Regina Coeli 23 aprile, Papa Francesco parla del prossimo viaggio in centro Europa
Nel corso della sua riflessione il Santo Padre si sofferma anche sull'importanza di imparare a rileggere la propria vita
In occasione della preghiera del Regina Coeli del 23 aprile, Papa Francesco introduce la sua riflessione facendo riferimento al Vangelo odierno. Dopo aver spiegato l’importanza di imparare a rileggere ogni aspetto della propria vita, anche il più doloroso, il Santo Padre ricorda anche il suo prossimo viaggio in centro Europa vicino ai territori di guerra.
In questa terza domenica di Pasqua il Vangelo racconta l’incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus. Entrambi, rammaricati per la morte del Maestro, decidono di lasciare Gerusalemme e tornare a casa. Mentre camminano tristi, Gesù li affianca, ma loro non lo riconoscono. Gesù domanda perché siano tristi e loro spiegano il perché della loro tristezza e quindi, il Signore aiuta loro a rileggere quanto accaduto. Papa Francesco si sofferma proprio su questo verbo: “rileggere“, spiegando che “anche per noi è importante rileggere la nostra storia insieme a Gesù. La storia della nostra vita, di un certo periodo, di certe giornate. Con le delusioni, le speranze“.
Papa Francesco spiega il Vangelo
Come tiene a sottolineare il Pontefice, anche agli uomini può accadere, proprio come i discepoli di Emmaus, che difronte a quello che accade, specialmente se si tratta di eventi negativi, si possa rimanere smarriti. La concretezza di quello che accade ai discepoli di Emmaus si riflette nella sensazione comune di trovarsi “soli, incerti, con tante domande, preoccupazioni e delusioni“. Ed è proprio in questa ‘atmosfera’ di smarrimento, che può toccare tutti, che il Vangelo di oggi invita ad affidare tutto a Gesù. “Con sincerità, senza temere di disturbarlo, lui ascolta, senza preoccuparci di dire cose sbagliate, senza vergognarci della nostra fatica a capire“.
Ciascuno è invitato a intrattenersi con Gesù, ricorda con delicatezza Papa Francesco, perché: “Quando si fa sera Egli rimanga con noi“. E a questo punto della sua riflessione, che precede la preghiera del Regina Coeli di domenica 23 aprile, il Santo Padre spiega che esiste un modo per far sì che questo avvenga. E questo modo consiste nel dedicare del tempo, ogni sera, ad un breve esame di coscienza. “Cosa è successo oggi dentro di me?” ed è qui che ritorna il verbo evidenziato all’inizio: “rileggere“. Con questa domanda si potrà rileggere la propria giornata, i sentimenti provati, le sfide affrontate, insieme a Gesù.
Il senso del “rileggere“
Questa rilettura delle persone, delle cose, delle azioni è un mezzo per poter allargare (e nel caso capovolgere) la propria prospettiva: “imparare a guardare le cose con occhi diversi“. Rivivendo l’esperienza dei discepoli di Emmaus: “Davanti all’amore di Cristo anche ciò che sembra faticoso e fallimentare può apparire sotto un’altra luce“. E questa prospettiva si riversa sulle croci difficili da abbracciare, sulla scelta di perdonare anche chi ha provocato un immenso dolore (così come Papa Francesco ha evidenziato anche nell’Udienza Generale dedicata ai martiri).
Questo è uno sguardo che attraversa anche la fatica del lavoro, il bisogno di rivincita che non arriva, le offese a volte ricevute, le prove della vita quotidiana, anche quella familiare. Ma attraverso la luce del Crocifisso risorto, ogni caduta si può trasformare in “un passo in avanti“. Affinché questa ‘rilettura’ si realizzi, però, è necessario “togliere le difese” rivela ancora Papa Francesco, lasciando che Gesù entri nel cuore.
Gli appelli al termine del Regina Coeli
Al termine della preghiera mariana, Papa Francesco ricorda la ricorrenza della Giornata Mondiale della Terra celebratasi ieri 22 aprile. E nel suo appello il Pontefice afferma: “Auspico che la cura del Creato sia sempre unita ad effettiva solidarietà con i più poveri“. Un pensiero intenso è rivolto poi dal Santo Padre anche alla situazione in Sudan che rimane purtroppo ancora molto grave: “Rinnovo il mio appello affinché cessi al più presto la violenza e sia ripresa la strada del dialogo“. Infine, Papa Francesco ricorda il suo prossimo viaggio, venerdì 28 maggio, alla volta di Budapest in Ungheria.
Un viaggio che conclude il Congresso Eucaristico Internazionale iniziato nel 2021 e che, come tiene a precisare ancora il Pontefice, si svolgerà in centro Europa dove continuano ad “abbattersi ancora gelidi venti di guerra. Mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti“. Prima di congedarsi da Piazza San Pietro, infatti, il Santo Padre chiede, con la solita gentile insistenza, di non “dimenticarci dei nostri fratelli e sorelle ucraini, ancora afflitti da questa guerra“.