruzione, Maiwenn era seduta da sola a un tavolo e si sarebbe alzata per dirigersi al tavolo di Plenel, tirandolo per i capelli e sputandogli in faccia. Secondo voci di corridoio, tra i due non scorrerebbe buon sangue per via di alcuni articoli indirizzati a Besson e pubblicati dalla rivista, tra le prime a dedicare ampio spazio al movimento del #MeToo in tempi non sospetti. In effetti, la regista non ha mai sposato le posizioni sostenute dal movimento e la sua decisione di scritturare Johnny Depp per la pellicola, nel pieno del contenzioso legale con Amber Heard, l’ha resa oggetto di diverse critiche.
Insomma, per Jeanne du Barry sembra mettersi male. Che le polemiche che hanno travolto la regista possano costare l’ammissione al Festival di Cannes 2023? Per il divo hollywoodiano si tratterebbe dell’ennesima battuta d’arresto, qualora le voci trovassero conferma.