Festa della Repubblica, Mattarella ai prefetti: “Stato e territori devono fare rete”
Alla vigilia del 2 giugno il capo dello Stato si rivolge alle autorità invitandole a fare particolare attenzione all'attuazione del PNRR
In un messaggio ai prefetti in occasione della Festa della Repubblica, che si celebrerà il 2 giugno, Sergio Mattarella chiede di “fare rete tra Stato e Autonomie per vincere le sfide“. La preoccupazione del Presidente è legata in particolare alle riforme del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ma anche alle questioni ambientali e climatiche che stanno avendo un violento impatto sull’Italia.
“Desidero esprimere la riconoscenza della Repubblica – prosegue il Capo dello Stato nel suo messaggio – per il prezioso contributo che offrite, nei diversi contesti territoriali.”. Un contributo offerto “alla concreta attuazione dei valori costituzionali di libertà, eguaglianza e solidarietà.”
Il messaggio di Mattarella
Poi Mattarella ha parlato della recente alluvione in Emilia Romagna (egli stesso si è recato nei giorni scorsi nelle zone alluvionate). “Ancora nelle scorse settimane, con instancabile impegno, in occasione dell’emergenza alluvionale che ha colpito così duramente l’Emilia-Romagna e territori della Toscana e delle Marche, i Prefetti hanno dato testimonianza della vicinanza solidale e operosa delle istituzioni ai bisogni e al dolore delle persone e delle comunità.” E lo hanno fatto “insieme agli enti regionali e provinciali. Ai Sindaci, alle Forze di polizia, ai Vigili del Fuoco, agli enti di soccorso.” Ma anche al mondo del volontariato, al fianco dei territori feriti dagli eventi.”
“È il fare rete tra Stato, autonomie locali, istituzioni e componenti della società civile – ricorda il Presidente Mattarella – che consente di affrontare e superare le sfide e le crisi. Con uno sguardo che sappia, sempre, guardare oltre l’emergenza per dare risposte efficaci e durevoli ai cittadini.” “Il dotarsi di una visione condivisa, essere capaci di un lavoro ben coordinato, sono ingredienti indispensabili a questo fine. Così come la disponibilità a operare concordemente per un efficace utilizzo delle risorse disponibili. A partire da quelle messe a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in una logica di orizzonte ampio.”
Marginalità e disagio sociale
Sergio Mattarella ha quindi sottolineato “la vicinanza alle fasce più fragili della popolazione, alle situazioni di marginalità.” Questo per i prefetti è necessario al fine di “migliorare, a partire dai contesti più difficili, la qualità della vita nei territori.” Sempre però riservando “un’attenzione particolare ai fenomeni di degrado e alle situazioni di disagio sociale. Soprattutto dei giovani e degli anziani. È un tema che interpella le Prefetture, con effetti positivi sulla coesione sociale e la sicurezza delle comunità“.
Mattarella e il lavoro
Infine per il presidente della Repubblica conta che i prefetti abbiano ben chiaro il valore di alcuni aspetti del loro agire. Ossia “la mediazione sociale, l’ascolto e il dialogo con tutti gli attori“. Si tratta di elementi che sono preziosi “per affrontare la questione del lavoro oggi, per l’affermazione della legalità, nel contrasto a ogni forma di sfruttamento, assicurando ogni sforzo per elevare la sicurezza delle condizioni lavorative“. Occorre per Mattarella “promuovere la realizzazione in concreto dei principi di buon andamento e di imparzialità, favorendo la cooperazione burocratica e il funzionamento degli apparati pubblici.” È questo in fondo un “compito di impulso – ha ricordato il capo dello Stato – che appartiene di buon diritto alle Prefetture, Uffici territoriali del Governo“.