Per la prima volta dall’invasione russa dell’Ucraina il presidente della Cina, Xi Jinping, ha parlato telefonicamente con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky. Xi è l’artefice di un’intesa strategica e militare con Vladimir Putin e la Cina non ha mai condannato l’invasione dell’Ucraina, sebbene abbia manifestato la sua preoccupazione e insoddisfazione.
Da tempo si attendeva un colloquio fra Xi e Zelensky. “Ho avuto una telefonata lunga e significativa con il presidente cinese Xi Jinping” ha scritto su Twitter il presidente dell’Ucraina il 26 aprile. “Credo che questa chiamata, così come la nomina dell’ambasciatore dell’Ucraina in Cina, darà un potente impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali“.
Xi, cosa ha detto sull’Ucraina
“Il dialogo e la negoziazione sono l’unica via d’uscita praticabile“, secondo il presidente cinese. “Non ci sono vincitori in una guerra nucleare“, ha detto ancora Xi. Nell’affrontare la questione nucleare, “tutte le parti interessate dovrebbero rimanere calme e sobrie, concentrarsi veramente sul futuro e sul destino di se stesse e di tutta l’umanità. E gestire e controllare congiuntamente la crisi“, ha aggiunto Xi, nel resoconto del network statale Cctv.
“Il rispetto reciproco di sovranità e integrità territoriale è la base politica delle relazioni Cina-Ucraina” ha aggiunto il presidente Xi Jinping. Secondo lui “le relazioni Cina-Ucraina hanno attraversato 31 anni di sviluppo e raggiunto il livello di partenariato strategico. Apprezzo la ripetuta enfasi del presidente Zelensky su sviluppo delle relazioni e cooperazione con la Cina e ringrazio l’Ucraina per aver fornito grande assistenza all’evacuazione dei cittadini cinesi” nel 2022. Zelensky ha nominato Pavel Ryabikin ambasciatore dell’Ucraina presso la Repubblica popolare cinese.
Gli Usa soddisfatti
“Siamo contenti che Xi e Zelensky si siano parlati. Da tempo chiediamo che la Cina ascolti la prospettiva ucraina” ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, John Kirby. “Non possiamo sapere se questa telefonata porti a qualcosa. Sta all’Ucraina e a Zelensky decidere se vogliono sedersi al tavolo dei negoziati per la pace“, ha sottolineato l’esponente dell’Amministrazione Biden.
Le elezioni e la ‘grana’ ucraina
Quest’ultima è in scadenza fra un anno e mezzo e siccome il presidente Biden ha ufficializzato la sua ricandidatura alle elezioni del novembre 2024 alcuni analisti ritengono che potrebbero aumentare le pressioni americane su Zelensky. Pressioni affinché l’Ucraina accetti prospettive negoziali serie con Mosca, sempre che quest’ultima a sua volta le accetti, magari pressata dalla Cina. È convinzione di molti che siano proprio gli Usa da un lato e la Cina dall’altro le uniche due superpotenze nucleari in grado di far terminare la guerra in Ucraina tramite una reciproca intesa.
Dal punto di vista americano, e in realtà di tutto l’Occidente, Europa inclusa, comincia a diventare complicato continuare a rifornire costantemente Kiev di aiuti militari perché si finirebbe col mettere a rischio le scorte dei propri arsenali. E per le elezioni del 2024 Biden non vuole avere la ‘grana’ ucraina ancora aperta. L’opinione pubblica statunitense non si appassiona al conflitto, tanto che da questo fatto potrebbe trarre vantaggio elettorale l’ex presidente Donald Trump. O comunque il candidato repubblicano che andrà a sfidare quello democratico.
Kherson, ferito Zunino
In Ucraina, intanto, la guerra non si ferma neppure un attimo. Il 26 aprile il giornalista Corrado Zunino, inviato del quotidiano la Repubblica, è rimasto ferito in modo non grave alle porte di Kherson, nel sud del paese. Colpi di arma da fuoco hanno centrato l’auto su cui viaggiava con il suo fixer (il collaboratore locale). Zunino è stato ricoverato all’ospedale civile di Kherson, per una ferita alla spalla. Al pomeriggio del 26 aprile non si avevano notizie sulla sorte del suo collaboratore.
In viaggio da Kherson verso Odessa. Sto bene, ho una ferita alla spalla destra, sfiorata dal proiettile che ha centrato il mio grande amico Bogdan. Credo sia morto, all’inizio del Ponte di Kherson. Un dolore infinito. Avevo il giubbotto con la scritta Press.
— Corrado Zunino (@corzunino) April 26, 2023
Zunino stesso ha scritto un tweet attorno alle 17 del 26 aprile con cui ha reso noto di essere in viaggio verso Odessa e che un proiettile “ha centrato il mio grande amico Bogdan. Credo sia morto, all’inizio del Ponte di Kherson“. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha rassicurato: “Zunino sta bene, la nostra ambasciata a Kiev lo segue. Sono insieme al ministro degli Esteri ucraino Kuleba che mi ha assicurato la collaborazione delle autorità. Ho espresso solidarietà al direttore Molinari“.