Chicchi di grandine come proiettili fra Padova e Vicenza il 19 luglio. Foto Twitter @RudiBressa
Mentre sul nostro Paese staziona un anticiclone che sta portando le temperature a oltre 40 gradi, un’ondata di maltempo ha colpito il Nord-Est. Una violenta grandinata ha interessato in particolare il Veneto, soprattutto i comuni di Montebelluna, Cornuda, Crocetta del Montello e Pederobba.
Sono piovuti chicchi di grandine grandi come palline da tennis. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha reso noto che 110 persone sono rimaste ferite a causa del maltempo, fra grandine, cadute per strada e vetri rotti finiti addosso.
La grandine ha colpito diverse zone famose per le coltivazioni viticole del Prosecco. I vigili del fuoco sono rimasti impegnati per tutta la notte del 20 luglio con centinaia di richieste d’intervento. Violenti i temporali di acqua, grandine e vento che hanno interessato gran parte della regione. Le squadre di Venezia, Treviso, Padova, Vicenza, Verona hanno dovuto liberare le strade da alberi e piante, ma anche lucernari, vetri e altri elementi pericolanti causati dalla bufera di grandine. Non pochi, inoltre, gli interventi per la messa in sicurezza dei tetti. Sono arrivate squadre anche da fuori regione.
Almeno 110 i feriti secondo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. “Ringrazio ancora una volta i soccorritori e i tecnici che sono intervenuti nell’immediatezza degli eventi e che continuano in queste ore nelle opere di ripristino e censimento dei danni” ha detto il governatore.
La Protezione civile ha diffuso un avviso di allerta gialla in Trentino Alto Adige. Alberi sono caduti sulla strada statale 239 tra Tione e Villa Rendena e sulla strada provinciale 34 tra Preore e Villa Rendena, in val Rendena. Uno smottamento si è verificato sulla strada provinciale 31 del passo Manghen, sopra l’abitato di Telve. Forti grandinate, con chicchi grossi come palline da golf, sull’altopiano di Pinè. L’ondata di maltempo ha causato molti danni, in particolare al patrimonio boschivo e forestale. L’area più colpita è la Val di Fassa, dove sono caduti circa 25mila metri cubi di legname.
Gli operai del Servizio foreste del distretto di Cavalese sono stati impegnati per ore nelle operazioni di pulizia e sgombero della ciclabile nel territorio di Vigo di Fassa. Ma anche nel ripristino della viabilità lungo la strada statale 346 del passo San Pellegrino e la relativa messa in sicurezza del bordo strada. Nella Val di Fiemme sono caduti un migliaio di alberi. Altri duemila metri cubi di piante sono caduti in Bassa Valsugana e circa mille metri cubi in Val di Sole, mentre danni più contenuti si sono registrati in Val di Cembra e Val dei Mocheni.
Anche il Mantovano è stato colpito da una violenta grandinata, che ha danneggiato auto, ‘cappotti’ delle abitazioni, tegole e impianti fotovoltaici sui tetti. La grandine ha colpito inoltre le colture nelle campagne, soprattutto la frutta ancora sugli alberi. Chicchi grandi come limoni si sono abbattuti soprattutto a Mantova e nei Comuni dell’hinterland con Curtatone e San Giorgio Bigarello. La bufera si è scatenata poco dopo le 23 del 19 luglio. Nella zona di Castel d’Ario sono caduti alcuni alberi a causa del vento. Molte le chiamate ai vigili del fuoco.
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