L’irresistibile potere dell’estate e la voglia di andare in vacanza
La stagione inevitabilmente segnata dal ricordo e dall'eredità non solo politica di Berlusconi
Vogli di vacanza: è innegabile sia la cosa a cui in questo periodo dell’anno si pensa con maggiore ardore. Attendiamo con ansia il nostro meritato periodo di riposo che quest’anno complice maggio e giugno piovosi come non mai ha tardato a concretizzarsi fino ad oggi.
Sia che si progetti un viaggio, che semplicemente di staccare o di stare con i propri cari anche nella semplice dimora abituale di villeggiatura, tutti aspettiamo dopo un lungo inverno di andare in vacanza. Abbiamo scelto tra diversi scatti realizzati dal nostro amico e fotografo Antonio Martello quella che rappresentasse meglio il nostro mood. La votazione dei redattori e collaboratori ha optato per una spiaggia e un bambino che passeggia porgendo la mano al suo papà. Tenera e che ci auguriamo sia di buon auspicio per tutta questa estate 2023.
Mode e tendenze viaggi 2023… rigorosamente da vacanza
Abbiamo dedicato diversi articoli come sempre alla tematica e abbiamo scoperto quali saranno in tema di viaggi con le mete low cost per l’estate 2023. Come pure le tendenze moda più importanti della stagione: tra scarpe, abiti, colori, hair look e manicure. Così come quotidianamente proponiamo ai lettori il meglio delle rassegne musicali e cinematografiche in giro per l’Italia, e delle proposte più artistiche per chi vuole coniugare divertimento e cultura. E magari sceglie le nostre bellissime città d’arte anche per questa vacanza. Ma non possiamo scordare l’attualità, soprattutto quella appena passata di giugno, ma che in qualche modo è già storia: la scomparsa di Silvio Berlusconi.
L’ultimo saluto a Silvio Berlusconi e alla magia della tv tra politica e affari
Il mese di giugno – il 12 precisamente – ci ha lasciati uno dei protagonisti indiscussi della vita del nostro Paese negli ultimi 30 anni: Silvio Berlusconi. Scomparso ad 86 anni, per tutti il Cavaliere– anche se al titolo ricevuto nel 1977 aveva dovuto rinunciare per una condanna nel 2014 – ha scritto una delle storie imprenditoriali italiane più importanti, prima di scendere in politica nel 1993 e diventare per ben quattro volte Presidente del Consiglio. Un vincente in tutto – calcio compreso – e discusso come pochi per la sua lunga presenza sulla scena pubblica, paragonabile ai grandi nomi della Prima Repubblica, di cui aveva preso il posto alla caduta.
L’edilizia ne ha segnato l’inizio dell’attività imprenditoriale, ma è con Fininvest dal lontano 1975 e con Mediaset dal 1993 che è capace di segnare come nessuno il panorama della TV privata italiana e inevitabilmente il tono culturale del Paese con il mezzo televisivo, con l’intrattenimento dei programmi delle sue reti TV. Era Marshall McLuhan che proprio a metà degli Anni ’70 a sostenere che “il mezzo è il messaggio” e Berlusconi l’aveva compreso come in pochi, forse solo i grandi broadcaster americani. L’editoria è sua come di nessun altro se si conta poi anche la Mondadori e i tanti giornali di famiglia. Senza contare l’informazione televisiva.
E specie all’inizio anche il suo ingresso in politica è imperniato delle modalità imprenditoriali e in particolare televisive e di marketing. Per 30 lunghi anni ha venduto principalmente se stesso e milioni di italiani hanno ricomprato per anni lo stesso Silvio Berlusconi. A furore di popolo, gli italiani hanno scelto il primo populista della storia patria, indipendentemente da chi avesse accanto, in politica e nella vita privata, almeno fino all’avvento di Giorgia Meloni, che proprio lui volle come Ministro della Gioventù.
L’eredità di Berlusconi
Ora resta la domanda di cosa resterà del berlusconismo senza Berlusconi. Perché come scriveva Indro Montanelli era “un uomo d’attacco: è un generale di slancio e di rottura che, appunto, sullo slancio può compiere qualsiasi cosa”. Un’eredità pesantissima dal punto di vista politico, che solo la storia dirà chi e se sarà in grado di coglierla. Come per i figli, e resta in queste ore la curiosità non solo su cosa ha disposto nelle sue volontà testamentarie, ma su quello che accadrà: non è solo la divisione di un patrimonio, ma anche l’impatto su tutti i lavoratori delle molte realtà del gruppo, come su parte dell’intrattenimento nel Paese.