Matteo Perin: “Vesto John Travolta, il lusso è uno stile di vita”
L’artista veneto che crea moda e esperienze affascinanti per il jet set internazionale, Hollywood in primis
Matteo Perin è un’artista a tutto tondo, creativo, visionario, che dal Veneto si è trasferito ormai da anni tra New York e Los Angeles, laddove cura personalmente i suoi illustri clienti statunitensi.
Nato in provincia di Verona, figlio d’arte nel campo della moda, è cresciuto sotto il magnetico influsso dei nonni: “Ho conosciuto amici di mia nonna, sarti, specialmente uno di Roma, che aveva avuto a che fare con tantissimi divi durante il periodo che viene ricordato con il nome de La Dolce Vita. Oltre all’America Perin si sposta in tutto il mondo per seguire i suoi clienti, da Londra a Dubai, da Milano a Singapore. È apprezzato molto anche ad Hollywood, come testimoniano i suoi lavori indossati da Al Pacino, Will Smith, Morgan Freeman, Marisol Nichols, Sofia Milos, ma soprattutto è grazie al forte legame da quasi dieci anni con John Travolta, l’attore “ballerino” e divo planetario a unire Matteo al red carpet e agli Oscar.
E’ la stessa, la star di Pulp Fiction, ad ammettere ai microfoni di Forbes che Perin…“capisce che la sua visione deve anche far parte della tua visione, quindi diventa uno sforzo collaborativo, collettivo”. Gli uomini – prosegue Travolta – devono avere in casa capi firmati Perin perché “è un guardaroba che sarebbe personalizzato secondo i propri gusti e fa sentire sicuri di come apparire perché si è l’uno nello scenario dell’altro”. VelvetMAG ha raggiunto Matteo Perin per un’intervista esclusiva.
Matteo Perin, intervista esclusiva a VelvetMAG
Non solo stilista, ma anche designer e arredatore per ville di lusso, yacht e dimore storiche. Una visione a 360 gradi che, oltre all’esempio dei nonni vede il suo sbocciare da giovanissimo con i primi bozzetti dedicati ai paesaggi del Montana, da dove partì il grande estro, oggi vanto del Made in Italy nel mondo. Tant’è che le sue creazioni sono molto richieste oltre che in Nord America, Canada compreso, anche in Cina, parte dell’Europa e negli Emirati Arabi Uniti. “Rigorosamente materiale italiano”, (ci tiene a ribadire il diretto interessato sempre a Forbes), con un target rivolto ad entrambi i sessi, versatile, che spazia dall’elegante al day to day, con particolare e zelante cura ai micro – dettagli.
Egli è lontano dal classico cliché dello “stilista”, come è d’uso chiamare nei tempi moderni chi si occupa di moda, ma è un genio del gusto e dell’immagine, che fugge dall’omologazione e dall’appiattimento causato dalla globalizzazione in tutti i campi, ma piuttosto un ricercatore del bello e dell’originalità, come poi lo dimostrano i suoi capi alle mostre cinematografiche internazionali e ai festival: da Venezia a Cannes, notte degli Oscar in primis!
Matteo Perin non solo moda, il suo estro spazia: arredi, yacht, accessori. Ma tutto è rigorosamente di lusso?
Sì esattamente, adoro creare, esprimere le mie idee nei vari campi dove la creazione è richiesta, portare estetica ovunque sia possibile. Considero l’estetica come lo studio della forma e della bellezza, è la filosofia dell’arte, che in sé è la qualità della comunicazione. Che poi di questi tempi il lusso viene nominato un po’ troppo spesso. Lusso è un modo di vivere, di pensare, un’esperienza, come si va a letto la sera e ci si alza la mattina, lusso è uno stile di vita.
Perché questa apertura sul mondo del bello?
Sono sempre stato affascinato dall’estetica e dall’ eleganza che si può trovare ovunque se si guarda bene su questo pianeta. Voglio mettere l’attenzione sulle cose belle e che ci portano gioia ed un sorriso e magari ci regalano un attimo di spensieratezza, un momento di riflessione.
Matteo Perin lei è un lifestyle designer, ovvero?
Ognuno di noi vive la sua vita. Io creo design per questo. Tutto gira intorno allo stile di vita dell’interessato o interessata, quindi lifestyle. È un termine che uso da molto perché mi sembra così banale disegnare e basta. Disegno per tessere la vita di ogni persona, un’esperienza più piacevole e unica. Dove la persona può attraversare la vita senza dover pensare a come sta o cosa mettersi, ma può essere se stessa e sapere di star bene nella sua pelle e nei suoi panni.
Ma facciamo un passo indietro: a nonna e bisnonno. Persone della sua vita che le hanno dato un imprinting particolare sin da giovane.
Mio bisnonno, classe 1899, è sempre stata una persona importante per me, durante la fase della crescita. Ci ha lasciato che avevo quattordici anni. A sette anni mi disse che ero grande abbastanza per raderlo la mattina come si faceva una volta; schiuma e lama. La prima volta è stata un’esperienza che mi ha segnato. Ma poi il sapere che mi dava tutta quella responsabilità mi ha fatto crescere. Era un uomo tutto d’un pezzo, sempre vestito impeccabilmente, anche se ormai alla sua età non fosse richiesto. Sua figlia, mia nonna, adorava la moda ed aveva una classe che rispecchiava quella di Audrey Hepburn o Grace Kelly. Sempre vestita in maniera perfetta dalla testa ai piedi. Mi ha fatto capire cosa volesse dire avere chiaro ciò che uno vale e non aver paura di esserlo ed esprimere se stessi.
Nell’ultima notte degli Oscar, che novità Matteo Perin ha donato al Dolby Theather? A cosa si è ispirato e chi l’ha indossata?
Come ormai da anni, ho vestito John Travolta. Mi aveva chiesto un look, visto che avrebbe reso omaggio a delle persone a lui molto care che ci avevano lasciato e quindi ho pensato di non strafare, total look nero con scarpa, pantalone e lupetto in cashmere nero e un blazer verdone. Elegante, sobrio, perché il tema era delicato, si parlava di persone che non sono più con noi. Attenzione quindi più sulle parole e meno sull’abito per uno stato d’animo che rispecchiasse i ricordi per le persone scomparse.
Vi lega un rapporto stretto con Travolta?
Beh direi di sì. Dopo molti anni siamo diventati amici e quindi ci divertiamo a non parlare solo di lavoro. Siamo stati assieme con le nostre famiglie in svariate occasioni ed è stato bello vedere i miei figli trattarlo come un comune mortale.
E in Italia? Segue qualcuno dei volti noti?
No, sinceramente ho sempre rivolto tutta la mia attenzione all’estero. Sono pochi i volti noti italiani conosciuti internazionalmente. Naturale che c’è disponibilità a seguire il pubblico italiano, indipendentemente che sia volto televisivo o meno. Benché presente in diverse parti del mondo sono veneto e la platea del Belpaese è e resta sempre una delle più virtuose per eleganza e stile.
Matteo Perin il suo prossimo progetto in calendario?
Uscirà una linea di design per la casa con pezzi da arredo molto unici. La presenteremo questo autunno in America, non vedo l’ora di farla vedere!