Standing ovation in sala per il film Il più bel secolo della mia vita, in concorso al Giffoni Film Festival 2023 nella sezione Generator+18. Presente tutto il cast, tra cui i protagonisti Sergio Castellitto, Valerio Lundini, il piccolo Marzio El Moety, il regista Alessandro Bardani e Brunori Sas.
La storia è quella di un incontro tra un ragazzo ferito a morte e un anziano baciato dalla vita. Valerio Lundini (al suo battesimo da protagonista) e Sergio Castellitto (nei panni di un centenario) regalano una commedia originale, capace di unire risate e tenerezza. “Mi ha convinto il modo in cui mi è stato raccontato da Alessandro – ha detto l’attore – La sua necessità. I narcisi sono gli attori, sono i registi”.
Tra i temi del film, presentato in concorso al Giffoni Film Festival 2023, c’è il bisogno di raccontarsi a tutte le età e anche e, soprattutto, l’argomento molto dibattuto della “Legge dei 100 anni, ancora attiva in Italia, che – ha detto il regista in sala – riguarda 400.000 persone che qui non hanno il diritto di conoscere i propri genitori”. La legge 184 del 1983, infatti, meglio conosciuta come “la legge dei cent’anni”, impedisce ad un figlio di conoscere il nome di chi l’ha messo al mondo, o meglio, non permette di risalire alle proprie origini fino al compimento del centesimo anno di età.
Prodotto da Gabriele Mainette, l’esordio alla regia di Alessandro Bardani vanta anche anche il contributo di Brunori Sas. Quest’ultimo è autore della canzone portante La vita com’è. In anteprima a Giffoni 2023, il film arriverà nelle sale il prossimo 7 settembre.
Giffoni Film Festival 2023, presentato Il più bel secolo della mia vita: parla il cast
“Rispetto alla versione teatrale, in cui i personaggi erano più stereotipati, qui abbiamo creato il personaggio come fosse un millefoglie, con più strati, tutti diversi”, ha detto il regista “Tra Castellitto e Lundini c’è un equilibrio unico. Il film è basato sui dialoghi. La loro complessa complicità si è creata sul set”.
E durante l’incontro al Giffoni Film Festival 2023 non sono mancati momenti di ironia e presa in giro divertita tra i due protagonisti. “Ci siamo molto divertiti – ha raccontato Castellitto – Valerio è una sorpresa formidabile. È stato bello tenere insieme la sua personalità non da attore tradizionale, e mischiarla con un attore più ‘certificato’ come me”. Valerio Lundini ha poi aggiunto: “Questo film è la prima cosa che faccio non scritta da me. Avevo visto lo spettacolo da cui è tratto il film, conoscevo Alessandro. E poi – ha proseguito con la sua caratteristica ironia – Sergio non mi è sembrato uno scappato di casa. È sempre meglio lavorare con qualcuno più bravo di te, mi dispiace che questa volta a lui non sia successo”.
“Quando si scrive qualcosa di comico – ha proseguito – non ci deve essere l’urgenza di far ridere qualcuno. E qui non c’era. Il film non è né una commedia né un film drammatico ed è per questo secondo me che i momenti comici di questo film sono riusciti”.
Se in Italia la commedia si basa principalmente sul reale, i giurati di Giffoni 2023 lo definiscono una emulsione di realtà e fantasia. E il regista Bardani ha commentato: “Ci sono entrambi gli elementi mescolati. Da un lato un centenario è un personaggio di per sé fiabesco, che però al tempo stesso ha tanta vita addosso. Dall’altro Giovanni è un personaggio reale che grazie a Valerio e al suo stile mischia elementi di realtà e surrealtà. Stanno bene insieme”.
Dopo il Giffoni Film Festival debutta Il più bel secolo della mia vita
Felice di questa esperienza, Castellitto ha raccontato la sua visione della storia: “Un film riuscito, questa è la mia recensione, perché riesce ad essere credibile utilizzando la favola, che è uno degli strumenti narrativi tra i più complessi. Se qualcuno cerca incongruenze è sbagliato, perché l’intento era proprio quello di unire il reale e il surreale. È una commedia umana divertente con tante risate assicurate, eppure parla di morte, dell’attesa della morte. La capacità di tenere insieme il bianco e il nero è proprio una caratteristica della favola e la canzone di Brunori diventa un piccolo inno morale del tema del film. Riascoltandola alla fine, ci si rende conto che il testo è una spiegazione emotiva di quello che è successo durante il suo svolgimento”.
Applausi e complimenti arrivano anche proprio per il brano portante “La canzone è un incastro perfetto con il resto della colonna sonora – ha detto Brunori Sas in sala durante il Giffoni 2023, accolto dagli applausi dei ragazzi – Sono orgoglioso di aver fatto parte di questo film. Guardandolo adesso per la prima volta mi sono commosso. Il film per me è come uno spaghetto al pomodoro, qualcosa che forse non sorprende al primo assaggio ma che non è affatto facile da preparare. L’impegno maggiore è stato nel far sì che la canzone fosse un dialogo e così è stato, anche grazie alla collaborazione con Riccardo Sinigallia che ha lavorato con me su questo brano”.
L’incontro si è chiuso con l’emozione di Alessandro Bardani rivolta ai giovani giurati, i primi ad assistere al suo debutto (“Grazie, perché mi avete fatto diventare un regista”) e con la sorpresa del brano live che Brunori SAS ha regalato al pubblico in sala, in una emozionante versione chitarra e voce.
Prodotto da Gabriele Mainetti (“produttore artistico”) per Goon Films e Andrea Occhipinti, Mattia Guerra e Stefano Massenzi per Lucky Red, Il più bel secolo della mia vita è l’esordio di Alessandro Bardani (co-autore della commedia all’origine con Luigi Di Capua, interpretata in teatro da Giorgio Colangeli e Francesco Montanari; alla sceneggiatura sono accreditati anche Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli).