Pucci & Manella, la prima pizzeria educativa
Il locale si trova a Formia a cavallo tra Lazio e Campania con le proposte del maestro pizzaiolo Pietro Zannini
A Formia, tra Lazio e Campania, si trova la pizzeria Pucci & Manella. Un luogo che, oltre a mostrarsi come un manifesto di identità territoriale, si presenta anche come la prima pizzeria educativa. Il maestro pizzaiolo Pietro Zannini si trova a capo di una ‘squadra-famiglia’ che fa della pizza un vero simbolo anche dal punti di vista sostenibile.
La pizzeria Pucci & Manella ha aperto a Formia tre anni fa, dall’idea del maestro pizzaiolo Pietro Zannini e del padre di sua moglie Carolina, Guglielmo Billinghurst. Insieme hanno deciso di creare una pizzerie etica, dove l’attenzione per la filiera sostenibile è alla base di tutte le pizze. La pizzeria ha ottenuto, praticamente dal suo esordio, i due spicchi nella Guida delle Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso. Nel 2023 si è aggiudicata il premio Miglior Pizza Dolce con la Pizza Annurca. Inoltre, oltre alle Classiche e alle Speciali, grazie alla collaborazione con lo chef stellato Francesco Apreda, Pucci & Manella ha realizzato la linea delle Pizze Speziali. Quest’ultime in particolare conducono i clienti verso un “viaggio sensoriale ricco di sfumature speziate e vagamente esotiche, i sapori della tradizione“. Ma ciò che rende particolarmente speciale questa pizzeria è, senza dubbio, anche il fatto di essere la prima pizzeria educativa.
I valori della pizzeria Pucci & Manella
Come chiarisce una nota stampa ufficiale che racconta Pucci & Manella, oltre che per la bontà del suo prodotto, il locale si fa notare anche per gli arredi che ne evidenziano la natura di pizzeria educativa. Qui, infatti, periodicamente si tengono corsi per introdurre i bambini nel meraviglioso mondo della panificazione, accompagnandoli lungo un percorso di conoscenza della corretta alimentazione. Sono i cartelloni colorati e descrittivi, infatti, a fare l’identità di questo luogo. Nei ‘manifesti’ affissi sulle pareti sono narrati: il territorio pontino, l’importanza della pizza nella dieta mediterranea e l’individuazione dei suoi principi nutrizionali. Ma non solo, i cartelloni raccontano anche il mondo dei sapori in cui l’equilibrio è il risultato di un gioco di assonanze e contrapposizioni tra i gusti. Ed infine il manifesto dei produttori, che li narra mappando la filiera di tutte le materie prime in uso da Pucci & Manella.
Come racconta il maestro pizzaiolo Pietro Zannini: “Parlare di innovazione oggi, relativamente a un prodotto come la pizza, significa per me valorizzare le nostre materie prime e divulgarle per avere una clientela consapevole di ciò che mangia. Non intendo prodotti in generale ma solo quelli che sono l’espressione del territorio in cui viviamo e delle piccole aziende artigianali che lo esprimono. Uno dei lavori più delicati, e nel quale mia moglie Carolina mi ha affiancato, è stato la ricerca di piccole realtà agricole, di aziende casearie e di allevamenti che operano su quest’area. Il risultato? Il 90% delle materie prime che utilizziamo sono laziali, il resto campane“.
La pizza è pizza!
Quello che emerge dal manifesto della pizzeria Pucci & Manella, dunque, è che ogni ingrediente passa da una filiera sostenibile ed etica. In particolare nella pizze della pizzeria di Formia si trova la Fiaschetta di Sperlonga dell’Azienda Sanvida, certificata senza nichel. E poi ancora il pomodoro San Marzano Dop di Sarno, il basilico, i pachino e la scarola provenienti da una azienda biologica di Minturno. La mozzarella di bufala, invece, arriva da Casa Bianca di Fondi e il fior di latte Alveti e Camusi, una piccola realtà che lavora artigianalmente tramite il metodo della mozzatura. Si arriva poi ai prodotti per le pizze più elaborate come il provolone di Recco stagionato 18 mesi, la colatura di alici di Cetara, prodotto Slow Food, il prosciutto di Bassiano Reggiani, stagionato 24 mesi.
E non mancano gli affettati e la salsiccia della macelleria storica Tucciarone a Maranola di Formia, il lardo di Scherzerino e la mortadella artigianale Passaretta. Ultima, ma non meno importante nella espressione del territorio, la selezione degli olii, così determinanti nella armonizzazione dei sapori: Gregorio de Gregoris, Cosimo e De Russo di Gaeta, Cantina Sant’ Andrea e Genesio Mancini. Come conclude Pietro Zannini: “La pizza non può essere definita un piatto, la pizza è pizza! Deve testimoniare la tradizione e le origini“.