MondoNewsPrimo piano

Petrolio, L’OPEC+ taglia la produzione: si delinea un nuovo Medio Oriente

L'Arabia Saudita collabora con Mosca e porta avanti una nuova visione dell'area meno americocentrica

Nell’ultima riunione l’OPEC – in formato “plus”, ossia con la Russia – ha annunciato di voler continuare ad applicare i tagli alle produzioni di petrolio fino al 2024. E aggiustare i quantitativi a 40,5 milioni di barili al giorno.

Una decisione che, da una parte, persegue soprattutto l’interesse economico dei Paesi del Golfo di rialzare e mantenere tale il prezzo del greggio. Ma non solo. Dall’altra sancisce già da tempo ormai politicamente la nascita di un “nuovo Medio Oriente” anche grazie al rafforzamento del triumvirato fra Cina-Russia e Arabia Saudita. 

Produzione di petrolio/ FOTO ANSA

I tagli alla produzione di petrolio: Riad e Mosca sempre più vicini

I Paesi del Golfo scalpitano, e continuano a “disobbedire” alle richieste di Washington sulla produzione del greggio. La decisione dell’OPEC+ arriva dopo che il prezzo del petrolio ha registrato un tracollo dell’11%, il mese scorso. E per riportare i prezzi più in alto, il cartello dunque si è accordato per una produzione di circa 40,5 milioni di barili al giorno. Ma come se non bastasse la Russia e l’Arabia Saudita hanno annunciato un ulteriore taglio volontario fino al 2024; nel dettaglio di 500mila barili al giorno per Mosca e di circa 1milione di barili per la produzione di Riad. Annunci e prese di posizione che pesano al livello geopolitico e che soprattutto agitano i mercati occidentali. Che rivedono inevitabilmente le previsioni economiche con meno ottimismo. 

Arabia Saudita / FOTO ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Un tempo non era raro vedere la Russia distaccarsi dalle decisioni del cartello petrolifero, andando a favore dei Paesi europei. Dallo scoppio della guerra in Ucraina però l’asse Riad e Mosca è solidissimo, e l’OPEC+ è divenuta una realtà molto più compatta ed incisiva rispetto al passato. Oltre alla salvaguardia del prezzo del petrolio però, Riad ha interessi diversi sia per sé, che in parte per la regione. Recentemente anche le parole di Shahram Irani, comandante della Marina iraniana, vanno in questa direzione. Durante un programma televisivo nella serata di venerdì 2 giugno, l’alto ufficiale di Teheran ha annunciato la possibilità di formare un’alleanza marittima con l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e altri Paesi del Golfo e asiatici (tra cui India e Pakistan). Il tutto mentre Abu Dhabi ha fatto sapere recentemente di aver ritirato la propria partecipazione alle Combined Maritime Forces. Un’alleanza marittima a trazione USA che coinvolge diversi Paesi per stabilizzare e garantire la sicurezza delle rotte del Golfo.

Il nuovo Medio Oriente: un passo epocale “senza” l’onnipresenza USA

Abu Dhabi ha dichiarato che continuerà con altre forme a provvedere alla sicurezza marittima regionale, che è parte della propria sicurezza nazionale. Appare sempre più evidente e chiara dunque la volontà dei Paesi del Golfo di compiere passi epocali, aldilà del cartello sul petrolio, per raggiungere una maggiore indipendenza politica dalle influenze “esterne”. Come ad esempio la nuova “collaborazione” fra Teheran e Riad.  Da una parte gli americani da tempo perseguono l’obbiettivo di alleggerire la loro impronta nell’area. Ma allo stesso tempo essere meno presenti come forza militare, gli causerebbe non poche difficoltà. Visto che altri attori come la Cina, sono cresciuti ormai ampiamente di peso nella regione. Il timore è ora che i Paesi del Golfo possano intraprendere ulteriori azioni per ridurre la presenza statunitense nella regione, aumentando ad esempio l’acquisto di sistemi di difesa russi e cinesi, e iniziando a provvedere da soli alla sicurezza.

Manifestazioni a Teheran/ FOTO ANSA

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti

Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film.
Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci.

Pulsante per tornare all'inizio