Il governo Meloni è stato il primo in Europa ad approvare un disegno-legge che vieti la produzione e la commercializzazione di cibi sintetici.

Un provvedimento che pone l’Italia all’avanguardia, sul tema non solo della difesa dell’eccellenza, materia per noi particolarmente importante, ma anche sul tema della difesa dei consumatori” ha affermato la presidente Giorgia Meloni. Oggi dopo la politica arrivano le prime conferme scientifiche. L’OMS e la FAO hanno congiuntamente stilato un rapporto sui pericoli per la salute umana che causerebbero questi cibi sintetici, se inseriti nella nostra dieta. Basterà per dissuadere i Governi di tutta Europa? Lo richiederebbe la salute dei consumatori di tutto il mondo.

Assemblea FAO/ FOTO ANSA

I pericoli dietro il consumo dei cibi sintetici: allergie e tumori

Che i cibi sintetici non fossero un toccasana lo avevamo annusato già da tempo. Specie in un Paese come il nostro con una cultura culinaria millenaria, invidiata da tutto il mondo. Il governo Meloni con la sua scelta ha difeso non solo le eccellenze Made in Italy, ma anche i consumatori di domani. L’idea è tendere ad un diritto al consumo di cibi sani e salutari, senza disparità sul mercato, creando dei consumatori di serie A e di serie B. Il rischio è che un giorno un pezzo di carne sintetica possa costare la metà della carne di derivazione animale. Scaricando tutti i rischi per la salute sulla povera gente che potrà permettersi solo quel pasto chimico creato ad hoc per lui in laboratorio. Il Rapporto FAO-OMS, difatti, circa i rischi per la salute umana parla chiaro. 

Presidente Polonia alla FAO/ FOTO ANSA/ Leszek Szymanski

Dalle allergie ai tumori sono 53 i pericoli potenziali per la salute, che possono insorgere con l’utilizzo dei cibi sintetici prodotti in laboratorio. In particolare i rischi secondo gli esperti consultati da FAO e OMS riguardano la trasmissione di malattie, le infezioni animali e la contaminazione microbica. Senza contare l’uso di componenti come fattori della crescita e ormoni usati nei bioreattori che potrebbero interferire con il metabolismo o essere associate allo sviluppo di alcuni tipi di cancro. Secondo il Rapporto FAO-OMS inoltre gli ingredienti aggiunti per migliorare le caratteristiche del prodotto possono essere causa di reazioni allergiche.

L’uso spropositato della chimica e il potere delle multinazionali

Il paper della FAO e dell’OMS contesta anche a livello commerciale l’uso improprio del termine carne. Che rischia di far cadere i cittadini in un inganno poiché in realtà quella ottenuta in laboratorio – come sostiene la Coldiretti – non è carne, e non è coltivata. L’enciclopedia Treccani difatti si riferisce alla carne come “la parte muscolare del corpo dell’animale” e di conseguenza senza animale non c’è carne. Il richiamo al termine serve al livello commerciale al monopolio dei pochi gruppi di multinazionali e grandi finanziatori del settore, per spacciare i loro prodotti. Ma secondo la FAO e l’OMS non ci sono dubbi “attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informate“.

Natura/ FOTO ANSA

Il tema dei cibi sintetici nasconde solo la superficie del profondo abisso in cui l’uomo moderno potrebbe precipitare. Costruendo un mondo dove la chimica dominerà la natura tanto da distruggerla e plasmarla a suo piacimento. Sminuendo le conseguenze sulla salute umana, solo in nome del profitto. In quanto Italia, abbiamo non solo il dovere di difendere il nostro patrimonio culinario, ma la possibilità di “guidare” in un settore in cui il Made in Italy primeggia per antonomasia. E accendere i riflettori su un business concentrato nelle mani di poche multinazionali influenti, che rischia di stravolgere la vita delle persone definitivamente e l’ambiente che ci circonda.