Perché in estate si abbandonano più animali?
Un fenomeno che con la stagione delle vacanze aumenta in maniera esponenziale
Come purtroppo confermano diverse associazioni animaliste, ma anche centri di accoglienza o rifugi, in estate il numero degli animali abbandonati aumenta in maniera esponenziale. A tal proposito scopriamo quali sono i motivi per cui tanti proprietari scelgono di compiere questo atto indegno.
Lo confermano i canili e i gattili, ma non solo: in estate il numero di animali abbandonati cresce particolarmente. E non si tratta solo di cani e gatti, infatti, sempre più spesso si trovano dispersi nelle campagne (ma purtroppo anche nelle strade) conigli domestici, tartarughe e diverse categorie di rettili. Creature che, essendo cresciute in cattività, non possono che andare difronte a morte certa fuori dalle mura domestiche. E se abbandonare un animale per molti è un fatto impensabile, per altri subentrano dei fattori sociali e culturali che sembrano guidare questa scelta, che non ci fermiamo dal definire, aberrante.
Animali e abbandoni
Partiamo dal nostro Paese. In Italia l’abbandono e il maltrattamento di animali sono reati. Ma nonostante questo, non sempre vengono denunciati e sempre più spesso sono sottovalutati. Se in certi casi un animale finisce in strada a causa di una malattia o della morte del suo proprietario, sono la maggior parte i casi in cui gli animali sono abbandonati per cause molto più superficiali. Si può dire, dunque, che alla base di un abbandono ci sono mancanza di responsabilità e di sensibilità. Dati alla mano, sono sempre di più i cani o i gatti (ma come abbiamo detto anche altre creature) che con l’arrivo dell’estate si ritrovano, loro malgrado e indifesi, sul ciglio della strada.
I motivi sono tanto banali quanto ricorrenti. Non c’è spazio per lui o lei nella nuova casa vacanze, non è possibile portarlo in quell’albergo che ci piace tanto. E allora si passa alla misura ‘semplice’: lasciarlo solo e a sé stesso. Chiaro che dietro a questi motivi assurdi, spesso, si trovano anche motivi di natura economica. Può succedere che, durante il corso della vita, le risorse per il sostentamento di sé stessi e dei propri animali tendano a scarseggiare. E allora, si rinuncia al proprio compagno a quattro zampe. Altre volte il cucciolo è arrivato come regalo, ma poi il nuovo proprietario non ha assolutamente voglia di occuparsene. Tante volte un animale è abbandonato perché ritenuto ‘problematico‘ o perché troppo anziano. E poi c’è il triste caso dei cani da caccia, abbandonati quando ritenuti ormai ‘inutili’.
Le motivazioni sono varie e per poche si può dire di trovare una giustificazione. Infatti, anche nel caso del decesso di un proprietario, che consideriamo il caso più estremo e ‘giustificabile’, la famiglia potrebbe comunque consegnare il cane alle cure di un rifugio o un centro accoglienza. La disinformazione, la svogliatezza e la poca umanità (o la totale assenza di essa) sono le uniche e sole cause alla base di un abbandono. Esistono, infatti, diverse strutture pronte ad accogliere gli animali quando non è possibile portarli con sé in vacanza. Come esistono tanti rifugi pronti a trovare una nuova casa ad un animale che sta per perdere la sua. Insomma, le soluzioni esistono, ma alla base di tutto dovrebbe esistere quel senso di umanità che appartiene sempre più spesso agli animali e sempre meno agli esseri umani.