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Roma-Feyenoord, paura per gli hooligans olandesi: 1500 poliziotti in allerta

Il match del 20 aprile all'Olimpico si annuncia molto pericoloso per l'ordine pubblico

Si giocherà giovedì 20 aprile a Roma la partita di calcio Roma-Feyenoord e a poche ore dal match la tensione è alle stelle. In città sono già predisposti servizi di pubblica sicurezza con camionette della polizia in centro, anche vicino a locali e pub, per rafforzare le misure anti hooligans. Saranno circa 1.500 gli agenti dispiegati, fra polizia, carabinieri e finanzieri.

I romani non hanno dimenticato la devastazione del 2015, quando orde di supporter olandesi ubriachi invasero Piazza di Spagna e danneggiarono gravemente la Fontana della Barcaccia del Bernini. Il pericolo – concreto – è che tutto questo, o qualcosa di simile, possa ripetersi.

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Per Roma-Feyenoord massima allerta nella Capitale. Foto Twitter @Radio1Rai

Roma, tifosi da monitorare

Sui social si rincorrono i tam tam degli ultras che si promettono battaglia. E, sebbene sia vietata la trasferta ai tifosi del Feyenoord, si sa già che stanno arrivando, anche senza biglietto. Sarà perciò mercoledì 19 aprile il giorno critico in cui le autorità avranno il polso reale di quanti tifosi olandesi prenderanno davvero la rotta per Roma e per l’Olimpico, scrive Il Messaggero.

A Napoli erano meno di 50, arrivati in aereo, alla sera del 18 aprile. Ma il 20 aprile alle 21, al fischio d’inizio del match di Europa League, la capitale d’Italia sarà blindata. La Digos ha passato in rassegna alcune strutture alberghiere dove sono approdati i primi turisti olandesi. Altri si troverebbero alloggiati non a Roma ma nei campeggi a Ostia. Si tratta, però, precisa Il Messaggero, di famiglie o di persone che con il tifo calcistico sembrerebbero non avere nulla a che fare. Tuttavia le forze dell’ordine intensificheranno i servizi di sicurezza. Super presidiati i caselli autostradali e le stazioni Termini e Tiburtina.

Olandesi da Napoli a Roma

Il punto è che il 18 aprile c’erano tifosi olandesi – alcune decine, giunti da Rotterdam – a tifare Napoli per il match di Champions degli azzurri contro il Milan. Le due tifoserie, Napoli e Feyenoord, sono infatti gemellate. Si presume quindi che questi tifosi si sposteranno a Roma. Il rischio è che adesso, sempre da Rotterdam, ne giungano altri direttamente all’Olimpico. Per questo ci saranno ‘staffette’ fra le forze dell’ordine della questura di Napoli e quelle di Roma. L’obiettivo è di vegliare sui movimenti degli ultras e soprattutto gli hooligans più esagitati.

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La fontana della Barcaccia, del Bernini, in Piazza Spagna a Roma, devastata dai tifosi del Feyenoord nel 2015. Foto Ansa/Vincenzo Tersigni

Cosa successe a Roma nel 2015

Otto anni fa i tifosi olandesi presero d’assalto il centro di Roma trasformando Piazza di Spagna in un campo di battaglia tra lanci di fumogeni e bottiglie, e auto, cassonetti e motorini distrutti. Oltre, come detto, ai gravi danneggiamenti alla Barcaccia del Bernini. Un mese fa, lo scorso 18 marzo, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, aveva affermato di aver “chiamato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi esprimendogli la mia preoccupazione per questo match”.

Una partita che “tra l’altro – aveva sottolineato il primo cittadino – avviene proprio alla vigilia dell’arrivo degli ispettori del Bie (Bureau international des expositions, ndr.) per l’Expo di Roma. Quindi c’è un ulteriore ragione di attenzione“. “Per cui ho chiesto al ministro di valutare l’ipotesi del divieto di trasferta delle tifoserie del Feyenoord. E quindi di avere un atteggiamento molto duro a tutela della città di Roma e del Paese” aveva aggiunto Gualtieri. Il divieto di trasferta per gli hooligans è poi effettivamente scattato. Ma il pericolo non è automaticamente scongiurato.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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