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Emilia Romagna, allerta acqua contaminata e bombe inesplose della guerra

Sale a 15 il numero delle vittime dell'alluvione mentre si spala il fango senza sosta. La Francia manda 40 militari della Protezione Civile

Sono almeno 15 le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna: un altro corpo senza vita, di un uomo di 68 anni, è stato ritrovato a Belricetto di Lugo, nel Ravennate. Il numero dei morti è superiore ai 12 dell’alluvione delle Marche (settembre 2022) e alle 12 vittime dell’alluvione di Ischia (novembre 2022). Martedì 24 maggio è lutto nazionale con bandiere a mezz’asta negli uffici pubblici di tutta Italia. Si svolgeranno i primi funerali delle vittime.

Sono intanto circa 10mila le persone che hanno potuto fare ritorno a casa dopo essere state sfollate. Ce ne sono però almeno il doppio che ancora vivono in tendopoli, dai parenti, in strutture e messe a disposizione dai Comuni, lontano dalle proprie abitazioni. E sono migliaia le aziende, soprattutto quelle agricole, distrutte. L’acqua è alta un metro ancora in parecchi campi e cascine in mezzo alla campagna, in allevamenti di bestiame e fattorie.

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Uomini dell’Esercito nelle zone alluvionate in Romagna. Foto Ansa/Esercito

Emilia Romagna, allerta sanitaria

In Emilia Romagna non si fermano le operazioni di soccorso e ripristino. Al lavoro migliaia di uomini e donne dell’esercito, dei vigili del fuoco, della Protezione Civile e delle forze dell’ordine. Ma anche volontari delle associazioni, delle confraternite e semplici cittadini. In queste ore si aggiungono anche 40 militari della Protezione Civile francese, come ha scritto su Twitter il presidente Emmanuel Macron.

A destare nuove preoccupazioni, poi, sono anche le previsioni meteo. Da martedì 24 sulla Romagna potrebbe ricominciare a piovere. Non solo. Si fa strada anche l’allerta sanitaria per l’acqua contaminata. “No ai piedi scalzi o infradito” è l’indicazione dei Comuni, a cominciare da Ravenna. “Muoversi con stivali e protezioni, lavare accuratamente gli indumenti usati“.

Le acque alluvionali possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche. E da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute.

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Gian Maria Martini, amministratore delegato di Unigrà, azienda allagata a Conselice (Ravenna). Foto Ansa/Fabrizio Ziani

Il pericolo degli ordigni bellici

Sulle terre martoriate dall’alluvione aleggia anche un altro rischio. Quello dei residuati bellici che la terra, allentata dalle piogge, ha fatto riemergere. Le colate di fango li hanno trasportati sulle strade trasformate in rivoli in continuo movimento. Si tratta di ordigni in alcuni casi inesplosi, molto pericolosi. “Invitiamo alla massima prudenza – ha detto Giovanni Lafirenze dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra – durante le operazioni di soccorso ma soprattutto dopo, quando le acque si ritireranno. Il rischio di ritrovare ordigni è altissimo perché questi sono territori dove in passato sono venuti alla luce numerosi residuati bellici, spesso dai canali. Anche le zone coinvolte nelle frane sono ad alto rischio“.

Cesena, i tifosi restano a spalare

Fra le squadre ancora in corsa nei playoff della Serie C c’è il Cesena, il team di una delle città della Romagna più devastate dall’alluvione. Ma in occasione della trasferta a Vicenza, di sabato prossimo 27 maggio, la squadra non potrà contare sull’appoggio di quella parte dei tifosi che di solito la seguono anche in trasferta. “La data del primo appuntamento dei playoff è sempre più vicina, ma è davanti agli occhi e nel cuore di tutti che la nostra terra, la nostra gente ha ancora bisogno di noi. È la nostra coscienza che sa ciò che è giusto o sbagliato fare“. Comincia così il comunicato della Curva Mare in cui si annuncia che la tifoseria organizzata non sarà presente. Gli ultrà vogliono continuare a portare aiuto alla popolazione romagnola colpita dall’alluvione.

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Giorgia Meloni e Stefano Bonccini durante il Cdm del 23 maggio. Foto Ansa/Chigi Filippo Attili

Le misure del Governo per la Romagna

Come è noto il 23 maggio il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge sull’emergenza maltempo. Contiene misure ad hoc per l’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna e in parte anche le Marche. “Complessivamente questo primo provvedimento prevede uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro per le zone colpite” ha detto la premier Meloni. “Il decreto prevede la sospensione dei termini relativi ai versamenti tributari e contributivi fino al 31 agosto“. Alla riunione sull’emergenza con il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e i sindaci delle località alluvionate, Meloni ha auspicato che “si continui a lavorare insieme anche nella fase della ricostruzione“. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Serve grande impegno di solidarietà da tutta l’Italia“. La ministra Daniela Santanchè: “La Regione non è coperta dal fango, faremo una campagna per attirare turisti“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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