“Questa visita ci avvicini più celermente al giorno in cui saremo una cosa sola” queste le parole pronunciate da Papa Francesco prima dell’abbraccio con il Patriarca copto-ortodosso di Alessandria. L’incontro avviene in Piazza San Pietro, a dieci anni dal primo avvenuto nel 2013. L’auspicio condiviso anche da Tawadros è che si possa presto diventare una “cosa sola“.
La catechesi dell’Udienza Generale di mercoledì 10 maggio è sostituta da un evento molto importante. Il Patriarca copto-ortodosso di Alessandria, Tawadros II, e Papa Francesco si incontrano per la seconda volta a San Pietro. Toccante l’abbraccio tra i due capi della Chiesa e importanti le parole di Bergoglio che auspica: “Possa questa visita avvicinarci più celermente al giorno benedetto quando saremo una sola cosa in Cristo!“. All’abbraccio tra le due somme cariche religiose è seguito il bacio del medaglione e poi la camminata, l’uno di fianco all’altro per percorrere il sacrato e benedire la folla presente.
Papa Francesco rinnova l’unione con la Chiesa copta-ortodossa
Dieci anni dal primo incontro tra il Vescovo di Roma e il Patriarca copto-ortodosso di Alessandria. Cinquanta dall’incontro dei loro predecessori Paolo VI e Shenouda III che firmarono, proprio il 10 maggio del 1973, una dichiarazione cristologica comune. Le parole di Papa Francesco, nel corso dell’Udienza Generale, sono di ringraziamento e stima per il Patriarca, soprattutto per il crescente impegno nella “amicizia tra la Chiesa copta ortodossa e la Chiesa cattolica“. Il Vescovo di Roma ripercorre il primo incontro con il Patriarca avvenuto a pochi mesi dalla sua elezione a Papa della Chiesa cattolica.
Allora Tawadros II aveva proposto di celebrare ogni 10 maggio la Giornata dell’amicizia copto-cattolica e da quel giorno viene celebrata ogni anno. Un appuntamento che si rinnova per rafforzare il legame fra le due chiese e fare in modo che ogni inimicizia e persecuzione possa cessare. Nel suo discorso, inoltre, Papa Francesco ricorda i 21 copti ortodossi martirizzati pochi anni fa. Un chiaro riferimento ai cristiani sgozzati e decapitati dai jihadisti dello Stato Islamico nel 2015 su una spiaggia della Libia, “morti sussurrando il nome di Cristo“.
Le parole del Patriarca Tawadros II
Anche il saluto di Tawadros II è ricco di riconoscenza per Papa Francesco. Il Patriarca ricorda con affetto l’accoglienza da parte del Vescovo di Roma nel 2013 e afferma: “Prego affinché Cristo La conservi in piena salute e Le conceda la benedizione di una lunga vita“. Questa giornata, celebrata ogni 10 maggio, rinnova l’amore che accomuna le due chiese cristiane e il fatto di essere tutti fratelli e sorelle. “Abbiamo scelto l’amore – sottolinea il Patriarca – anche se andiamo controcorrente rispetto al mondo avido ed egoista. Abbiamo accettato la sfida dell’amore che Cristo ci chiede e saremo veri cristiani e il mondo diverrà più umano, perché tutto il mondo saprà che Dio è amore e che questo è il suo nome più alto“. Nelle parole del capo della Chiesa copto-ortodossa anche il ricordo della visita del Papa in Egitto nel 2017, che descrive come una grande benedizione.
“Nonostante le differenze delle nostre radici e appartenenze, ci accomuna l’amore di Cristo che abita in noi e la schiera dei nostri padri apostoli e dei santi ci circonda e ci guida“. Nella sua preghiera finale, il Patriarca chiede di tener fede alla promessa di unione. “Per vincere il male del mondo, con tutte le sue debolezze come ci hanno insegnato i nostri padri, ed essere all’altezza della responsabilità che abbiamo, e vivere come dolce profumo di Cristo in questo mondo e riunirci per la Sua pace“. E proprio mantenendo saldo il concetto di pace, Papa Francesco coglie ancora l’occasione per chiedere una preghiera per la “martoriata Ucraina“. Al termine dell’Udienza Generale, infine, il Patriarca copto-ortodosso e il Vescovo di Roma hanno pregato insieme il Padre Nostro e concesso la benedizione.
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