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Tennis, all’Atp di Monte Carlo trionfa l’outsider Rublev

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Andrej Rublev vince il Monte Carlo Masters 2023: lo sfavorito della partita; probabilmente il meno talentuoso dell’intera attuale top ten. Ha saputo rimanere nel match, aspettando che l’avversario del giorno, Holger Rune, entrasse nel tunnel di quelle “montagne russe” che spesso mette in scena sul campo.

Senza dubbio il russo – che al primo Mille vinto in carriera solleva il trofeo senza inno e senza bandiera come sanzione imposta contro gli atleti della sua nazionalità e i bielorussi – è uno dei giocatori più simpatici e amati dell’intero circuito tennistico. E gli fanno ancora una volta onore – dopo le ferme prese di posizioni a favore della pace – le parole pronunciate durante la premiazione: “Grazie a tutti, per me ricevere un sostegno così, all’estero, visto il Paese da cui vengo è ancora più bello.” Come vincere due volte, in maniera semplice. Bravo Andrej Rublev!

Andrey Rublev vince il Monte Carlo Masters Mille 2023 contro Holger RuneAndrey Rublev vince il Monte Carlo Masters Mille 2023 contro Holger Rune
Andrey Rublev of Russia celebrates winning against Taylor Fritz of the US during their semi final match at the Monte-Carlo Rolex Masters tournament in Roquebrune Cap Martin, France, 15 April 2023. Photo Credits @Ansa – EPA/SEBASTIEN NOGIER

Nel terzo Mille di stagione, il primo sulla terra rossa si afferma non uno specialista, ma il moscovita Andrey Rublev ben si adatta alla superficie. Conquista il suo primo e più importante titolo in carriera con il punteggio di 5-7; 6-2; 7-5 contro un predestinato vero come Holger Rune.

La finale di Monte Carlo: Rublev resiste alle “montagne russe” di Rune

Una partita storica non solo per Rublev, capace di una rimonta incredibile nel terzo e decisivo set. Quando Rune era avanti per 4 a 1 e palla per il 5 a 1. Ma alla fine se il tennis è “lo sport del diavolo” pensa cosa diventa se Holger Rune ci aggiunge una serie di giri sulle montagne russe. Finisce che non riesci a vincere una partita quasi vinta.

Il russo come 116esimo vincitore del torneo Rolex Monte Carlo Masters è anche il primo della propria Nazione. Vince sulla “terra dei principi” – come è battezzata quella del torneo monegasco – dove non era riuscito neppure Yevgeny Kafelnikov, probabilmente il russo più forte su questa superficie. Ci riesce al terzo tentativo della carriera. La prima fu proprio nel Principato nell’edizione 2021, ma a negargli il successo fu nettamente Stefanos Tsitsipas, campione uscente 2022. La seconda cadde per mano dell’amico di sempre Alexander Zverev a Cincinnati. In entrambi i casi due sconfitte nette.

Andrey Rublev (L) of Russia poses with his trophy after winning against Holger Rune (R) of Denmark in their final match of the Monte-Carlo Rolex Masters tournament in Roquebrune Cap Martin, France, 16 April 2023. Photo Credits: @Ansa – EPA/SEBASTIEN NOGIER

Questa volta invece a cadere è il giovanissimo Holger Rune, già vincitore di un Mille quello di Parigi-Bercy 2022 dove batté in rimonta addirittura Novak Djokovic. Innegabile che nonostante il conto dei confronti diretti fosse sull’uno pari, gli addetti ai lavori, come i bookmakers, lo vedevano nettamente favorito. Per il tennis che esprime e per la completezza dei colpi a disposizione. Forse però ha pagato i postumi della dura semifinale di ieri contro Jannik Sinner, nelle gambe e nella testa, anche se in settimana aveva beneficiato del walk-over di Matteo Berrettini agli ottavi.

Cosa ci lascia il primo Mille sulla terra?

Che parecchi tennisti non stanno bene fisicamente: non a caso le semifinali hanno visto arrivare solo i più in forma, Rublev, Rune, Sinner e Fritz. I grandi favoriti dalla superficie alla vigilia come Tsitsipas e Djokovic sono caduti per strada. Nadal e Alcaraz sono fermi ai box. Zverev è alle prese con un rientro infinito, e solo la sua classe infinita lo proietta quasi sempre agli ottavi. Quasi come Berrettini, trascinato più dal servizio e dall’ostinazione che dalla condizione fisica. Per sapere come giocherà Medvedev lontano dal cemento si deve tirare una monetina, neppure fosse un re di casa Targaryen.

Ora si va a Barcellona, con tanti assenti in quello che è considerato uno dei tornei chiave in prospettiva Roland Garros. Sulla carta di una cosa si può essere certi: il giovanissimo danese Holger Rune – compie solo 20 anni il prossimo 29 aprile – è talmente forte che lo vedremo spesso all’atto finale di tanti tornei, forse non quanto Alcaraz, ma capace di dare del filo da torcere a chiunque. Il carattere – con una punta di presunzione, che non fa mai male, a giudizio di scrive, se si fonda sui propri mezzi – lo ha mostrato giocando con il pubblico assolutamente favorevole all’italiano in semifinale nel Principato. Sempre che preferisca il tennis alle montagne russe, si intende.

Angela Oliva

Direttore Responsabile Pugliese di nascita, muove le sue prime esperienze giornalistiche tra Palio, Sport e Cronaca bianca a Siena durante il periodo universitario divenendo pubblicista subito dopo la laurea con lode in Scienze della Comunicazione. Con il trasferimento a Roma inizia il praticantato che la porterà a diventare professionista nel 2008. Si è occupata di gambling, dipendenze, politica estera (ha una seconda laurea sempre con lode in Scienze internazionali e diplomatiche), ippica, economia. Ha collaborato con giornali, TV (Telenorba), l'agenzia di stampa nazionale Il Velino-AGVNews e con diverse realtà specializzate. Diverse le esperienze in agenzie come account ed advisor del settore bancario, di associazioni di categoria, di comunicazione pubblica, turismo, trasporti, cybersecurity, compliance & risk management, telecomunicazioni, 5G e di gaming. In parallelo si è occupata di Comunicazione strategica e Marketing come manager in azienda - trasferendosi a Rimini - assumendo spesso anche la responsabilità delle Relazioni esterne. Ha approfondito, con due diversi master, anche i temi della Corporate Social Responsibilty e della Sostenibilità. Segui Angela su Facebook Segui Angela su Instagram Segui Angela su Linkedin Segui Angela su Twitter

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