Kasia Smutniak debutta alla regia: tutto su MUR, il nuovo progetto in arrivo
L'attrice e modella firma la sua opera prima in qualità di regista: ecco cosa sappiamo
Dopo una vita passata davanti la macchina da presa, Kasia Smutniak debutta alla regia con il suo primo film, MUR. L’attrice e modella polacca, naturalizzata italiana, ha annunciato il suo progetto attraverso i propri social: ecco cosa aspettarsi.
Celebre volto cinematografico, Kasia Smutniak vanta una fortunatissima carriera da attrice. Nel corso di oltre vent’anni dal suo debutto sul grande schermo, infatti, l’interprete polacca naturalizzata italiana ha preso pare a un gran numero di progetti. Ha inoltre ottenuto due candidature ai David di Donatello, in qualità di Migliore Attrice Protagonista per Allacciate le cinture di Ferzan Özpetek (2014) e Miglior Attrice Non Protagonista per Loro di Paolo Sorrentino (2018), per il quale ha vinto il Nastro d’Argento.
Anche sul piccolo schermo, Kasia Smutniak ha lasciato la sua impronta in qualità di protagonista della serie Domina e di Diavoli, in quest’ultima al fianco di Alessandro Borghi e Patrick Dempsey. Ora, a oltre vent’anni dal suo esordio sul grande schermo, la nota interprete si accinge a debuttare come regista. Smutniak ha di recente annunciato il progetto, dal titolo MUR, spifferando anche i primi dettagli a riguardo. Di seguito, dunque, ecco cosa aspettarsi dal film, di genere documentario.
Kasia Smutniak diventa regista: cosa aspettarsi da MUR, un documentario da scoprire
“Un anno fa ho deciso di prendermi del tempo, per me stessa, con tutte le conseguenze che avrebbe potuto avere questa decisione per il mio futuro artistico e non solo. La verità è che da tempo sentivo che quello che mi circondava era più interessante di quello che raccontavo interpretando vari personaggi.” Con queste parole Kasia Smutniak ha esordito su Instagram, raccontando la nuova fase della sua carriera, per la prima volta dietro la macchina da presa. Per l’interprete si è trattata di una riscoperta di sé e di una presa di coscienza, che l’ha spinta a reinventarsi in una nuova veste, raccontando le storie attraverso una nuova prospettiva.
Da questa sua necessità è nato MUR, un documentario girato al confine tra Polonia e Bielorussia, “dove nell‘intento di fermare i rifugiati veniva costruito un muro lungo 186 km, il più costoso d’Europa.” Il progetto segue il viaggio intrapreso da Kasia Smutniak nella sua patria, a partire dal ghetto ebraico di fronte al quale lei stessa è cresciuta fino alla suddetta barriera, fatta erigere dal governo polacco all’epoca. Il progetto mira a riflettere sui concetti stesso di “barriera” e confine, intesi come una metafora divisoria.
Per l’attrice e modella si tratta di una nuova e personalissima versione di sé dal momento che, come lei stessa ha dichiarato: “È un racconto istintivo, difficile, un po’ folle ma probabilmente il più personale che abbia mai fatto“. Il documentario si avvale della produzione di Fandango ed è stato realizzato lo scorso anno, come la stessa Smutniak ha rivelato. Il progetto nasce grazie anche al contributo di diverse collaboratrici – tutte donne, tra cui Marella Bombini, sua compagna di viaggio – e vedrà presto la luce in sala.