Senza soluzione di continuità l’Italia passa ormai dalla siccità estrema al maltempo con violente alluvioni. I cambiamenti climatici, che intensificano gli eventi meteo estremi, sono sotto gli occhi di tutti.
In Emilia Romagna due persone sono morte per le piogge e gli allagamenti del 2 e 3 maggio, mentre in Calabria si è sfiorata un’altra tragedia simile a quella del Ponte Morandi a Genova nel 2018. A causa del maltempo è infatti crollato un pezzo di viadotto sulla Sila-Mare, nel Cosentino. Lo avevano chiuso poco prima. Altrimenti sarebbe stata una strage.
Maltempo, la situazione in Romagna
Adesso il meteo migliora e la situazione dei danni del maltempo in Romagna è in via di lento miglioramento. Tuttavia rimangono importanti problemi dopo gli ultimi nubifragi ed esondazioni dei fiumi a causa della pioggia. Due le vittime: un uomo di 80 anni a Castel Bolognese (Ravenna), e uno a Fontanelice, vicino Bologna, sotto le macerie di un’abitazione crollata per uno smottamento. Faenza (Ravenna) è sott’acqua ma la circonvallazione è di nuovo aperta.
Centinaia di persone sono state evacuate nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio a causa dell’emergenza e per ragioni di sicurezza. Nelle ultime ore la zona più critica è quella di Bagnacavallo (Ravenna) e relative frazioni. Lì sono proseguiti per tutta la notte del 4 maggio gli intervenenti di tamponamento della falla sull’argine del fiume Lamone. L’allagamento si è esteso verso l’abitato di Villanova. Tutte le scuole del paese sono chiuse. La piena del Lamone sta comunque iniziando a scendere.
Rischio di altre frane
La Regione Emilia-Romagna è intanto al lavoro per chiedere lo stato di emergenza e il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha firmato il decreto di mobilitazione straordinaria. In 36 ore sono caduti più di 140 millimetri d’acqua: ora il rischio sono le frane. Prosegue intanto il lavoro dei vigili del fuoco per i danni causati dal maltempo. Impegnati nelle operazioni 300 vigili del fuoco da mezza Italia. I rinforzi provengono da Veneto, Lombardia, Toscana: sono mille gli interventi finora tra le province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena.
Intervistato da Radio 24, il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha intanto assicurato che dalle prossime ore partirà la quantificazione dei danni che il maltempo ha causato. “Speriamo finisca l’emergenza più pesante per la pioggia, ma il rischio di frane e microfrane diventa molto forte in un territorio colpito prima dalla siccità e poi da una caduta d’acqua” così violenta in poche ore ha aggiunto.
Disastro in Calabria
Ai danni dal maltempo in mezza Italia si somma lo scandalo del crollo di un ponte inaugurato da appena 7 anni nel Cosentino. Si tratta del viadotto Ortiano 2, lungo la statale 177 di Longobucco, la cosiddetta Sila-Mare, nel territorio del Comune omonimo. In via precauzionale l’Anas, che gestisce la struttura dal 2019, aveva chiuso il transito ai veicoli lungo tutta la statale. Solo per questo non si è corso il rischio di una strage. A causa delle piogge incessanti e della piena del fiume Trionto una parte del viadotto è infatti collassata, come avvenne per il Ponte Morandi di Genova – che però crollò per altre cause – a Ferragosto del 2018.