“Diritto all’immagine” per le opere d’arte: caso David di Michelangelo
Il Tribunale di Firenze si esprime a favore de La Galleria Dell'Accademia
Anche le opere d’arte possono godere del diritto all’immagine, questo quanto stabilito dal Tribunale di Firenze dopo il caso sul David di Michelangelo, celebre statua conservata da La Galleria dell’Accademia. Una vicenda che potrebbe creare un importante precedente sulla tutela dei beni culturali italiani.
Il David di Michelangelo, suo malgrado, è stato protagonista di una recente vicenda giudiziaria. La Galleria dell’Accademia di Firenze, infatti, aveva fatto causa ad una casa editrice che aveva ‘usato’ la celebre opera d’arte senza pagare il canone. Ma la sentenza del Tribunale, non solo darebbe ragione alla galleria, ma farebbe un passo avanti stabilendo il diritto all’immagine dei beni culturali. Una vicenda in grado di creare un importante precedente per tutto il patrimonio artistico italiano.
Il caso del David di Michelangelo
Il Tribunale di Firenze si mostra dalla parte dell’arte con una sentenza che potrebbe rallegrare anche Michelangelo Buonarroti. Infatti, non solo ha tutela l’uso dell’immagine del David di Michelangelo per utilizzi non autorizzati e a fini commerciali, ma avrebbe anche stabilito l’esistenza di un chiaro diritto all’immagine per i beni culturali del nostro Paese. Una sentenza di cui in futuro potrebbero godere anche il Colosseo, la Fontana di Trevi e numerosi altri capolavori artistici italiani, troppo spesso ‘sfruttati‘. Infatti, come ha precisato anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, l’utilizzo delle opere d’arte a scopo commerciale deve essere pagato, a differenza ovviamente dell’uso per scopi didattici.
In merito alla vicenda, nel dettaglio, La Galleria dell’Accademia, nella quale si trova custodito il celebre capolavoro, il David di Michelangelo, avrebbe vinto la causa contro una casa editrice che aveva usato l’immagine della statua senza alcuna autorizzazione e senza il pagamento di un canone. In particolare la copertina del magazine presentava la scultura modificata col meccanismo della cartotecnica lenticolare e quindi sovrapposta all’immagine di un modello. Tutto ovviamente a scopo puramente pubblicitario. Con la sentenza del Tribunale di Firenze, di cui la Direttrice de La Galleria dell’Accademia, Cecilie Holberg, si dimostra estremamente soddisfatta, il nostro ordinamento si pone “all’avanguardia nella tutela del patrimonio culturale“.
Una sentenza importante
Secondo quanto affermato anche nelle dichiarazioni della Direttrice, il Tribunale di Firenze avrebbe riconosciuto nell’uso improprio dell’immagine del David di Michelangelo una vero danno di carattere patrimoniale, dovuto al mancato pagamento del canone per l’uso del bene. Ma il danno, come si legge anche su Il Messaggero, sarebbe soprattutto di natura non patrimoniale. In questo secondo caso, infatti, la casa editrice usando la tecnica lenticolare: “Ha insidiosamente e maliziosamente accostato l’immagine del David di Michelangelo a quella di un modello, così svilendo, offuscando, mortificando, umiliando l’alto valore simbolico ed identitario dell’opera d’arte ed asservendo la stessa a finalità pubblicitarie e di promozione editoriale“.
Il Tribunale di Firenze, inoltre, avrebbe lasciato intendere chiaramente che i beni culturali e la loro immagine sono l’espressione dell’identità della Nazione della sua storia e cultura. Dopo la storica vittoria nel 2017 contro i bagarini che utilizzavano senza autorizzazione l’immagine del David di Michelangelo per scopi commerciali, questa nuova sentenza rappresenta una vera svolta per tutto il patrimonio artistico del nostro Paese.