Wedding dress come sceglierlo? L’identikit dell’abito da sposa ideale
Bianco, da principessa e con scollo a V: alla favola non si rinuncia
Le donne di tutte le età amano sognare, soprattutto nel giorno più importante della loro vita. L’abito da sposa rappresenta per tutte le future spose una scelta agognata.
L’ispirazione molto spesso è tratta dai matrimoni leggendari: come il regale wedding dress con corpino di pizzo di Grace Kelly a cui anche Kate Middleton si è ispirata, o quello vaporoso di Vivienne Westwood di Carrie In Sex and The City. “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare” (Arthur Schopenhauer).
Abito da sposa: cosa vogliono le spose moderne
La stagione dei matrimoni è alle porte e, con lei, anche quella delle fiere del settore dei matrimoni, come il Sì Sposaitalia Collezioni a Milano. Per questa occasione, Matrimonio.com, parte del gruppo The Knot Worldwide e portale di riferimento del settore nuziale in Italia, snocciola interessanti curiosità e aggiornamenti sulla moda nuziale 2023. Alcune delle caratteristiche dell’abito da sposa ideale secondo le future spose sono bianco (80%), con taglio a principessa (53%) e scollo a V (39%). Il 37% indosserà décolleté classiche, il 5% scarpe da ginnastica. Solo due italiane su dieci pensano di noleggiare l’abito del grande Sì, il restante lo acquista. L’81% delle spose che ha in previsione un cambio abito, lo farà tra il ricevimento e il party.
L’abito da sogno e i suoi accessori
L’intramontabile colore bianco per l’abito da sposa ideale trionfa per l’80% delle nubende, seguito da avorio (18%) e colorato (2%). Al lungo non si rinuncia, almeno per il 97% delle spose, seguono il midi (2%), il corto (1%) e i pantaloni (1%). Il taglio del wedding dress è a principessa (53%), seguito da impero (20%), sirena (19%) e a sottoveste (7%). Oltre allo scollo a V, segue quello a cuore/spalle scoperte (32%), a barchetta (17%) e quadrato/rotondo (12%). Tra i dettagli irrinunciabili pizzi/ricami (60%), trasparenze (9%) e maxi fiocchi/applicazioni (7%). Non c’è sposa senza il velo (78%): non lo indosserà infatti solo il 22% delle future spose. Riguardo le scarpe da sposa trionfa il décolleté classico (37%), seguono le scarpe con tacco basso o senza tacco (30%), i tacchi alti con plateau (28%) e le scarpe da ginnastica (5%).
Quanto costa l’abito da sposa in Italia?
Le spose non vogliono rischiare: nell’80% dei casi si rivolgono a un professionista di moda nuziale. Il costo medio dell’abito da sposa e degli accessori in Italia è di 2.562€. Nel 55% dei casi il vestito viene scelto perché rispecchia lo stile abituale della sposa; tra gli altri criteri di selezione: l’eleganza (51%), il fatto che stia bene indossato (48%), che sia romantico (35%), semplice (27%) o sexy (13%). Il cambio d’abito è una delle tendenze che sta prendendo piede nei matrimoni del 2023. Sicuramente, il fatto che i Wedding Chapters (come, ad esempio, la cena pre-matrimoniale, il brunch post-nozze etc.) siano sempre più diffusi, rende più naturale l’utilizzo di più look da sposa.
Ma, durante il grande giorno, qual è il momento ideale per il cambio abito? Per l’81% delle spose il cambio outfit viene fatto tra il ricevimento e il party, per il 19% tra la cerimonia e il ricevimento. Tendenzialmente le spose optano per un secondo abito più semplice e comodo (66%), che perfettamente si adatta al momento dei festeggiamenti finali, nel 34% invece, scelgono un abito che sia più appariscente del primo, per osare, appunto. La stragrande maggioranza delle donne non ha dubbi: il 75% delle future spose preferisce acquistare l’abito da sposa e non noleggiarlo.
Abito da sposa, le tendenze bridal 2024: dall’overdressed al corsetto
Citando Tom Ford: ‘So che è molto, ma è abbastanza?’, il concetto di overdressed è ampiamente metabolizzato e anche la sposa, o forse soprattutto la sposa, si può permettere di essere eccessiva, smisurata. Non è forse l’occasione più straordinaria? E allora se non ora, quando? Questa libertà apre le porte allo spettacolare, all’eccezionale, più che all’eccentrico. Maniche a palloncino, balze lucide degradanti in lunghezza, ampiezze sconsiderate, stole infinite, strascichi drammatici. Teatrali, esagerati, regali sono abiti che tengono la scena senza
mostrare alcuna timidezza.
Bentornato corsetto in onore della Principessa Sissi
Mancava da un po’, ma non ce lo eravamo certo dimenticato! E con il ritorno della figura disegnata, del corpo sottolineato e non nascosto, dell’abito da sposa seconda pelle si è riaffacciato con prepotenza, approfittando di una tendenza sexy ancora forte. Forse complice la Principessa Sissi che nel film Corsage di Marie Kreutzer ha rivelato tutta la sua ossessione per il bustino anche se è doveroso dire che l’artefice della sua fama fu Caterina de’ Medici, lo rese popolare alla corte di Francia. La nuova versione è pop romantica, ha già varcato le passerelle del prét-à-porter e i red carpet, più o meno steccato, regge gonne voluminose ridisegnando le regole della seduzione.
Poetical sexy
Come diceva Roland Barthes: “La parte più erotica del corpo non è forse quella su cui si apre il vestito?“. E anche la sposa non torna indietro metabolizzando scollature profonde davanti e dietro, aprendo gli spacchi, declinando il lungo e il corto, dosando sapientemente il see through, usando l’underwear come outerwear. Si diano pace i tradizionalisti, ma la donna ha messo da parte il tratto ingenuo, lasciando spazio al piacere di mostrarsi in un gioco in cui, messo da parte il less is more, si gioca la carta della preziosità assoluta, dei luccichii, dell’over decorated.
Nordic Emotion
Soffia un vento dal Nord, che porta un pensiero positivo e un’estetica serena, pulita, attenta ai suggerimenti della natura e quindi anche ai contenuti sostenibili. In fondo, lo stile gustavano non è forse l’antesignano dello shabby chic? Il pizzo può quindi ‘alleggerirsi’ e incontrare la seduzione del raso di seta, ma sono anche le suggestioni sonore a definire questa tendenza ‘artica’, come il fruscio di uno strascico in satin. E’ evoluzione del bucolico, del country, l’applicazione in bianco del cottagecore, l’attenzione, sempre più importante, verso i contenuti green.