Regina Caeli 14 maggio, l’appello di Papa Francesco “Che le armi tacciano”
Nella sua riflessione sullo Spirito Santo il Pontefice non dimentica di rivolgere un pensiero ai popoli afflitti dalle guerre
Nella riflessione che accompagna la preghiera del Regina Caeli della domenica, Papa Francesco accende un importante focus sul ‘ruolo’ dello Spirito Santo. In questa occasione, come sempre, il Santo Padre rivolge il suo accorato pensiero alle vittime delle guerre e lancia un nuovo appello di pace.
Il Vangelo di oggi parla dello Spirito Santo, lo spirito che Gesù chiama “Paraclito“, termine che viene dal greco e che ha il doppio significato di “consolatore” e “avvocato“. E tal proposito, Papa Francesco riporta una calzante metafora nella quale paragona lo Spirito Santo che sta al fianco dell’imputato senza mai abbandonarlo e suggerendogli come difendersi davanti al “grande accusatore“: il diavolo. Colui che è capace di insinuare dentro ciascuno la voglia di peccato e la malvagità. Ma sempre, e specialmente in questi momenti, come dice Gesù: “Lo Spirito Santo accompagna“.
La riflessione di Papa Francesco sullo Spirito
Come tiene a sottolineare il Pontefice, Lo Spirito Santo: “Non è un ospite di passaggio che viene a farci una visita di cortesia – prosegue il Papa – è paziente e sta con noi anche quando cadiamo“. Lo Spirito Santo ama in maniera sincera e difronte ai momenti più difficili della vita, Egli porta il “perdono e la forza di Dio“. Come vuole sottolineare il Santo Padre, lo Spirito Paraclito è sicuramente “esigente“, ma lo è allo stesso modo di un amico vero che non permette alla persona a cui vuole bene di arrendersi davanti alle difficoltà. “Ma quando ci corregge non ci umilia mai“. Un’immagine concreta, quella riportata da Papa Francesco, per evidenziare la concretezza dell’azione dello Spirito.
Lo Spirito Paraclito è anche quello in grado di difendere ciascuno persino da sé stessi, da tutte le volte che una persona non è in grado di amarsi abbastanza. Il Papa presenta lo Spirito Santo come un avvocato che difende dalla paura, o peggio la sensazione, del fallimento. In grado di prendere le difese anche difronte ad “Un mondo che scarta chi non corrisponde ai suoi schemi e ai suoi modelli“. Lo Spirito agisce ricordando la verità più importante della vita, quella capace di proteggere da ogni accusa del male, ovvero che “Siamo figli amati da Dio“.
L’appello di pace e l’augurio alle mamme
E sempre fedele a quanto affermato nella sua riflessione, al termine della preghiera del Regina Caeli, il pensiero di Papa Francesco torna ad evidenziare uno dei più terribili mali del mondo: la guerra. Nella preghiera del Santo Padre, infatti, un triste ricordo dei conflitti che si sono riaccesi in questi giorni tra Palestinesi e Israeliani. Tanto rammarico nelle parole del Pontefice che ricorda tra le vittime innocenti anche le donne e i bambini. “Auspico che la tregua appena raggiunta diventi stabile, che le armi tacciano. Perché con le armi non si otterrà mai la sicurezza e la stabilità. Al contrario, si continuerà a distruggere ogni speranza di pace“.
E instancabile il pensiero del Santo Padre si dirige anche verso la “sofferente e martoriata Ucraina e tutte le Nazioni ferite dalle guerre e dalle violenze“. Infine, prima di congedarsi da Piazza San Pietro, come sempre gremita di gente nonostante le condizioni meteo non proprio favorevoli, Papa Francesco ricorda la celebrazione odierna della Festa della Mamma. Un augurio a tutte le mamme: “A quelle che sono tra noi e a quelle che sono andate in Cielo“.