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Casa Savoia: l’erede legittimo? Per alcuni non è Emanuele Filiberto

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Oggi, come è noto, i Savoia non rappresentano più la casata regnante in Italia. C’è ancora, però, chi sogna un ritorno della monarchia e avrebbe anche pronto un degno successore al trono. Ma chi sia il legittimo erede è tema ampiamente discusso anche all’interno del partito monarchico italiano. Così sono ben due i contendenti al trono che non c’è.

Per larga parte del pubblico la risposta al dilemma è abbastanza semplice. Il legittimo erede al trono (ormai inesistente) d’Italia è il principe Emanuele Filiberto di Savoia. Ma la questione sembra essere ben più complessa. Dall’altra parte, infatti, figura il cugino Aimone di Savoia, figlio di Amedeo di Savoia e di Claudia d’Orleans. La maggior parte dei monarchici italiani, soprattutto dei ragazzi del Fronte Monarchico Giovanile che fa capo all’Unione Monarchica Italiana lo vorrebbe Re d’Italia. Così i due rami di Casa Savoia si trovano in disputa tra di loro e ciascuno pretende per sé il titolo di legittimo erede.

Erede SavoiaErede Savoia
Ansa

Alla base della faida tra i due pretendenti al trono ci sarebbero le antiche regole dinastiche di Casa Savoia. Secondo una parte dei monarchici, infatti, Vittorio Emanuele ha rinunciato ad essere il legittimo erede dal momento in cui ha sposato Marina Doria senza ottenere il consenso del padre, re Umberto II. Ai tempi delle nozze tra i genitori del principe Emanuele Filiberto, infatti, il famoso Re di Maggio non approvò l’unione, a causa delle radici non nobili della Doria e non presenziò alle nozze. Ma anche in questo caso, la vicenda è più complessa di come appaia.

Aimone o Emanuele Filiberto: la sfida tra i due cugini per la legittimità al trono dei Savoia

Negli Anni Settanta Vittorio Emanuele sfidò le regole di Casa Savoia esponendosi apertamente per sposare Marina Doria. Alla fine la sposò ben due volte. La prima volta con unione civile a Las Vegas nel 1970. La seconda volta, l’anno successivo, a Teheran con rito cattolico e ricevimento ospitato dallo scià Reza Pahlavi, grande amico dello sposo. Nel 1972 nacque il principe Emanuele Filiberto e proprio allora, secondo la loro versione dei fatti, le cose sarebbero tornate al loro posto. L’attuale principe della casata, infatti, ha ricevuto il battesimo alla presenza di Umberto II, che con la sua presenza, dunque, avrebbe legittimato anche l’unione dei genitori. A tale proposito, infatti, Emanuele Filiberto di Savoia ha dichiarato: “In quell’occasione mi concesse il titolo di principe di Venezia. E così legittimò di fatto non solo la mia nascita, ma anche il matrimonio dei miei genitori“. Ma venuto a mancare il Re, iniziarono le contestazioni e per alcuni continuano fino ad oggi.

Ansa

Una parte dei monarchici, infatti, continua a non riconoscere la legittimità delle nozze di Vittorio Emanuele. Di conseguenza non riconosce la legittimità al trono del figlio. Questa parte dei monarchici vede il legittimo erede in Aimone di Savoia, discendente da un altro ramo della casata. Il padre, infatti, nel 1964 sposò in prime nozze una principessa vera e propria, Claudia d’Orleans, rispettando pienamente le regole. Il ramo dei Savoia-Aosta, inoltre, sono rimasti in Italia senza essere toccati dall’esilio. La XIII disposizione transitoria della Costituzione impediva agli ex re e ai loro discendenti maschi di mettere piede sul territorio italiano. Ma non citava i rami collaterali. Così la discendenza di Amedeo non ha mai lasciato l’Italia.

L’abolizione della Legge Salica e l’eredità di Vittoria di Savoia

Al centro della faida tra i cugini, inoltre, c’è anche il futuro della monarchia. Qualche anno fa, infatti, Casa Savoia ha abrogato la Legge Salica. Fino ad allora, infatti, il legittimo erede doveva essere il primo nato tra i maschi. Ad oggi, invece, non è più prevista la supremazia del ramo maschile e chi prima nasce è l’erede. La decisione appariva necessaria dal momento che il principe Emanuele Filiberto e Clotilde hanno avuto due femmine: Vittoria e Luisa. Proprio Vittoria, designata dal titolo di principessa di Carignano, è l’erede del ramo dei Savoia che ha governato l’Italia per generazioni. Dall’altra parte, però, alcuni monarchici italiani non riconoscono neppure l’abrogazione della Legge Salica. Per legge solo un Re in carica può – secondo loro – effettuare questi cambiamenti insieme ad un Parlamento. Ne deriva che questa scelta spetterebbe per i membri dell’Unione Monarchica Italiana proprio ad Aimone.

Roberta Gerboni

Beauty & Royal affairs Siciliana, vive a Roma. Appassionata di scrittura e giornalismo fin da giovane, inizia il proprio percorso in redazione a 17 anni, occupandosi di cultura e attualità. Per tre anni redattore del Corriere di Gela, si è dedicata alla redazione di articoli per varie testate online. Laurea Magistrale con Lode in Lettere Classiche all' Università degli Studi di Siena, dopo aver conseguito la laurea triennale in Lettere a Catania. Appassionata di salute, bellezza e delle vite dei reali di tutto il mondo. Segui Roberta su Instagram

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