La moda e le tradizioni del Kazakhstan trionfano a Villa Manzoni
L'evento esclusivo presso l'Ambasciata kazaka in Italia celebra i costumi locali attraverso i secoli
Una serata di grande cultura ed eleganza, all’insegna della promozione dell’arte e delle tradizioni decorative kazake, si è svolta il 25 maggio scorso presso l’Ambasciata del Kazakhstan in Italia.
L’evento ha messo in risalto le eccellenze delle industrie creative locali nei grandi saloni di Villa Manzoni. La dimora è stata edificata sopra i resti di una villa dell’antica Roma, che aveva preso il posto di una necropoli etrusca. L’edificio, già di proprietà dei conti Manzoni, discendenti del famoso letterato italiano, dal 2007 è sede dell’ambasciata kazaka in Italia.
L’Ambasciata del Kazakhstan celebra la moda locale
La magnifica residenza prese forma nel 1920 grazie all’architetto romano Armando Brasini che ideò una magione raffinata con un parco di nove ettari. Proprio questo luogo suggestivo ha accolto un centinaio di ospiti tra esponenti del mondo della cultura e delle arti. A fare gli onori di casa è stato l’Ambasciatore del Kazakhstan nella Repubblica Italiana, Yerbolat Sembayev che ha promosso nei suoi raffinati spazi una presentazione di designer e gioiellieri kazaki sul tema “Tradizioni e Kazakhstan contemporaneo. Un legame attraverso i secoli.” In prima fila, a supportare l’importante iniziativa, era presente il Console onorario della Repubblica del Kazakhstan nella Regione Sicilia, Alessandro Arborio Mella di Sant’Elia.
Prima dell’inizio del defilè gli ospiti sono stati allietati dalla dombra. Questo strumento musicale a manico lungo dotato di due corde, tipico dell’Asia Centrale e della Mongolia, è uno dei simboli del Kazakhstan, infatti è rappresentato su alcune banconote nazionali.
L’abbigliamento etno-moderno nazionale in passerella
Tra i talentuosi brand, chiamati a rappresentare il mondo kazako, erano presenti Tekemet Syrman di Samal Tolegitova, un’azienda che produce prodotti in feltro, il designer di gioielli Nurdos Aliaskarov e la stilista Tarbiya Aydymbaeva. I creativi hanno presentato al pubblico le loro collezioni che riflettono la bellezza della Grande Steppa attraverso immagini vivaci. In particolare hanno mostrato mantelli e sciarpe realizzati con tecniche artigianali tradizionali combinate con lavorazioni moderne, gioielli da donna, vari tipi di costumi kazaki, abiti da sposa, singolari copricapi. La loro opera è la quintessenza di tecniche nazionali uniche e materiali pregiati.
La lavorazione del feltro in Kazakhstan
L’azienda “Tekemet -Syrmak” è impegnata nella produzione di feltro e prodotti in feltro, quali tappeti, indumenti e accessori realizzati con materiali ecologici di alta qualità nel rispetto di tutti gli standard produttivi. L’infeltrimento è uno dei tipi di artigianato più antichi. Per i popoli nomadi, il feltro era il principale tipo di tessuto che serviva a una persona per tutta la vita. Le proprietà uniche della lana infeltrita consentivano di utilizzarla per l’abbigliamento, la casa e l’arredamento. In tutto il mondo la naturalezza, la compatibilità ecologica, la leggerezza e la praticità dell’infeltrimento sono molto apprezzati. La lana infeltrita oltre a dare calore non danneggia l’ambiente.
Gli articoli in feltro “Tekemet Syrmak” sono prodotti artigianali al 100 %, realizzati in un’armoniosa combinazione tra l’esperienza delle tradizioni nomadi del Kazakhstan e le idee e le tecniche moderne. Il calore delle mani dei maestri conferisce a ogni prodotto un fascino, un’anima, un carattere e una storia unici e li rende veramente vivi, pieni di un’energia straordinaria. I tappeti Syrmak fatti a mano sono un patrimonio culturale e nazionale dei nomadi. Il Syrmak non è solo un tappeto, è una storia millenaria, la saggezza degli antenati, impressa sul feltro.
L’arte dei gioielli
In passerella abbiamo ammirato anche le creazioni di Nurdos Aliaskarov, gioielliere, fondatore del marchio di gioielli Nurdos dal 2008. Membro dell’Unione dei designer eurasiatici, partecipa a numerose mostre ed esposizioni internazionali di gioielli a Londra, Parigi, Amsterdam, Stoccolma, Milano, Singapore, Istanbul, Cappadocia, Tashkent. Lavorando in stile etno-moderno, è attivamente impegnato nella divulgazione e nello sviluppo della cultura e dell’arte del popolo kazako in un’interpretazione moderna. Realizza gioielli da oltre vent’ anni e istruisce anche gli studenti delle nuove generazioni. Lo stile di Nurdos Aliaskarov è riconoscibile e originale, e allo stesso tempo è inestricabilmente legato alle tradizioni del suo popolo e della sua etnia. La storia della steppa kazaka in immagini e simboli è una vera fonte di ispirazione per l’autore.
Tarbiya Aidymbayeva
L’etno-designer, fondatrice del marchio di abbigliamento “Tarbiya”, da oltre venticinque anni è impegnata nella realizzazione di abiti folk, storici, da concerto, stilizzati, da sposa e da ballo. Esegue il restauro di reperti museali. Nel corso degli anni, dal salone “Tarbiya” sono uscite decine di collezioni presentate alle settimane della moda e ai concorsi del Kazakhstan e internazionali. La stilista, migliore imprenditrice del 2017, è stata nominata per il premio Mecenate dell’anno per il suo significativo contributo al sostegno degli artigiani del Kazakhstan e alla conservazione del patrimonio culturale del Paese. La sua collezione, di stile etnografico e mistico, “Revived Myths of the Great Steppe”, è dedicata alla mitologia dell’antico Kazakhstan.
Curiosità dal mondo kazako
Le uscite finali sono state impreziosite dal saukelé, il cappello a punta, che simboleggia l’albero del mondo, come elemento più importante della cultura nomade. Il saukelé è il migliore esempio di arte applicata kazaka, è realizzato dai gioiellieri più abili. Di norma per crearne uno occorre un anno, pertanto è un oggetto prezioso tramandato di madre in figlia, di generazione in generazione. Secondo l’usanza la sposa veniva vestita con l’abito per il matrimonio a casa del padre e dopo la cerimonia indossava il saukelé nelle occasioni solenni per un anno o più precisamente fino alla nascita del primo figlio.