Giulia Tramontano, i funerali a Sant’Antimo. I pm convinti della premeditazione dell’omicidio
La giovane, incinta di 7 mesi del suo fidanzato Alessandro Impagnatiello, è stata massacrata da quest'ultimo con 37 coltellate
I funerali di Giulia Tramontano si terranno nel pomeriggio di domenica 11 giugno a Sant’Antimo, il Comune in provincia di Napoli dove è nata e dove vivono i suoi genitori. La giovane, 29 anni, incinta di 7 mesi, è stata uccisa nella notte fra il 27 e il 28 maggio nella sua abitazione di Senago (Milano) con almeno 37 coltellate dal fidanzato barman 30enne Alessandro Impagnatiello, reo confesso.
“Sono stati strappati all’amore dei propri cari Giulia e Thiago Tramontano“, si legge nel manifesto funebre. Le esequie “avranno luogo domenica 11 giugno“, alle ore 15, nella Parrocchia di Santa Lucia. Nel manifesto una foto di Giulia sorridente.
“Ne danno il triste annuncio – si legge ancora – i genitori e nonni Loredana e Franco, i fratelli e zii Chiara e Mario, la nonna Giulia, gli zii ed i parenti tutti”. Il sindaco di Sant’Antimo, Massimo Buonanno, spiega che si tratta di “una cerimonia strettamente privata” e chiede “la massima osservanza di tale volontà a ulteriore riprova della vicinanza e dell’affetto che l’intera comunità ha già sentitamente dimostrato.”
“Grazie a tutti dell’affetto che ci avete dimostrato in questi giorni atroci. I vostri pensieri ci hanno inondato di amore e vicinanza. Ora però è il momento dell’ultimo saluto intimo e straziante a Giulia e Thiago e vorremmo viverlo insieme ai parenti ed amici più stretti.” Lo scrive sui social Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, riferendosi alla celebrazione dei funerali in forma privata. “Siamo certi che capirete – spiega – perché in questi giorni avete dimostrato di saper vivere il nostro stesso dolore, operare il nostro stesso silenzio e commemorare Giulia con amore e rispetto.”
Giulia Tramontano, l’autopsia
L’autopsia sul corpo di Giulia Tramontano ha rivelato, secondo le prime notizie emerse il 9 giugno, che sono state 37 le coltellate inferte, di cui due mortali al collo. La ragazza non avrebbe tentato di difendersi. L’esame autoptico servirà anche a chiarire l’orario del morte. E anche l’arco temporale in cui il suo corpo è stato collocato all’esterno dell’abitazione. Oltre a tutto ciò gli investigatori intendono capire quando è morto il feto di 7 mesi: un bambino nascituro.
“Le operazioni dei periti sono appena iniziate e dureranno sicuramente alcuni giorni” ha dichiarato Giovanni Cacciapuoti, il legale della famiglia di Giulia Tramontano. “Non si può avanzare alcuna ipotesi né si può formalizzarla in una contestazione, che poi deve condurre Impagnatiello in corte d’Assise con il massimo delle aggravanti.” Cacciapuoti ha rilasciato le sue dichiarazioni il 9 giugno all’uscita dell’Istituto di medicina legale in piazzale Gorini a Milano, dove si è svolta l’autopsia sul corpo di Giulia.
Nessun contatto tra le famiglie
Tra le famiglie Tramontano e Impagnatiello “non ci sono stati contatti successivi alla scoperta dell’orribile azione.” E se le coltellate avessero raggiunto anche il feto? “Da un punto di vista giuridico, se è iniziato il travaglio e c’è stata anche per un solo istante una vita autonoma ci sarebbe una mutazione del capo di imputazione.” Vale a dire che gli inquirenti potrebbero ipotizzare non il singolo omicidio ma il duplice omicidio.
I procuratori sono al lavoro in questi giorni nel tentativo di reperire elementi che possano dimostrare la premeditazione e la crudeltà dell’assassinio. Si tratta di aggravanti che al momento il giudice per le indagini preliminari ha escluso. Per questo gli inquirenti vogliono capire quante coltellate Impagnatiello ha inflitto a Giulia Tramontano. E se il barman reo confesso ha infierito sul corpo della ragazza anche dopo averla uccisa. In un secondo momento si concentreranno sul feto.