Il Governo Meloni ha sbrogliato la questione nomine degli enti pubblici. Un percorso non semplice, a tratti anche critico per la maggioranza di Centrodestra, che però risulta ufficialmente appianato.
“Le nomine dei nuovi vertici di Eni, Enel, Leonardo e Poste sono frutto di un attento percorso di valutazione delle competenze e non delle appartenenze. È un ottimo risultato del lavoro di squadra del Governo” afferma la premier Meloni.
“Ringrazio chi ha servito l’Italia con passione in queste aziende, auguro ai prossimi amministratori buon lavoro. Il loro compito è quello di ottenere risultati economici solidi e duraturi nell’interesse della Nazione che rappresentano in tutto il mondo“. Così la premier Giorgia Meloni.
I vertici delle big
Questi i nuovi vertici dei principali enti pubblici italiani che il Consiglio dei ministri ha deliberato. Enel: Flavio Cattaneo come amministratore delegato e Paolo Scaroni alla presidenza. Claudio Descalzi resta amministratore delegato di Eni, mentre alla presidenza arriva Giuseppe Zafarana. L’ex ministro della Transizione ecologica nel Governo Draghi, Roberto Cingolani, è il nuovo amministratore delegato di Leonardo, mentre Stefano Pontecorvo assume il ruolo di presidente. Matteo Del Fante rimane amministrato delegato delle Poste, presidente sarà Silvia Rovere.
Le nomine arrivano dopo un serrato braccio ferro nella maggioranza. La Lega ha provato a tenere il punto fino all’ultimo per un suo uomo all’Eni. Nel rimescolamento delle caselle al partito di via Bellerio va la presidenza di Terna (che sarà formalizzata nelle prossime ore) con Igor de Biasio (l’ad sarà una donna, Giuseppina Di Foggia). E a sorpresa resterebbe fuori, almeno dalla partita delle 5 big, Stefano Donnarumma dopo un lungo tira e molla.
Nomine, i nuovi dirigenti
Il Governo Meloni rivoluziona il vertice di Leonardo, con l’ex ministro Roberto Cingolani amministratore delegato e il diplomatico di lungo corso Stefano Pontecorvo come presidente. Nel lungo confronto tra gli alleati per i vertici delle cinque grandi società pubbliche quotate, può essere considerata una vittoria di Forza Italia e Lega anche il ticket per Enel, con Paolo Scaroni presidente e Flavio Cattaneo ad.
Nelle liste pubblicate dal Mef c’è la conferma prevista di Claudio Descalzi ad di Eni e Matteo Del Fante nello stesso ruolo a Poste italiane. I presidenti delle due società saranno il generale della Guardia di Finanza Giuseppe Zafarana e Silvia Rovere, ora alla guida di Assoimmobiliare. Nei dieci posti in palio ci dovrebbe essere una seconda donna, l’ad in rosa promessa l’8 marzo da Giorgia Meloni. Salvo sorprese, sarà a Terna Giuseppina Di Foggia, ora ad di Nokia, con presidente Igor De Biasio, ex manager che piace a Salvini.
Lo scontro politico in maggioranza
I confronti più delicati in queste settimane sono stati fra la premier, Giorgia Meloni, Giovanbattista Fazzolari, Gianni Letta, Antonio Tajani, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Alla fine ne esce un quadro in cui si intravedono i rapporti di forza nel Centrodestra. La Lega chiedeva un cambio di passo. Niente rivoluzioni, la linea opposta della premier. Decisa a mantenere “chi ha fatto bene” ai vertici e a seguire il criterio della “competenza“.
Un deciso mutamento, però, è in arrivo a Leonardo, dove dall’inizio la presidente del Consiglio ha puntato su Cingolani (già dirigente del colosso della Difesa), dopo averne apprezzato il lavoro sul gas nel Governo Draghi, tenendolo con sé come consulente per la transizione energetica. La presidenza va a Pontecorvo, e si parla di un ruolo di direttore generale per Lorenzo Mariani, che sarebbe stata la prima scelta del ministro Guido Crosetto.