23 volte Novak Djokovic: come nessuno mai nella storia del tennis
La classe operaia di Casper Ruud non basta e Parigi diventa il campo Paradiso del serbo
Novak Djokovic vincendo il Roland Garros 2023 diventa il più vincente di tutti i tempi con 23 prove dello Slam all’attivo. Scrive la storia prendendosi proprio quella Coppa dei Moschettieri che ha sancito l’epopea di Rafael Nadal. Come lui nessuno mai in totale. Come lui nessuno mai nei singoli major: ben 3 per ognuna. Dimostrandosi senza dubbio il più versatile e il più adatto ad ogni superficie e passateci anche ogni stagione. Dai Fab Four a quella che forse si anticipa – almeno sulla carta – come l’era futura di Carlos Alcaraz.
Novak Djokovic ha vinto il Roland Garros 2023, battendo in finale in tre set Casper Ruud con il punteggio di 7-6 (1); 6-3; 7-5. C’è stata partita nel primo set; e un moto d’orgoglio norvegese nel terzo. Ma il divario è ancora tanto. Il serbo non è completo nei colpi (nel primo set abbiamo assistito al festival dello smash sbagliato!), ma ha testa, fisico e una concentrazione straordinaria.
Senza contare la determinazione di essere il migliore, con una personale ricetta del successo che spiega con tanto di trofeo in mano: “Ho avuto il potere di creare il mio destino, di visualizzare quello che volevo. E’ questo il messaggio che voglio lanciare ai giovani“.
La classe operaia di Casper Ruud non vale (ancora) il paradiso di Parigi
L’anno scorso non aveva potuto opporsi all’epopea delle epopee sulla terra rossa; la vittoria n.14 del giocatore più terraiolo della storia del tennis: Rafael Nadal. E quest’anno si ripresenta dimostrando che due su due sulla terra non sono un caso. Soprattutto se consideriamo che nel 2022 era arrivato in fondo anche a Flashing Meadows: vantando ben tre finali di slam ad oggi, e quella dei Maestri a Torino. Oggi è n.4 nella classifica mondiale – con una seconda piazza come best ranking – ma è solido, in costante miglioramento. Anche se i mezzi a disposizione sono quelli che sono: tira forte, un bel dritto, non gioca male a rete, anche se la frequenta poco, rispondendo da lontanissimo, mentre al servizio zoppica. Un giocatore da battere, che non fa regali. Ora risale all’ottavo posto nella race to Turin, scavalcando Taylor Fritz e rimediando ad un 2023 fino ad oggi deludente. E alla fine al pubblico francese dice: “sono felice di aver giocato la finale di questo torneo oggi e proveremo a tornare alla finale di questo torneo una volta ancora“. Un passo alla volta: con metodo e farica come vuole la terra.
Djokovic e quel 23esimo sigillo conquistato “in casa” Nadal
L’11 giugno potrebbe essere una cesura storica per il tennis maschile, e il pubblico non era da meno. Un’autentica parata di star ringraziate dallo stesso Djokovic durante la premiazione, quando ha spiegato: “Sono fiero e felice di essere su questo campo che è speciale per me“. Ha ammesso di essere stato un tormento per la sua famiglia nelle ultime due settimane. Anche lui a tratti è umano e sente la tensione; e il suo angolo lo sa come nessuno. Ma i risultati parlano chiaro: sono 23 vittorie slam. 23, come il numero ricamato sulla tuta indossata durante la premiazione. Quello del più grande giocatore di basket di tutti i tempi: Michael Jordan. Nel tennis, una in più di Nadal che chissà se tornerà mai – e competitivo – e tre in più di Roger Federer che a tennis non gioca più, con buona pace di chi come chi scrive lo ha amato alla follia. Sono 23 come nessun tennista maschio, come la grande Serena Williams.
Ha il colore della terra rossa e della fatica questo 23esimo di Djokovic, perché il sorpasso di Nadal avviene praticamente in casa sua. E sicuramente motivo di maggiore soddisfazione per il serbo. Che chiosa: “Ci vediamo l’anno prossimo.” Praticamente una “minaccia“: rivolta in primis al nuovo che non decolla – vedi Tsitipas e Zverev – e poi a quello che non si conferma ancora – vedi Medvedev e Alcaraz – ma in fondo anche a Nadal. Lo spagnolo ha annunciato il ritorno a fine 2023 in Davis; per puntare poi ai Roland Garros 2024. Già perché saranno due quello normale e quello olimpico. E i due duellanti over 30 vorranno esserci, in tutti i modi!!!