Pompei, La mostra dedicata al genio ribelle di Maradona
Le foto di Sergio Siano, i cimeli del mito del pallone, geniale, indimenticato e indimenticabile
Foto e 100 cimeli autentici, praticamente una raccolta di ex voto in campo calcistico. Perché a nessuno come a lui sono state attribuite ascendenze divine: lui naturalmente è Diego Armando Maradona. E la mostra racconta il “suo” Diego, quello fotografato da Sergio Siano nella mostra Maradona, il genio ribelle.
Le foto quelle che nessuno si stanca di guardare perché trasudano calcio, se c’è ritratto Diego Armando Maradona, profumano di calcio e leggenda. Se poi in una sola esposizione si trovano anche 100 cimeli autentici – tra scarpe, maglie, palloni, fasce da capitano – del campione argentino provenienti dal Museo Vignati di Napoli. Veri e propri totem “sacri” per i tifosi del Napoli: c’è il pallone della partita vinta a Torino contro la Juventus nell’anno del primo Scudetto (1987); come ricordi dal respiro più internazionale come il pallone ufficiale di una delle partite dell’Albiceleste (la Nazionale argentina, n.d.r.) nel Mondiale di Messico ’86, il primo di Maradona consacrato sul tetto del mondo.
Mostra Maradona, il genio ribelle: cosa è esposto
Le foto che raccontano Diego Armando Maradona non possono non partire dalla famosa presentazione nel San Paolo strapieno, proprio quello stadio che oggi che lui il pibe de oro non c’è più, porta il suo nome. E poi quelle con il suo gesto tecnico più iconico: i dribbling con il pallone incollato al piede. Senza contare le espressioni del viso, quelle esultanze che racchiudevano in una sola tutte quelle del sud di ogni mondo in cerca di riscossa. Come il suo gioco – argentino, dolente, pungente, impetuoso – inimitabile e coinvolgente come si può notare nelle foto e negli abbracci con i compagni di squadra di quel Napoli bello e vincente come non mai.
Ben 140 scatti di Sergio Siano per raccontare in una mostra Maradona, il genio ribelle. Visitabile gratuitamente fino al prossimo 9 giugno 2023 a Pompei, presso il Museo Temporaneo di piazza Bartolo Longo. Con l’augurio grande che il Napoli possa festeggiare come ai tempi di Diego.
Pompei: lo scenario che mancava al pibe de oro
“Pompei è un unicum nel panorama della cultura mondiale, così come Maradona è un unicum nella storia del calcio mondiale.” – ha spiegato durante la presentazione della mostra il sindaco della cittadina vesuviana Carmine Lo Sapio – “La mostra, attraverso le immagini di Sergio Siano, fotoreporter a bordo campo negli anni d’oro napoletani del Pibe de Oro, racconta Diego nell’intimità dei suoi allenamenti, ma anche nelle sue partite più importanti, mentre veniva celebrato da tifosi in visibilio. Una narrazione di Maradona come icona di vittoria e riscatto per i suoi tifosi e per un intero popolo. Pompei ricorda anche la generosità di Maradona che in gran segreto veniva a trovare i piccoli ospiti nelle opere di carità del Santuario mariano“.
“In questa mostra espongo il “mio” Maradona, la mia visione del campione, ma soprattutto dell’uomo, che va al di là del giudizio degli altri. Non mi sono mai lasciato influenzare da cosa ne pensassero le persone, anche perché ne ho vissuto l’aspetto umano e per me Diego era “uno di famiglia”. Ha spiegato il fotografo Siano spiegando come l’esposizione somigli anche un po’ ad un album di famiglia che ha chiosato: “Diego era anche una persona molto generosa, faceva tanta beneficenza e al Centro “Paradiso” regalava degli show con il pallone a chi non poteva permettersi il biglietto per lo stadio. Questo è il Maradona che mi piace raccontare.
I cimeli di Maradona
“Abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo come persona: mio padre Saverio è stato per 37 anni il custode del San Paolo, mia madre, Lucia Rispoli, divenne la sua governante di casa mentre mia sorella Raffaella fece da babysitter alle sue bambine. Attraverso i cimeli esposti vogliamo raccontare proprio il suo grande altruismo” spiega Massimo Vignati, titolare del Museo Vignati di Napoli, da cui provengono i cimeli in mostra.
L’esposizione fotografica e materiale Maradona, il genio ribelle è realizzata da Art and Change con il patrocinio del Comune di Pompei ed è curata da Stefano Nasti e Fabrizio Scomparin di Kaos48. “Maradona non è mai stato “solo” un calciatore. La sua influenza sulla società è andata oltre il mondo dello sport e questa mostra dedicata a lui, in una città conosciuta come Pompei, è un modo per celebrare la sua vita e il suo contributo alla cultura popolare. Rappresenta l’idea che anche le persone più umili possono raggiungere la gloria e diventare famose.” – ha spiegato Nello Petrucci, artista e ideatore della mostra.