L’Ucraina fra casi di colera, armi all’uranio impoverito e l’incubo nucleare
Ci sarebbe un'inizio di epidemia nell'area di Kherson dopo il crollo della diga. Gli Usa pronti a inviare armi letali e la Bielorussia schiera quelle nucleari
La guerra in Ucraina si caratterizza per una sempre maggiore crudeltà da ambo le parti. Il Wall Street Journal ha scritto che “gli Stati Uniti invieranno a Kiev armi all’uranio impoverito.” I raid russi su Kryvyi Rih, città natale di Zelensky, hanno provocato almeno 6 vittime. “I terroristi non saranno mai perdonati e saranno ritenuti responsabili di ogni missile che lanciano” è stato il commento del presidente ucraino.
Sul fronte filorusso sui registra la presa diposizione del presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, il quale non ha “alcun dubbio” nell’usare armi nucleari in caso di aggressione da parte ucraina. Lukashenko ha sottolineato di essere stato lui stesso a insistere con Putin affinché schierasse armi nucleari tattiche in Bielorussia. L’arrivo di questi armamenti è previsto agli inizi di luglio.
Proiettili all’uranio contro i russi
Per tutta risposta dagli Stati Uniti l’amministrazione Biden sarebbe pronta a fornire all’Ucraina proiettili all’uranio impoverito come equipaggiamento dei carri armati Abrams. Non esistono convenzioni internazionali che vietino espressamente le armi all’uranio impoverito, che eserciti di mezzo mondo adoperano molto nelle guerre, tuttavia c’è una controversia attorno a esse. L’uranio impoverito – sottoprodotto del procedimento di arricchimento dell’uranio – è un metallo pesante pericoloso. Soldati o civili che anche soltanto inalassero dall’aria alte dosi del particolato che ne deriva subirebbero gravi danni alla salute.
È il Wall Street Journal ad avere rivelato che gli Usa sarebbero sul punto di fornire armi così letali all’Ucraina, secondo funzionari statunitensi sotto anonimato. Del resto gli Stati Uniti, aveva già preannunciato il New York Times citando alcune fonti del Pentagono, si apprestano ad annunciare un nuovo pacchetto di aiuti a Kiev da 325 milioni di dollari. Il carro armato M1 Abrams è una delle armi terrestri più potenti dell’arsenale statunitense ed entrerà in guerra contro la Russia.
Ucraina, epidemia e pozzi avvelenati
Intanto, dopo le inondazioni provocate dal crollo della diga di Nova Kakhova il 6 giugno, che i russi avrebbero fatto esplodere (secondo la versione più probabile dei fatti), Kiev afferma che si sono verificati casi di colera ed escherichia coli nella regione di Kherson. Il capo dell’Ispettorato statale per l’ambiente dell’Ucraina, Oleg Pavlenko, citato da Rbc-Ukraine, ha spiegato che a contaminare l’acqua sono stati carburanti, fertilizzanti e pesticidi. “Esistono casi di colera e escherichia coli nelle aree inondate“, ha dichiarato Pavlenko. L’acqua dei pozzi nelle aree inondate ora può essere usata solo dopo le analisi. Intanto le autorità hanno vietato la pesca e la vendita di pesce.
La situazione bellica
Lo Stato Maggiore delle forze armate dell’Ucraina ha reso noto che la controffensiva dell’esercito sta avanzando con successo in tre aree contemporaneamente: Bakhmut, Toretsk e Berdyansk. Sette insediamenti sono stati liberati. In particolare, sarebbero tornate sotto il controllo ucraino le località di Lobkovo, Levadne, Novodarovka (nella regione di Zaporozhzhia), e Neskuchnoe, Storozhevoe, Makarovka, Blagodatnoye (nella regione di Donetsk). Dal canto suo il ministero della Difesa della Russia ha sostenuto, pubblicando un video, di avere catturato diversi carri armati Leopard di fabbricazione tedesca e mezzi blindati americani Bradley. Il tutto sarebbe avvenuto nel corso dei combattimenti nella regione di Zaporizhzhia.
Dal Palazzo di Vetro di New York l’ONU ha condannato fermamente l’attacco russo alla città di Kryvyi Rih, nell’Ucraina centrale. Un raid che, come detto, ha provocato almeno 6 morti e oltre 20 feriti. “L’invasione della Russia ha, ancora una volta, causato vittime e portato sofferenze al popolo ucraino. Il diritto umanitario internazionale è chiaro: i civili e le infrastrutture civili non sono un obiettivo“, ha dichiarato la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite in Ucraina, Denise Brown.