Vede la Madonna che lacrima sangue: sparita la veggente di Trevignano
Nessuna notizia di Gisella Cardia su cui si stende l'ombra di una maxi truffa. Ai seguaci prometteva miracoli e guarigioni, ottenendo donazioni per migliaia di euro
Gisella Cardia la presunta veggente della Madonna di Trevignano Romano sul Lago di Bracciano, a Roma, è sparita. Non si è fatta più vedere dal 6 aprile, alla vigilia del Venerdì Santo di Pasqua. Avrebbe lasciato la località laziale per andare all’estero o al convento di San Vincenzo a Bassano.
Un avviso sul sito dedicato alle presunte apparizioni, che sarebbero in corso dal 2016, confermerebbe l’ipotesi. “Gli incontri sono momentaneamente sospesi con data da destinarsi” recita il cartello, riferendosi ai colloqui che la donna accordava ai suoi seguaci. La vicenda che vede protagonista Gisella, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, è da qualche giorno all’attenzione della procura di Civitavecchia a seguito di una denuncia.
Maxi donazioni alla veggente
Potrebbe essere ipotizzabile una maxi truffa ai danni di diverse persone. In sostanza, si fa strada nell’opinione pubblica l’ipotesi che la veggente sia scappata con i soldi delle offerte dei suoi seguaci. Centinaia di persone a ogni presunta apparizione, fissata dalla veggente alle 15 di ogni 3 del mese.
Alcune persone avrebbero versato somme considerevoli, anche superiori ai 100mila euro, secondo una testimonianza riportata da Repubblica, alla onlus della Cardia. Dal canto suo la diocesi di Civita Castellana non è rimasta a guardare. Il vescovo Marco Salvi ha istituto una commissione d’indagine sul caso.
Trevignano e Medjugorje
Gisella sostiene di parlare con la Madonna di Trevignano che lacrimerebbe sangue. La statua della Madonna l’avrebbe comprata a Medjugorje, la celebre località della Bosnia-Erzegovina in cui da 40 anni avverrebbero apparizioni. La Chiesa cattolica non ha mai riconosciuto ufficialmente tali apparizioni. Papa Francesco si è mostrato apertamente scettico, pur autorizzando i pellegrinaggi in Bosnia.
Le stigmate della veggente
Diverso il caso di Trevignano Romano. La ‘parabola’ della presunta veggente Gisella Cardia sembra infatti volgere al termine. Nel corso delle diverse preghiere organizzate su un prato nel paese laziale la donna ha mostrato ai suoi seguaci presunte stigmate sulle sue mani e ha raccontato di vivere la “passione di Cristo“. Nella sua casa le statuine della Madonna trasuderebbero olio profumato e secondo la testimonianza di un’ex seguace la veggente avrebbe sostenuto anche di vedere gli angeli.
Le presunte stigmate di Gisella Cardia sarebbero simili addirittura a quelle di Padre Pio, secondo quanto ha detto lo scorso marzo a Pomeriggio Cinque Rosanna Chifari. Si tratta del medico che ha ‘certificato’ le ferite sulle mani di Gisella Cardia. “Mi sono trovata di fronte a un fenomeno assolutamente straordinario” ha detto la dottoressa. “In una situazione clinica normale, una ferita di questo tipo comporterebbe una sintomatologia molto eclatante e grave. Invece le sue mani, malgrado le lesioni, si muovono normalmente, la stessa cosa accadeva in altre figure come quella di Padre Pio“.
La denuncia ai carabinieri
Un investigatore privato ha consegnato un esposto ai carabinieri. Asserisce che dopo alcune analisi sarebbe stato appurato che le lacrime della statua della Madonna di Trevignano sarebbero compatibili con sangue di maiale. Insomma, un truffa. I trascorsi di Maria Giuseppa Scarpulla, in arte Gisella Cardia, non depongono a suo favore. La presunta veggente ha subito una condanna per bancarotta fraudolenta nel 2013 in Sicilia, dove operava come imprenditrice nel settore delle ceramiche.