Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istat a Maggio 2023, l’occupazione in Italia continua a crescere. Segnando la cifra record di 61% occupati. Mai così bene nella storia del nostro Paese.
Un risultato che ci regala la speranza che forse i problemi del mercato del lavoro italiano, per quanto ancora seri, possano essere in via di risoluzione. Ma un altro dato incoraggiante riguarda l’andamento del PIL. Dove secondo le previsioni di un importante operatore del settore, come Prometeia, l’Italia potrebbe evitare la recessione. Di cui si parla da mesi, e gli analisti di tutto il mondo prevedono arrivare entro l’autunno. Colpendo in particolare l’Europa e gli USA.
I dati sul PIL: l’Italia potrebbe evitare la recessione
Il PIL del nostro Paese continua a segnare delle crescite record in Europa. Dopo aver chiuso il 2022 con una crescita del 3,8%, anche nel primo trimestre di quest’anno l’economia italiana è risultata fra le più dinamiche dell’area euro, con un incremento trimestrale dello 0,6%. Abbiamo viaggiato ad un ritmo superiore a quello di Francia, Germania e perfino degli USA: che hanno Parigi crescere di un +0,2%; Berlino cedere un -0,3% (e considerata da molti tra cui il Ministro dell’Economia Giorgetti già in recessione) e infine, Washington crescere di +0,3%. Da volano per la nostra economia hanno fatto soprattutto le performance delle esportazioni, la forte ripresa dei flussi turistici, e quella degli investimenti in costruzioni, con impulso a tutta la filiera. Un risultato sorprendente quello della nostra economia, se teniamo conto dei dati dell’inflazione, dove l’Italia possiede il tasso più alto d’Europa al 6,4%.
Anche dall’estero arrivano conferme: l’agenzia americana di rating Moody’s rialza le previsioni per il 2023 per l’Italia. In risposta al calo dei prezzi dell’energia e a un inizio d’anno migliore del previsto. In un contesto come quello attuale, di brusco rallentamento della crescita globale, la prestazione italiana è un vero piccolo miracolo. Ma ovviamente non possiamo gongolarci a lungo. La BCE prevedibilmente attuerà un ulteriore rialzo dei tassi di interesse e la stretta potrebbe incidere non di poco sulla nostra crescita. La stretta monetaria difatti a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi non si vedeva dagli Anni Ottanta. E oggi gli esperti si dividono tra chi parla di una recessione “morbida” in arrivo e chi ne smentisce ogni possibilità. Tra cui il presidente Biden, in piena campagna elettorale. Dichiarando che “sento ogni mese che ci sarà una recessione, ma non credo che ciò avverrà”. Ma per scoprirlo dobbiamo aspettare quest’autunno.
L’occupazione da record e un “Sistema-Paese” resiliente alle crisi
Nel frattempo c’è un altro importantissimo dato positivo da analizzare, che riguarda l’occupazione. L’Italia ha registrato la cifra record a maggio di 61% di occupati. Un dato mai così alto nel nostro Paese, che in Europa ha sempre avuto il tasso occupazionale più basso rispetto alla media. Ancora lontana, stimata attorno al 69%. In correlazione a questo aumento occupazionale, la disoccupazione è scesa in Italia al 7,8%, raggiungendo il livello più basso dal 2008. Ma questa congiuntura positiva è una tendenza permanente o temporanea? C’è chi ancora invita alla prudenza. E afferma che sia ancora troppo presto per pensare che dopo vent’anni, finalmente l’Italia abbia riconquistato un primato di crescita nell’area euro. Lasciandosi alle spalle decenni di performance e dati economici da fanalino di coda.
Il Paese sembra aver recuperato il crollo del 2020 legato alla pandemia. Con l’atteso rimbalzo gestito dal governo Draghi, che appare oggi assai vigoroso. Il segno di un’economia e di un “Sistema-Paese” capace di rialzarsi dopo la crisi più importante dal dopoguerra che post emergenza Coronavirus ha visto le problematiche dell’aumento dell’energia e delle altre materie prime, connesso alla Guerra in Ucraina. Una ventata di ottimismo, assieme alla resilienza delle nostre imprese e alle riforme strutturali necessarie, unite alle risorse – ben gestite – del PNRR potrebbero gettare le basi di una nuova era politica ed economica per l’Italia.