Il principe Harry ottiene la prima vittoria in tribunale
Il duca di Sussex si trova negli USA con un visto, ma è ancora un cittadino britannico
Al momento il principe Harry è impegnato in una serie di azioni legali, ma è già pronto a festeggiare la sua prima vittoria. Come riportato di recente dalla stampa britannica, infatti, i registri dei visti statunitensi del principe Harry non saranno resi pubblici. Settimane fa era emersa una richiesta formale per chiedere che gli Stati Uniti d’America rendessero nota la documentazione relativa al duca di Sussex.
Il principe Harry, infatti, è ancora un cittadino britannico e risiede negli Stati Uniti con un visto. Il Department of Homeland Security ha rifiutato di rendere nota la documentazione che permette al secondogenito di re Carlo III di permanere negli USA insieme alla moglie Meghan Markle e ai loro due figli: il principe Archie e la principessa Lilibet Diana. Il think tank della Heritage Foundation, però, ha affermato che i registri dei visti del duca di Sussex dovrebbero essere resi pubblici dopo le confessioni contenute nel suo libro di memorie.
Nella sua autobiografia di successo dal titolo Spare, infatti, il principe Harry ha inserito alcune dichiarazione che potevano mettere a rischio la sua permanenza nel Paese. Il duca di Sussex ha confermato l’assunzione di alcune droghe, tra cui marijuana e cocaina – quando risiedeva nel Regno Unito – e funghi psichedelici quando viveva in California. Gli Stati Uniti d’America, però, avrebbero una politica di tolleranza zero per gli immigrati che fanno uso di droghe. Le affermazioni del principe Harry, dunque, avevano sollevato dubbi sulla legittimità del visto.
Il visto americano del principe Harry è salvo: la documentazione rimarrà privata
Tuttavia il Department of Homeland Security ha rifiutato di pubblicare il suo fascicolo. Come riporta l’Hello! Magazine, dunque, al momento la situazione del duca di Sussex in America è piuttosto al sicuro. In una lettera inviata all’organizzazione, il direttore senior del Dipartimento, Jimmy Wolfrey, ha scritto: “Nella misura in cui esistono documenti, questo ufficio non trova un interesse pubblico sufficiente nella divulgazione a prevalere sugli interessi alla privacy del soggetto“. L’associazione che aveva fatto richiesta di accesso agli atti, però, non sembra essere intenzionata a demordere. In risposta, infatti, il direttore del Margaret Thatcher Center for Freedom della Heritage Foundation, Niles Gardiner, ha denunciato la mancanza di trasparenza. Gardiner, dunque, ha affermato che la risposta del Dipartimento “mostra una spaventosa mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione Biden“.
Nella stessa lettera ha dichiarato che “gli sforzi del Department of Homeland Security per ostacolare la libertà della Heritage Foundation di richiesta di informazioni sono inaccettabili e contesteremo la loro posizione“. Questa prima vittoria del principe Harry, dunque, sembra essere tutt’altro che definitiva. Secondo gli oppositori, infatti, la sua posizione negli USA non è regolare. Per essere ammesso nel Paese, infatti, avrebbe agito illegalmente. Secondo il Margaret Thatcher Center for Freedom della Heritage Foundation ci sono solo tre modi in cui il duca di Sussex avrebbe potuto entrare negli Stati Uniti con un visto. In tutti e tre i casi, però, la sua posizione sarebbe irregolare. Secondo la fondazione “o il principe Harry ha rivelato l’intera portata del suo uso di droghe e ha ricevuto una deroga; o il DHS ha palesemente ignorato la legge; o il principe Harry ha mentito sotto giuramento“.
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