Non c’è pace per le big del calcio sul fronte giudiziario. Si è infatti chiuso il dibattimento presso la Corte federale di Appello della Figc nell’ambito del processo per la rivalutazione della sanzione alla Juventus per il caso plusvalenze. La Corte è in Camera di consiglio da ore ma la sentenza è attesa non prima della sera di lunedì 22 maggio.

Nella sua requisitoria il procuratore Giuseppe Chiné ha chiesto 11 punti di penalizzazione per il club bianconero. Il magistrato ha inoltre chiesto alla Corte la conferma degli 8 mesi di inibizione nei confronti di Pavel Nedved e di altri dirigenti della Juventus.

Da sinistra, Massimiliano Allegri e Gian Piero Gasperini. Foto Ansa/VelvetMag

Juve, il ds non sarà Giuntoli?

Ovvero nei confronti di coloro per i quali il Collegio di Garanzia dello Sport aveva rimandato il giudizio alla Corte di Appello federale per una nuova valutazione. Di seguito l’elenco completo dei dirigenti di calcio già inibiti per 8 mesi dalle loro funzioni professionali e che rischiano di vedersi confermata la pena. Si tratta di Pavel Nedved, Enrico Vellano, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Daniela Marilungo, Caitilin Mary Hughes e Francesco Roncaglio.

Mentre il club attende di conoscere la sentenza della Corte federale di Appello della Figc, c’è una nuova possibilità per il futuro direttore sportivo. Scendono infatti le quotazioni di Cristiano Giuntoli del Napoli e prendono quota quelle di Giovanni Manna, giovane dirigente che viene dall’esperienza con la Nazionale italiana Under 23.

Calcio, “Allegri resta”

Di certo, dicono i bene informati del calcio nostrano, Massimiliano Allegri resterà sulla panchina bianconera. Nell’attuale, travagliatissima stagione, è stato comunque un perno insostituibile per la dirigenza nell’era post-Agnelli. Il tecnico livornese ha un filo diretto con John Elkann, il patron di Exor, la società di investimento che controlla, fra le altre, anche la Juventus. E il nipote dell’Avvocato ripone la sua fiducia in Allegri come minimo anche per la prossima stagione. Se sarà dunque Manna il nuovo ds, non avrà da preoccuparsi troppo. Considerato che Allegri ha di fatto già svolto una funzione di supplenza generale. Ed è in grado di dare un grossa mano a chi dovrà assumersi la responsabilità della gestione della prossima stagione di mercato che sta per arrivare.

Aurelio de Laurentis alla presentazione del ritiro del Napoli che si svolgerà in Trentino. Foto Ansa/Cesare Abbate

Calcio Napoli, che caos

La possibile ascesa di Giovanni Manna naturalmente implica la caduta, ancora prima dell’ufficializzazione, dell’ipotesi Cristiano Giuntoli in bianconero. Il direttore sportivo toscano del Napoli campione d’Italia ha un problema da risolvere: ha ancora un anno di contratto all’ombra del Vesuvio e Aurelio De Laurentiis non lo libera. Cose che nel calcio succedono, si potrebbe pensare. Ma che nei pressi dello Stadio Maradona stanno destando diversi mal di pancia.

Sì, perché non c’è solo la questione Giuntoli, ma anche, e soprattutto la questione Spalletti. Che i rapporti fra allenatori e dirigenti del Napoli da un lato e il presidentissimo dall’altro non siano semplici in qualsiasi stagione ci si trovi è cosa nota. Basti pensare ai rapporti fra De Laurentiis e Gennaro Gattuso e, ancora prima, a quelli fra il partron e uno dei più forti allenatori del mondo: Carlo Ancelotti.

Luciano Spalletti: sembra ormai impossibile che sieda ancora sulla panchina del Napoli. Foto Twitter @sscnapoli

Spalletti out, c’è Gasperini

Adesso, però, secondo Tuttonapoli.net, De Laurentiis avrebbe scelto per il calcio partenopeo il tecnico dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini. Sarebbe lui il nuovo allenatore nel post-Spalletti. D’altra parte dopo Napoli-Inter (3-1) del 21 maggio, Luciano da Certaldo ha ulteriormente fatto capire che la sua storia a Napoli è finita. L’allenatore del terzo storico scudetto, a 33 anni dall’ultimo, il secondo vinto con Maradona nel 1990, probabilmente si prenderà una pausa, magari un ‘anno sabbatico’ prima di ricominciare. Un retroscena della Gazzetta dello Sport ha rivelato che già un anno fa i rapporti fra De Laurentiis e Spalletti erano piuttosto difficili e che il presidente del Napoli stava cercando sostituti. Da quel momento l’incrinatura fra i due “uomini forti” dai “destini forti” non si sarebbe più ricomposta. L’epilogo sembra essere arrivato.