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Udienza Generale 3 maggio, Papa Francesco invoca la pace in Europa

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L’Udienza Generale del 3 maggio è dedicata al viaggio apostolico di Papa Francesco in Ungheria conclusosi lo scorso 30 aprile. Nel suo discorso il Santo Padre ricorda ancora l’accoglienza di questo popolo ed esalta la disponibilità che gli ungheresi mostrano verso i rifugiati della vicina Ucraina e verso l’ambiente. 

Come per ogni mercoledì successivo al rientro da un viaggio apostolico, Papa Francesco dedica la sua catechesi in occasione dell’Udienza Generale alla recente tappa in Ungheria. Le immagini che il Santo Padre ripercorre nel suo discorso sono principalmente due: le radici e i ponti. In merito alla prima di queste immagini il Pontefice sottolinea: “Mi sono recato pellegrino presso un popolo la cui storia – come disse San Giovanni Paolo II – è stata segnata da ‘molti santi ed eroi, attorniati da schiere di gente umile e laboriosa‘. È proprio vero: ho visto tanta gente semplice e laboriosa custodire con fierezza il legame con le proprie radici“. In merito ai ponti, invece, il Papa ricorda come Budapest sia attraversata da tanti ponti. E da qui evidenzia la necessità di costruire anche tanti “ponti di pace fra popoli diversi“. Parlando di pace, inoltre, il riferimento del Pontefice si fa inevitabile anche verso la vicina Ucraina ancora martoriata dalla guerra.

Papa Francesco durante l’Udienza Generale in Piazza San Pietro @Crediti Ansa – VelvetMag

Le due immagini del viaggio apostolico

Rievocando lle radici dell’Ungheria Papa Francesco ricorda il “buio” che ha attraversato la storia di questo paese. Le persecuzioni ateiste del ‘900 ne sono un esempio più che concreto dove la fede è stata messa alla prova e cristiani, vescovi, preti, religiosi e laici “uccisi o privati della loro libertà“. Ma, ricorda il Santo Padre: “Mentre si tentava di tagliare l’albero della fede, le radici sono rimaste intatte: è restata salda una Chiesa nascosta, con tanto clero ordinato in segreto, che testimoniava il Vangelo lavorando nelle fabbriche, mentre le nonne evangelizzavano nel nascondimento“. Anche durante il nazismo, mentre si assisteva alla deportazione degli ebrei, tanti ungheresi si strinsero per proteggere le vittime. E questo fu possibile perché: “Le radici del vivere insieme erano salde“.

E ricordando ancora l’oppressione perpetrata dal nazismo, il Pontefice ricorda la poetessa ungherese Edith Bruck, a cui è legato anche da un forte legame di amicizia. “Noi a Roma abbiamo una brava poetessa ungherese che ha passato tutte queste prove e racconta ai giovani il bisogno di lottare per un ideale. Per non essere vinti per le persecuzioni, dallo scoraggiamento. Questa poetessa oggi fa 92 anni, tanti auguri Edith!“. Sottolineando ancora l’importanza della libertà, Papa Francesco presenta la seconda immagine di questa Udienza Generale: i ponti. A tal proposito il Santo Padre ricorda che la città di Budapest è famosa per i tanti ponti che l’attraversano. Negli incontri con le autorità questa immagine ha richiamato: “L’importanza di costruire ponti di pace tra popoli diversi“.

Il Sacrato della Basilica di San Pietro @Crediti Ansa – VelvetMag

Papa Francesco affida il mese di maggio alla preghiera di pace

Ed è l’Europa ad essere invitata a presentarsi come “pontiere di pace” includendo le differenze e tutti coloro che bussano alle sue porte. Inevitabile il riferimento al ponte umanitario creato per i tanti rifugiati dalla vicina Ucraina. Persone che il Pontefice dice di aver incontrato: “Ammirando anche la grande rete di carità della Chiesa ungherese“. E sempre in riferimento ai ‘ponti’ Papa Francesco fa notare come l’Ungheria sia impegnata anche a costruire ‘ponti’ per un futuro sostenibile con una particolare attenzione all’ambiente e ai rapporti intergenerazionali.

Infine, anche ricordando la devozione del popolo ungherese alla Vergine Marina, il Santo Padre sottolinea che proprio il mese di maggio, appena iniziato, è dedicato alla Madonna. In questa occasione, nei saluti al termine dell’Udienza Generale il Papa torna ad invocare l’intercessione di Maria per la fine delle violenze in Ucraina. “Il mese di maggio, dedicato a Maria, sia il momento per pregare il Rosario per la pace“. Il Pontefice ricorda anche la richiesta della Madonna di Fatima (ricorrenza che si celebra il 13 maggio) ai tre pastorelli: “Pregare il Rosario ogni giorno per la pace nel mondo e la fine della guerra“.

Francesca Perrone

Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura. Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità. Segui Francesca su Instagram Segui Francesca su Linkedin

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